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Cronache

Sfida della camorra allo Stato, dopo l’incendio di Santa Maria Capua Vetere in serata il rogo dei compattatori a Santa Maria a Vico: è un disastro ambientale

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La cosa più inquietante di questo venerdì 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti, è che mentre il ministro/generale dell’Ambiente è in prefettura a Caserta a discutere di come contrastare i piroterroristi che appiccano incendi ad impianti industriali per mandare in tilt il sistema dei rifiuti in Campania, loro organizzano un altro incendio devastante.  Che puntuale in serata arriva. Questa volta l’incendio lo appiccano a Santa Maria a Vico, non lontano dagli altri incendi, quelli degli impianti di Marcianise e Santa Maria Capua Vetere. A fuoco vanno alcuni compattatori pieni di immondizia nella ex sede della Matese. Ci sono alte colonne di fumo che si vedono da chilometri, in direzione di Maddaloni.

Un altro disastro ambientale. È una guerra senza quartiere.  E chi la sta combattendo questa guerra non trova ostacoli e, sia consentito l’ardire, lo fa anche mettendo in difficoltà il ministro generale dei carabinieri Sergio Costa che poche ore prima aveva parlato di “una precisa strategia criminale in atto ed è arrivato il momento che non solo il Ministero dell’Ambiente scenda in campo, come ha fatto dal primo giorno e continuerà a fare ogni giorno, ma tutto il governo sia presente con tutti gli strumenti a disposizione”.  Bene, ammesso che ci fosse ancora qualche dubbio speriamo che ci creda davvero chi era scettico. Lo diciamo da settimane. Dietro questi incendi c’è la mano criminale della camorra della monnezza. Le tecniche, le modalità di attacco sono sempre le stesse. Questa volta c’è anche la sfida al Governo. Più alta è la attenzione (il vicepremier Di Maio ha detto che vorrebbe fare un Cdm a Napoli per la terra dei fuochi), più inquietante è la sfida. Il generale Costa era allo stadio San Paolo per la partita del Napoli contro l’Empoli quando l’hanno informato dell’ennesimo rogo. La situazione è seria. Nelle prossime ore è atteso a Napoli e Caserta il ministro dell’Interno Matteo Salvini.  

Rifiuti e camorra, Di Maio: Consiglio dei Ministri a Napoli per la Terra dei Fuochi

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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