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Cronache

F1: pole al veleno, Vettel duro “Leclerc mi doveva scia’

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Lewis Hamilton e Toto Wolff non le mandano certo a dire e lo stesso fa Sebastian Vettel con il compagno Charles Leclerc. Il grottesco finale del Q3 di Monza lascia piuttosto interdetti il campione del mondo e il suo team principal che censurano il comportamento tenuto in pista, finito infatti ”sotto osservazione” dai commissari (qualche pilota e’ stato convocato per fornire una spiegazione). ”Tutti rallentano, ti stanno affianco – la cruda analisi dell’inglese sulla sicurezza in pista – e non sai cosa succede. E’ un sistema pazzesco, e’ pericoloso comportarsi cosi’. Peccato per lo show, ci siamo persi l’ultimo giro ed e’ come rinunciare ad un orgasmo”.

Un attacco ad alcuni colleghi che trova presto sponda nel boss della Mercedes, apparso davvero inviperito: ”Sembravano tutti idioti. Avevate mai visto una cosa del genere? Nemmeno io. Non e’ degna nemmeno di una Formula Junior, figurarsi della Formula 1. Davvero indegno”. Meno diretto e piu’ politicamente corretto sulla questione ‘melina’ e’ invece Mattia Binotto, forte della pole position di Leclerc: ”Non sono situazioni prevedibili anche se sapevamo che tutti sarebbero usciti piu’ tardi possibile”. Per Binotto, pero’, non puo’ essere una serata tranquilla: dovra’ infatti sedare la polemica a distanza tra i suoi due piloti, ”comprendendo la frustrazione” di Vettel. Il tedesco e’ stizzito e attacca il compagno di squadra, colpevole di non aver restituito – come pattuito – la scia nel secondo tentativo, quello interrotto per la bandiera a scacchi: ”Doveva starmi davanti fin da subito, non abbiamo fatto quanto avevamo preparato a tavolino. Li’ sta la differenza tra una pole e una pole mancata”. Leclerc spiega le sue ragioni ma il caso resta aperto: ”Il piano era chiarissimo ma ero chiuso da Hulkenberg e Sainz, non potevo sorpassarli ne’ a destra, ne’ a sinistra. Cosi’ quando ci sono riuscito Vettel era gia’ davanti a me e non abbiamo fatto in tempo a lanciarci”. Un pastrocchio che da’ ulteriore pepe al Gran Premio di Monza.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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