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F1: c’è un guizzo Ferrari nei test in Bahrein

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Se sono rose, fioriranno o almeno è questa la speranza in casa Ferrari. Nel secondo giorno di test pre-stagionali in Bahrein la Rossa piazza il guizzo vincente e segna il tempo più veloce della giornata grazie a Carlos Sainz. Lo spagnolo realizza una serie di giri con ottimi tempi, quasi a testimoniare la buona tenuta della nuova monoposto di Maranello. Alle sue spalle Sergio Perez con la solita Red Bull che – come sottolinea prudentemente lo stesso Sainz Junior a fine sessione – “è veloce e resta in modo evidente la macchina da battere”. Alle loro spalle Lewis Hamilton alle prese con una Mercedes ancora alla ricerca del miglior assetto in pista. Leggermente più indietro, sesto, Charles Leclerc che, da regolamento, ha dovuto condividere la monoposto con Sainz.

In casa Red Bull tiene banco ancora il caso Christian Horner. Il team principal degli austriaci, sotto indagine per le accuse di “comportamento inappropriato” da parte di una collega di squadra, non ha voluto parlare del suo futuro spiegando che “è in corso un procedimento di cui sono parte e per questo non posso commentare”. In merito all’evoluzione della monoposto si è limitato a dire che “con un periodo così limitato dei test, ogni giro è importante” e che “le prestazioni sono andate secondo i piani” anche se “è difficile trarre conclusioni dopo una giornata”.

C’è ancora tempo per capire se quello della Ferrari è soltanto un fuoco di paglia. I test pre-stagionali, d’altronde, sono influenzati da una serie di variabili che non consentono di avere un reale riscontro delle differenze tra le scuderie. In primo luogo che la strategia delle stesse scuderie che non vogliono concedere riferimenti agli avversari. I tempi sono condizionati anche dal carico di benzina che ogni team può variare, dal tipo di pneumatici usati, dalla temperatura della pista che varia nel corso della giornata e dagli assetti che ogni scuderia standardizza per i propri piloti. Venerdì è in programma l’ultima giornata di prove sulla pista di Sakhir e ci saranno elementi in più per capire la reale portata delle prestazioni delle monoposto.

“La cosa più importante è che la macchina fa quello che ci aspettavamo. Rispecchia quanto visto in galleria del vento e nelle simulazioni. Non so se basterà per battere una Red Bull già veloce, abbiamo girato solo mezza giornata”, ha sottolineato Sainz. “Sicuramente sembra migliorata la guidabilità e il degrado gomme. Rispetto al 2023 sembra meglio, anche se la Red Bull sembra velocissima. Noi ci siamo concentrati molto sul long run e sul degrado gomme, cosa che lo scorso anno si era evidenziato subito qui”. Soddisfatto appare anche Leclerc: “L’anno scorso tutto poteva succedere in una curva e cambiare in quella dopo: era il peggio che poteva capitare. Quest’anno il feeling è migliore, il bilanciamento è più consistente. Per questo motivo la base di partenza è migliore. Lo scorso anno non si capivano i difetti, si poteva dire di tutto. Nel 2024 la direzione in cui vogliamo migliorare è molto chiara. Ma a livello di competitività non si può dire nulla: a volte ci sono state macchine molto veloci ma difficili da guidare, altre volte è capitato il contrario”, ha detto il pilota monegasco.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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