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Cronache

Fessure sul ponte autostradale di Pompei, i tecnici dicono che è tutto a posto ma c’è il testimone di giustizia Ciliberto che assicura il contrario

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La crepa che si è aperta nel giunto è assai vistosa. Ed all’apparenza sembra anche pericolosa. La fessurazione si trova alla base del cavalcavia di via Andolfi, al confine tra la città di Pompei e Torre Annunziata ed è sul ponte/cavalcavia che attraversa la Napoli-Pompei-Salerno all’altezza dell’area degli Scavi archeologici, tratto di autostrada in concessione (in regime di proroga) alla Società Meridionale Autostrade del Gruppo Autostrade della galassia Atlantia.

Dopo la tragedia del ponte Morandi è normale che ci sia maggiore attenzione ai temi della sicurezza, così come è naturale che ci sia anche un po’ di paura in più.  La segnalazione della crepa del ponte di Pompei è stata inoltrata al Comune  da alcuni automobilisti allarmatisi dopo aver notato il vistoso ‘dosso’. 

La società concessionaria è stata allertata e i tecnici di Autostrade sono intervenuti immediatamente. Alla fine dei controlli, l’esito de del sopralluogo svolto dai tecnici della Società Autostrade unitamente alla Polizia Locale di Pompei è stato reso noto dal Comune degli Scavi con una breve nota formale pubblicata sul sito e sulla pagina Fb.”Il ponte autostradale di via Andolfi non presenta problemi di staticità ma semplicemente alcune fessurazioni al manto stradale in corrispondenza dei giunti di collegamento del ponte che, come è noto, è stato sostituito pochi anni or sono. I medesimi tecnici hanno assicurato che non appena il tempo lo permetterà il manto stradale sarà ripristinato” questa la diagnosi di Autostrade. Queste le rassicurazioni. Su questo tratta di autostrada c’è però il racconto del testimone di giustizia Gennaro Ciliberto che ha raccontato alla procura di Napoli modalità di aggiudicazione di appalti, aziende in odore di camorra che hanno eseguito i lavori, cavalcavia e ponti che sarebbero pericolosi perchè realizzati da queste società. Questo per debito di verità.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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