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Finale pazzo all’Olimpico, Roma-Milan pari nel recupero

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Incredibile finale all’Olimpico nello spareggio Champions tra Roma e Milan. Prima la gioia giallorossa con il gol al minuto 93 di Abraham poi l’esaltazione rossonera, tre minuti dopo, per il pari a tempo quasi scaduto di Saelemaekers. Una conclusione thrilling in un match dove succede tutto nel recupero, al termine di un confronto dominato dall’agonismo e dal tatticismo con diversi falli, infortuni e cartellini gialli. Ne viene fuori un 1-1 che lascia un punto per entrambe e praticamente intatte le chance per l’Europa che conta in attesa di Inter-Lazio che domani varrà anche da semaforo verde alla festa scudetto a Napoli. Abraham-Belotti, doppio centravanti per Mourinho: questa la mossa a sorpresa del portoghese, che in realtà schiera questo tandem per la seconda volta in campionato, la quarta in stagione.

Una scelta per avere più peso e sfoghi in avanti, andando alla ricerca del 2 contro 2. Dybala parte dalla panchina, mentre Pellegrini arretra a centrocampo ma farà da raccordo con l’attacco. In difesa manca Smalling: con Mancini e Ibanez c’è Kumbulla. A destra Celik preferito a Zalewski per cercare di arginare Theo e Leao su quella fascia. Nessuna sorpresa, invece, nel 4-2-3-1 di Pioli. Recuperato Giroud, che torna a fare il centravanti. Alle sue spalle Brahim, Bennacer, Leao. In difesa c’è Calabria; rientra anche Kjaer in mezzo. Pronti via con il Milan a fare la partita e la Roma ad agire in contropiede. Dopo solo un quarto d’ora i giallorossi perdono un’altro pezzo della difesa si fa male Kumbulla, che tornava titolare proprio oggi, entra Bove a centrocampo e Cristante arretra in difesa.

Passata la prima mezz’ora con pochi sussulti e tanto studio da una parte e dall’altra, la prima vera occasione è giallorossa: tutto nasce sulla sinistra, dove Belotti protegge palla e serve Spinazzola che va sul fondo. Palla messa davanti alla porta dove irrompe Pellegrini che calcia di prima colpendo però Abraham praticamente sulla linea di porta. Poi la palla che torna a Belotti che calcia male. Per il Milan ci prova Calabria con un bel tiro di poco fuori, mentre nel finale la squadra di Mourinho aumenta i giri del motore ma il vantaggio non arriva. Nella ripresa il Milan rinuncia a Tomori infortunato e sostituito da Thiaw. Problemi fisici anche per Belotti costretto a uscire per El Shaarawy.

Il match si fa più vivace con occasioni da una parte e dall’altra: prima va vicino all’1-0 il Faraone poi occasionissima Milan con Saelemaekers servito alla perfezione da uno scatenato Leao. Un trend che continuerà fino alla fine del match con momenti di nervosismo, diversi falli (brutto quello di Ibanez su Saelemaekers) e cartellini gialli. Mourinho e Pioli provano a decidere la partita azzeccando la sostituzione giusta ma per vedere l’occasione giusta per Roma e Milan bisognerà attendere i minuti di recupero dove succede di tutto in un finale incredibile. Al terzo minuto di recupero ecco il gol di Abraham: Celik sulla destra prende palla e si accentra, poi serve Abraham in mezzo, che piazza con lucidità un diagonale che lascia Maignan immobile. All’Olimpico parte la festa per una Champions a portata di mano che viene fermata sul più bello dal gol al 97′ di Saelemaekers che con un piattone da due passi sorprende Rui Patricio che si fa passare il pallone sotto alle gambe. Per il Milan un gol che scaccia i fantasmi di un ko pesantissimo, mentre per Mourinho e i suoi è un doccia gelata per una Champions per soli quattro minuti molto vicina e ora tutta da conquistare.

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MotoGp: prima volta Marquez Jr a Jerez,Bagnaia sul podio

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Prima vittoria in MotoGP per Alex Marquez, che trionfa sulla Ducati del Team Gresini a Jerez e torna in testa al Mondiale. Ora lo spagnolo ha 1 punto di vantaggio su suo fratello Marc, scivolato nel corso del terzo giro e dodicesimo al traguardo con la sua Ducati ufficiale danneggiata. Sul podio anche Fabio Quartararo su Yamaha e Francesco Bagnaia che si ritrova così a -20 punti dal leader della classifica. Ai piedi del podio ha chiuso la Ktm Tech 3 di un convincente Maverick Vinales, seguito dalla Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio. Domenica invece da dimenticare per Franco Morbidelli, che prima ha commesso un errore in partenza, poi è riuscito a rimontare, ma ha chiuso la sua gara nella ghiaia al 17° giro.

