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F1, Lewis Hamilton scalda i motori: mai stato così in forma

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Giusto tra una settimana, il giorno di San Valentino, la Mercedes presentera’ la monoposto per la stagione 2020, la W11 con la quale Lewis Hamilton cerchera’ di dare l’assalto al settimo titolo mondiale. Una sfida che il britannico sembra piu’ che pronto ad affrontare, con il ‘motore’ gia’ caldo, almeno a quanto lui stesso testimonia in un messaggio inviato via Instagram ai suoi oltre 14 milioni di follower, tranquillizzandoli non solo in merito al proprio stato di forma, ma soprattutto a quello psicologico, a quanto pare tornato in stato ottimale grazie anche la recuperato rapporto con il padre, Anthony. “E’ stato uno dei migliori inverni quanto ad allenamento – scrive Hamilton, entrando poi nei particolari -. L’altr’anno avevo cominciato la stagione a 78 chili, ora sono a 73, ma ho ancora grasso da bruciare: se vuoi metterti in forma, puoi farlo”, lo slogan. Una foto che lo ritrae a torso nudo testimonia la veridicita’ delle sue parole ma quella che colpisce di piu’ e’ un’altra immagine, se possibile molto piu’ personale: mostra una spiaggia caraibica e il pilota che cammina fianco a fianco col padre. “Il nostro viaggio non e’ stato facile, come la nostra relazione – spiega il britannico -. Ero cosi’ impegnato nello sforzo per il successo che abbiamo perso di vista cio’ che era piu’ importante, la nostra relazione. Da due anni ci siamo riavvicinati e nella pausa invernale gli ho chiesto di abbiamo passato un po’ di tempo insieme, solo noi. Non lo avevamo mai fatto prima, quindi finalmente passare del tempo con lui mi ha procurato tanta felicita’”. Sono passati dieci anni da quando Hamilton, nel 2010, decise di non interrompere il rapporto professionale col padre, suo manager dai tempi dei kart. Una scelta che “mi spezzo’ il cuore, perche’ non era condivisa”, ammise tempo fa Anthony. Per alcuni anni non si parlarono e tra i tra i due si formo’ “un Grand Canyon”, parole queste del pilota. Ora se,bra tutto definitivamente superato. Alla conclusione di un inverno di piena ricarica, Hamilton e’ piu’ sereno che mai e libero a rincorrere il record di Michael Schumacher. Gli altri aspiranti al titolo 2020, ferraristi in testa, sono avvertiti.

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Esteri

Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Esteri

Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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Esteri

Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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