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Cronache

“Fake news in tempi di pandemia”, convegno on line dei Rotary Club d’Italia con i giornalisti Zanotti, Scarfone e Chiariello

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L’informazione durante la pandemia si è spesso tradotta in overinformation, un eccesso di notizie riversatesi sui lettori e utenti dei social. Districarsi in questo mare magnum non è stato semplice e spesso i media hanno giocato un ruolo decisivo contribuendo ad allarmare eccessivamente la popolazione, prima sul virus e più di recente sui rischi collegati al vaccino. Per affrontare questi importanti temi ieri sera alle 21 il Rotary Club Napoli Parthenope, insieme ad altri club campani e non, ha organizzato un evento su Zoom dal titolo “L’informazione al tempo del Covid e delle fake news”. Fra i relatori il direttore di Juorno Paolo Chiariello, Francesco Zanotti, presidente del Rotary Club Cesena e direttore del Corriere Cesenate, e Antonio Scarfone, presidente del Rotary Club Napoli Parthenope e digital communication specialist. 

“Il racconto della pandemia è stato molto complicato – spiega il direttore di Juorno Paolo Chiariello -; l’informazione nel nostro Paese non è stata sempre corretta: a volte ha eccessivamente terrorizzato le persone, in altri casi ha evitato di metterle al corrente dei rischi concreti della pandemia”. Emblematico a tal proposito il caso della comunicazione sugli effetti collaterali del vaccino Astrazeneca. “Certa informazione ha rallentato notevolmente la campagna vaccinale. Se avessimo letto i risultati degli studi degli organi di farmacovigilanza, avremmo appreso che Astrazeneca è un vaccino come gli altri, e come ogni farmaco può avere effetti collaterali”. Secondo il direttore di Juorno “se noi giornalisti avessimo fatto una formazione professionale continua da subito sulla materia specifica della pandemia sanitaria, forse avremmo aiutato di più le istituzioni preposte a contenere il virus e ad implementare la campagna vaccinale, il momento più delicato per il Paese”. 

Antonio Scarfone. Presidente del Rotary Club Napoli Parthenope e digital communication specialist

Al centro del dibattito di ieri sera il tema sempre più presente nelle nostre vite delle fake news. “Una ricerca di un’università del Massachusetts indica che le fake news hanno una penetrazione sui social molto più rapida rispetto alla notizie vere – spiega Antonio Scarfone -; c’è addirittura un 70% di possibilità in più che una notizia falsa venga ricondivisa”. La pandemia ha peraltro comportato un notevole incremento del tempo che ciascuno di noi dedica ai social network, principale canale di diffusione delle fake news. “Siamo passati da circa tre ore e mezzo al giorno su Facebook e Instagram, a cinque ore e mezzo al giorno, un incremento notevole”, chiarisce Scarfone. Ma come nascono le fake news? “Sono costruite come una novità e vanno a toccare le emozioni umane: sorpresa, curiosità, disgusto, paura. Solo durante l’anno della pandemia, in Italia sono state ricondivise circa 42mila fake news. Per riconoscerle basta un po’ di buon senso e comunque è sufficiente verificare le notizie digitandole sui motori di ricerca”.

Francesco Zanotti. Direttore del Corriere Cesenate

Il direttore del Corriere Cesenate Francesco Zanotti enuncia i principi e i valori che dovrebbero guidare l’azione di ogni buon giornalista. “Il bravo giornalista è come un bravo arbitro durante la partita: non si deve vedere. È un mediatore fra i fatti e i lettori, non il protagonista. Oggi in tanti si sono allontanati dai giornali perché molti di essi hanno una tesi precostituita, ma non dovrebbe essere così: dovremmo andare alla ricerca della verità, raccontandola per come la vediamo. Oggi invece abbiamo un’informazione schierata a prescindere, quello non è giornalismo ma tifo da curva”.

