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Cronache

Fidanzati siciliani uccisi in Inghilterra: fermato un ventunenne

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Lei aveva vent’anni, compiuti a luglio, lui 25. Nino Calabrò e Francesca Di Dio sono stati trovati morti in Inghilterra, ieri alle 14.10, nella loro casa di Thornaby, sulla riva ovest del fiume Tess, nella contea dello Yorkshire. A chiamare la polizia sono stati alcuni amici dei due ragazzi, insospettiti perché nessuno dei due rispondeva al telefono. Ventriquatt’ore dopo il ritrovamento, la polizia di Cleveland non aveva ancora dato i loro nomi, ma a Barcellona Pozzo di Gotto e a Milazzo, le città dove Nino ha abitato prima del trasferimento all’estero, come a Montagnareale, dove Francesca viveva con i genitori e la sorella diciottenne, la notizia era già nota in mattinata. La polizia inglese non parla ancora di omicidio, ma intanto conferma il fermo di un ventunenne, che i siti locali dicono essere un cittadino iraniano. Ma la vicenda è ancora avvolta nel mistero.

Calabrò, figlio di un sottufficiale della Guardia di Finanza, di stanza a Milazzo, si era diplomato all’istituto industriale e poco dopo aveva trovato lavoro in una pizzeria. Ma la sua ambizione era lasciare l’Italia e i lavori precari, così aveva superato un corso di croupier a Catania, che gli aveva dato la possibilità di trovare un impiego sulle navi da crociera. Tre anni fa gli era capitata l’opportunità di un posto al Grosvenor Casino di Stockton-on-Tees, una città di 80 mila abitanti a nordovest di Thornaby. Francesca, che aveva lasciato gli studi all’Istituto d’arte, era andata a trovarlo per le vacanze natalizie. Non era la prima volta: alcuni mesi fa era volata in Inghilterra e aveva trovato un lavoro stagionale in un ristorante. A Montereale, poco meno di mille abitanti, la conoscevano tutti.

La sua famiglia, il papà Giuseppe e la mamma Anna Niosi (tornata a Montagnareale dalla Svizzera, dove era emigrata coi genitori in giovane età), non vive nell’agiatezza: lui, che i compaesani descrivono come un uomo dal carattere un po’ esuberante, passa da un lavoro all’altro; lei si dà da fare con lavoretti domestici presso alcune famiglie del luogo. I vicini di via Vespri li descrivono come persone dignitose e perbene. “Siamo sconvolti. Francesca era una ragazza allegra, simpatica. Era andata da Nino per passare con lui qualche giorno. Dovevano tornare in Sicilia insieme per le vacanze – dice un’amica della ragazza – Erano innamoratissimi” I due giovani si erano fidanzati nel 2019, come si evince da un post della pagina Facebook di Nino, che data l’evento al 27 settembre.

Il 7 dicembre scorso, nel loro ultimo post, facevano un occhiolino verso l’obiettivo dello smartphone. E nell’ultimo “boomerang” – un video breve che si ripete in loop -, girato nel pub The Thomas Sheraton, Di Dio scriveva di essere innamorata. A corredo del post quattro cuori. Nel video Francesca ha i capelli lisci, biondi, il rossetto rosso. Lui indossa un cappello e una felpa con il cappuccio.

“Quanto ti sei fatta inglese”, commentava un’amica di Francesca nella sua ultima foto su Instagram, a settembre. I genitori dei ragazzi sono già partiti per l’Inghilterra, mentre il consolato d’Italia a Manchester, guidato dal console Matteo Corradini, tiene i contatti con le autorità investigative locali e con i familiari delle due ragazzi, per offrire loro assistenza. I parenti e gli amici, quelli che restano in Sicilia, vivono lo sgomento per l’accaduto. Il sindaco di Milazzo, Pippo Midili, è attonito: “Non ci sono parole per descrivere una morte così drammatica”. E non trova parole neanche il nonno della ragazza, che stamane era a Montagnareale, al bar, e scherzava chiassosamente con gli amici di sempre. Poi è arrivata la notizia ed è calato il silenzio.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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