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Economia

Evo 4 Cross, il pick-up duro e puro è tornato

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Infaticabile, inarrestabile, con una grande capacità di carico e utilizzabile su ogni terreno senza timore. Evo 4 Cross, il pick-up del brand del grippo Dr Automobiles, irrompe sul mercato e riporta al centro i tratti distintivi, l’essenza di questa tipologia di veicolo nata per trasportare carichi e muoversi su strade difficili. Un veicolo che bada al sodo, di facile manutenzione, che non occhieggia ai fronzoli dei suv da passerella o alle incompatibili peculiarità delle berline. In un lungo test effettuato sugli sterrati e nelle campagne della Maremma Evo 4 Cross si è dimostrato un alleato affidabile, una sicurezza, e mai si è trovato in difficoltà. Lungo: 531,5 cm, largo 183, questo pick-up è alto 181,5 cm, ha un passo di oltre tre metri ed è capace di superare pendenze fino al 30% con un angolo di attacco del 31% e di uscita del 24%. Numeri, che nella pratica si traducono in versatilità e facilità di utilizzo. Le linee sono squadrate, solide, possenti.

Come è prassi per Evo, l’allestimento è unico e full optional. La cabina di guida, che si raggiunge grazie alle robuste pedane laterali, risulta ben rifinita, con sedili in ecopelle per una più agevole pulizia, ampio spazio a bordo e numerosi portaoggetti. La strumentazione è chiara e facilmente leggibile, l’infotainment touch da 9 pollici compatibile con Android Auto e Apple Car Play è posizionato nella parte centrale della plancia. Lo schermo appare di facile lettura e di buona qualità, con un netto salto in avanti rispetto ad altre vetture del brand. Le immagini della telecamera posteriore, fondamentale per le manovre su un veicolo di queste dimensioni, sono nitide in ogni condizione di luminosità. Il cassone posteriore misura 157 cm, è rivestito in materiale plastico per evitare graffi e proteggere dall’usura le parti metalliche, e può essere caricato con 830 kg di materiale.

Le luci posteriori sono a led. Quattro le colorazioni disponibili: bianco, rosso, blu e nero. Un pick-up che bada all’essenza ma che certo non lesina in sicurezza: di serie il controllo della trazione, il sistema di monitoraggio pressione pneumatici, la frenata assistita, i fondamentali aiuti alla partenza in salita e controllo elettronico della stabilità, il ripartitore elettronico della frenata. Sotto al cofano pulsa un motore duemila diesel common rail di ultima generazione capace di erogare 136 CV per una coppa di 320 Nm a 2600 giri/min, cambio manuale a sei marce. La velocità massima è di 150 Km/h. I consumi dichiarati dalla Casa sono curiosamente più elevati rispetto a quelli che abbiamo rilevato: per noi si assestano sui 10 km per litro di gasolio, ma ovviamente le variabili su un veicolo di questo tipo sono numerosissime per carico e tipo di strada. Anche nei trasferimenti autostradali, il pick-up si dimostra a proprio agio, con un buon handling, e mai in affanno. Negli oltre tremila chilometri percorsi per lo più sugli sterrati, mai Evo 4 Cross si è trovato in difficoltà.

Dopo giorni di piogge torrenziali ci siamo avventurati sulle strade bianche dell’entroterra maremmano ridotte a un pantano lungo chilometri per una prova strong: grazie alle 4 ruote motrici (inseribili in modalità H o L), siamo riusciti ad attraversare agevolmente guadi, torrenti e salite fangose altrimenti impraticabili. Soprattutto abbiamo affrontato le asperità con la serenità di guidare un veicolo solido e sicuro, dal prezzo contenuto rispetto alle dirette concorrenti cui nulla ha da invidiare: 29.900 euro chiavi in mano. Evo è certa del proprio prodotto, al punto di garantirlo totalmente per due anni senza limiti di chilometraggio: una bella sfida per un veicolo da lavoro. Peculiare il riscontro dei tanti utilizzatori abituali di pick-up che abbiamo incontrato durante il test: incuriositi, hanno voluto sapere tutto il possibile su Evo 4 Cross, veicolo che ancora non s’era visto da queste parti. La solidità del mezzo, il prezzo concorrenziale e la disponibilità in pronta consegna – grazie all’asse del gruppo Dr Automobiles con la Cina – sono risultati caratteristiche vincenti. Il pick-up duro e puro è tornato.

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Economia

Abi, tasso medio dei conti corrente sale allo 0,59%

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In aprile il tasso medio praticato dalle banche italiane sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) è stato il 3,63%. A marzo 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,67%, area dell’euro 3,50%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce), l’incremento è stato di 334 punti base.

Lo afferma il rapporto mensile dell’Abi. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad aprile 2024 è stato il 3,81%, con un incremento di 250 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. In aprile il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato l’1,05% (1,04% nel mese precedente, 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui soli depositi in conto corrente è salito allo 0,59% (0,57% nel mese precedente), tenendo presente che il conto corrente “permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento”, conclude l’Abi.

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Gli indici Pmi al centro della settimana dei mercati

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Mercati, la prossima settimana, soprattutto nel segno degli indici pmi di maggio in calendario giovedì, tanto in Europa quanto negli Usa. Dati preliminari che saranno determinanti per valutare se, dopo un primo trimestre migliore delle attese, la ripresa possa consolidarsi durante la primavera. La lente è in particolare al manifatturiero tedesco che, al momento, stenta a dare segnali di ripresa, e sul comparto dei servizi statunitense che di recente ha evidenziato segnali di indebolimento. Tra gli altri dati saranno da monitorare le letture dell’inflazione in arrivo dal Regno Unito (martedì) e dal Giappone (venerdì), anticipato il giovedì dal pmi manifatturiero. Da tenere sotto osservazione, sempre giovedì, la pubblicazione del dato relativo al primo trimestre dei salari negoziati dell’Eurozona. Si tratta di “un elemento particolarmente monitorato dalla Bce per valutare le future mosse di politica monetaria, anche se solo un’accelerazione inattesa del dato potrebbe mettere in dubbio il taglio di giugno”, evidenzia Mps nei market movers.

“I rinnovi contrattuali nazionali, nonché le rilevazioni Indeed a più alta frequenza, sembrano suggerire che il picco per la crescita delle retribuzioni sia stato ormai superato”, aggiunge Intesa Sanpaolo nella Weekly economic monitor. Venerdì in Germania, la seconda stima del pil fornirà lo spaccato delle componenti, che dovrebbe evidenziare un calo per i consumi privati a fronte di un apporto positivo di esportazioni nette e investimenti. Questi ultimi verosimilmente trainati dalle costruzioni. In agenda dagli Stati Uniti, oltre ai pmi di maggio (giovedì), gli ordinativi di beni durevoli (venerdì) sono attesi in rallentamento ad aprile, ma potrebbero risultare poco variati per il secondo mese al netto dei trasporti. Sul fronte immobiliare, le vendite sia di case esistenti che di nuove abitazioni (giovedì) potrebbero correggere dopo i forti incrementi del mese precedente, anche a causa della salita dei tassi sui mutui ad aprile.

Riguardo alle banche centrali, ci saranno interventi di diversi banchieri Fed ma anche della Bce, (la Lagarde tra gli altri è prevista martedì) e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fomc. In agenda infine le decisioni delle banche centrali cinese (lunedì), neozelandese (mercoledì) e turca (giovedì), da cui non sono attese variazioni ai tassi di riferimento.

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Economia

Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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