Paolo Chiariello

Un buon cronista deve verificare sempre le notizie prima di pubblicare un pezzo, e ponderare bene le parole che usa, perché a volte le parole pesano come macigni. “Bisogna fare attenzione, perché trattando le notizie noi trattiamo le persone. Col web dobbiamo stare ancora più attenti, perché lì le parole restano impresse per sempre e il diritto all’oblio è negato: una notizia rimane lì a imperitura memoria”. 

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Cronache

Ischia ritrova la sua giustizia: il Tribunale torna operativo con le udienze del giovedì

Il Tribunale di Ischia riapre le udienze del giovedì grazie al decreto del presidente vicario Scoppa. Una vittoria per avvocati, cittadini e istituzioni locali dopo mesi di proteste.

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Una notizia attesa con speranza dai più ottimisti e insperata da altri, ma che segna un passaggio decisivo nella lunga battaglia per la tutela del presidio giudiziario dell’isola verde. Il presidente vicario del Tribunale di Napoli, Gianpiero Scoppa, ha disposto il ripristino delle udienze a Ischia, restituendo piena funzionalità alla sezione distaccata locale.

Una decisione che accoglie le istanze dell’Associazione Forense dell’isola di Ischia e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, protagonisti di una mobilitazione decisa culminata nello sciopero del 5 aprile scorso e nel ricorso al TAR presentato con il sostegno dei sei Comuni isolani.

Il decreto del giudice Scoppa: ritorno alla normalità

Il provvedimento firmato da Scoppa prevede l’assegnazione provvisoria del giudice onorario Ciro Ravenna al settore civile della Sezione distaccata di Ischia, in qualità di Giudice dell’Esecuzione, con il compito di gestire le udienze precedentemente seguite dalla giudice Criscuolo.

Nel decreto si evidenzia che Ravenna, rientrato in servizio nel 2025 dopo un incarico all’Ufficio del Giudice di Pace, aveva espressamente chiesto di essere destinato a una sezione civile in virtù della propria formazione professionale. La sua collocazione a Ischia rappresenta dunque una soluzione funzionale per sopperire alle gravi carenze d’organico che affliggono il Tribunale isolano.

Il decreto ha effetto immediato, garantendo il ripristino delle udienze del giovedì e segnando una svolta dopo mesi di polemiche, disservizi e disagi per professionisti, cittadini, testimoni e imputati costretti agli spostamenti sulla terraferma.

La soddisfazione dell’Assoforense e dell’avvocatura

«Quello ottenuto è un risultato importante», ha commentato Alberto Morelli, presidente dell’Assoforense Ischia. «Scoppa aveva già dimostrato attenzione e sensibilità alla nostra situazione. Ora arriva un passo concreto che ridà dignità alla nostra professione e servizio alla cittadinanza».

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli esprime soddisfazione per l’esito di un lavoro di sinergia tra istituzioni e avvocati, premiato da un risultato tangibile dopo mesi di diplomazia e pressione istituzionale.

La battaglia continua: si attende la stabilizzazione definitiva

Sebbene l’assegnazione di Ravenna rappresenti una boccata d’ossigeno, resta ancora aperta la questione della stabilizzazione definitiva del Tribunale di Ischia, promessa più volte dal Governo centrale ma mai concretamente attuata.

Il clima ora è più disteso, ma solo un atto definitivo potrà chiudere quella che gli avvocati dell’isola definiscono «una lunga parentesi di giustizia precaria».

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Conclave 2025, i cardinali decidono: si comincia il 7 maggio

Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. I cardinali si riuniranno nella Cappella Sistina: le regole, i tempi e il ruolo di Parolin.

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I cardinali hanno deciso: il Conclave che eleggerà il 266esimo successore di Pietro inizierà il 7 maggio, mercoledì prossimo, nel pomeriggio. L’annuncio è arrivato dopo l’assemblea dei porporati che ha scelto di prendersi qualche giorno in più per motivi principalmente logistici.