Il team ha fatto sapere che la botta gli è costata un problema alla cervicale che mette a rischio la sua presenza nei test di lunedì. Al 6° e 7° posto hanno tagliato il traguardo le Ktm ufficiali di Binder e Acosta, mentre al 9° si è piazzata l’altra Tech 3 di Bastianini. In zona punti anche Marini con la Honda ufficiale (10°) e Bezzecchi con l’Aprilia ufficiale (15° dopo un lungo al primo giro e una gara tutta nelle retrovie). Sul circuito di casa trionfa il Marquez che non t’aspetti: in assenza del fratello maggiore, ci pensa Alex a far gioire il pubblico spagnolo. Dopo cinque anni e mezzo in MotoGP e ben otto secondi posti tra Sprint e GP in questa stagione è stata finalmente la domenica di Alex. Davanti al proprio pubblico il catalano ha potuto festeggiare la prima vittoria nella classe regina al termine di una gara senza storia. Fatto passare qualche giro di studio, il pilota del Team Gresini sorpassa Bagnaia e si piazza in seconda posizione all’inseguimento di Quartararo partito in pole position. Il francese della Yamaha (che torna sul podio dopo due anni) si difende, ma deve arrendersi all’undicesimo giro, quando Marquez Jr piazza l’attacco alla prima staccata.

Il francese accusa il colpo e viene subito braccato anche da Bagnaia. Pecco non riesce a passare e intanto Alex prende il largo, toccando un vantaggio superiore ai due secondi. È il momento decisivo. Marquez vola verso la vittoria, mentre Quartararo si difende egregiamente. Ottimo quarto posto per Maverick Vinales, vicino al podio. “È stata una sensazione meravigliosa – commenta la sua prima vittoria Alex Marquez- Non mi potevo immaginare una prima vittoria a Jerez, in Spagna, davanti al nostro pubblico, è stato impressionante. Lo meritava anche il pubblico, le curve 9-10 sono un patrimonio dell’umanità. Meritavano di essere salutati. Sono super contento, penso che abbiamo fatto un capolavoro tutto il weekend, è impressionante. Da ieri a oggi abbiamo fatto un passo avanti. Ci è mancato il passo per sabato, ma dalla Sprint a oggi siamo migliorati. Questa mattina la moto era migliore, ed era chiaro che potevamo lottare con la media dietro. Con Marc in pista non so se avremmo potuto vincere, ma almeno lottare sì”.

Tutto sommato soddisfatto anche Bagnaia: “Nei primi giri ero molto tranquillo, ho fatto la bagarre con Marc Marquez, dopo mi sono messo a spingere per andare a prendere Quartararo, ma una volta che gli sono arrivato sotto, non ho mai avuto lo spunto per riuscire a passarlo e da lì in avanti ho faticato molto. Purtroppo non avevo il mio punto forte, che in questa pista sono sempre state le Curve 11 e 12, che invece Alex riusciva a fare veramente forte. Non mi piacciono questo tipo di gare, perché forse per evitare errori non mi metto nelle condizioni di arrivare vicino. L’anno scorso non ho mai avuto questo tipo di problemi, dovremo analizzare e capire. In ogni caso – conclude il pilota italiano della Ducati ufficiale – ho visto che Marc non era più nelle posizioni di testa e quindi era una buona giornata per recuperare punti”.

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McTominay si gode la doppietta e il soprannome: “Mcfratm è il più bello”

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Scott McTominay si prende la scena e il cuore dei tifosi del Napoli. Dopo la doppietta decisiva contro il Torino, che ha regalato agli azzurri una vittoria per 2-0 al Maradona, il centrocampista scozzese si è raccontato ai microfoni di Dazn con entusiasmo e gratitudine.

“Mcfratm è il miglior soprannome”

«Mcfratm è il miglior soprannome che i tifosi potessero inventare» ha dichiarato McTominay, sorridendo. Il soprannome, che gioca con il termine napoletano “fratm” (fratello), ha colpito particolarmente il giocatore, ormai sempre più integrato nel tessuto emotivo della città.

Numeri da protagonista

Con la doppietta di ieri sera, McTominay ha raggiunto quota 11 gol in campionato, con ben 5 reti realizzate nelle ultime tre partite. Una striscia entusiasmante, impreziosita da due doppiette consecutive contro Empoli e Torino, che conferma il suo momento di forma straordinario.

“Calma e lavoro: questa la chiave”

Parlando delle ambizioni del Napoli, McTominay ha ricordato l’approccio mentale della squadra: «Ci dicevano sin dall’inizio di stare calmi, di lavorare partita per partita e vedere che cosa sarebbe successo. Non abbiamo pensato di emulare il Napoli campione di due anni fa, che era di altissimo livello, ma ci siamo concentrati sul nostro percorso, con umiltà e determinazione».

 

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Vanoli: il Torino ha perso contro una grandissima capolista

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“Oggi abbiamo perso contro una grandissima squadra, che merita la posizione in classifica, ma dobbiamo capire che per fare un passo nella nostra crescita non possiamo prendere in una partita due gol molto simili come stasera contro il Napoli”. Lo ha detto il tecnico del Torino Paolo Vanoli dopo il ko al Maradona, sottolienando che nella ripresa “abbiamo provato a reagire – ha detto – siamo stati bravi ma abbiamo pagato contro una grande squadra, ma anche se abbiamo perso abbiamo dimostrato di poterci gicoare questo finale di stagione”.

Vanoli ha sottolineato che “ora in questo finale – ha detto – dobbiamo essere un esempio per la maglia che indossiamo, l’ho detto ai ragazzi. In questo girone di ritorno e stasera l’abbiamo dimostrato. Ora riposiamo e poi andiamo carichi a Venezia, in casa vogliamo questi tre punti. Come Conte gestirà il finale di stagione? Lo mostra quello che ha già vinto in carriera, io devo prendere consigli. Ho avuto la fortuna di stare con un grande allenatore nel passato e lo sta dimostrando anche qui a Napoli”.

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