Più tempo per sistemare gli elettori

La decisione di posticipare l’inizio del Conclave rispetto alla conclusione dei novendiali di suffragio per Papa Francesco, che termineranno domenica, è dovuta alla necessità di organizzare adeguatamente l’accoglienza dei 135 cardinali elettori – il numero più alto mai registrato – presso la Casa Santa Marta. Due porporati, infatti, hanno già annunciato la rinuncia per motivi di salute.

La guida del Conclave

A presiedere il Conclave sarà il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, poiché il Decano Giovanni Battista Re e il Vice Decano Leonardo Sandri, avendo superato gli ottant’anni, non parteciperanno alle votazioni. Toccherà a Parolin, quindi, interrogare il nuovo eletto circa l’accettazione del pontificato e il nome che vorrà assumere.

Prima dell’inizio delle votazioni, la mattina del 7 maggio, il cardinale Re celebrerà la Missa pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, i cardinali si raccoglieranno nella Cappella Paolina per poi entrare in processione nella Cappella Sistina intonando il “Veni Creator Spiritus”, invocando l’assistenza dello Spirito Santo.

Le regole del Conclave

Come stabilito dalla Costituzione Universi Dominici Gregis di San Giovanni Paolo II, i cardinali hanno giurato di rispettare rigorosamente le norme che regolano l’elezione. Sono vietate influenze esterne, pressioni, favoritismi o avversioni personali. L’unico criterio dev’essere il bene della Chiesa e la gloria di Dio.

Il nuovo Papa dovrà essere eletto con una maggioranza qualificata di due terzi. Dopo il comando “Extra omnes” (“Fuori tutti”), inizieranno le votazioni: il primo scrutinio sarà effettuato il 7 maggio. Dal giorno successivo, se necessario, si procederà con quattro votazioni quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio.

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Genova, sindacalista inventa un’aggressione fascista: indagato per simulazione di reato

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Un grave episodio di simulazione scuote il clima politico e sindacale a Genova. Fabiano Mura, segretario genovese della Fillea-Cgil (categoria degli edili), è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di simulazione di reato, dopo aver inventato una presunta aggressione subita alla vigilia del 25 aprile.

Mura aveva denunciato pubblicamente e in Procura di essere stato aggredito da due persone che gli avrebbero urlato insulti fascisti, fatto il saluto romano, sputato addosso e colpito con pugni e spintoni. Un racconto drammatico che aveva suscitato un’immediata ondata di solidarietà, culminata in una manifestazione antifascista a cui avevano preso parte esponenti politici e sindacali, tra cui Anpi Genova, la candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis, l’ex ministro Andrea Orlando e l’ex leader Cgil Sergio Cofferati.

La verità emerge: nessuna aggressione

Le indagini della Digos hanno rapidamente sollevato dubbi sulla versione dei fatti fornita da Mura. I riscontri video delle telecamere di sorveglianza e le incongruenze sugli orari hanno smontato il suo racconto. Messo alle strette dagli investigatori, il sindacalista ha infine ammesso davanti al magistrato di essersi inventato tutto e ha ritirato la denuncia.

La Cgil, dopo aver appreso l’esito delle indagini, ha annunciato la sospensione di Mura, prendendo ufficialmente le distanze dal suo comportamento.

Le reazioni politiche

Il caso ha suscitato reazioni forti nel panorama politico. Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato: «Che tristezza. Per tre giorni è stato lanciato l’allarme sulla violenza fascista a Genova, e poi si è scoperto che gli unici fascisti immaginari stanno a sinistra».
Anche Fratelli d’Italia ha denunciato l’episodio, sottolineando che «le falsità fomentano l’odio».

Dal centrosinistra, Silvia Salis ha preso le distanze: «È un atto gravissimo. Noi siamo parte lesa e ci dissociamo completamente da questa azione irresponsabile».

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