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Europa League, la Roma vede i quarti: 3-0 allo Shakhtar Donetsk

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La Roma batte lo Shakhtar Donetsk per 3-0 e pone le basi per un ritorno degli ottavi di Europa League al riparo da cattive sorprese o clamorosi rovesci. Con un gol nel primo tempo (di Pellegrini) e due nella ripresa (El Shaarawy, Mancini), i giallorossi hanno messo sotto gli avversari che, se si esclude la fase iniziale del secondo tempo, raramente hanno tenuto in mano il pallino del gioco. La Roma e’ apparsa sicura e lucida; il 18 marzo andra’ in Ucraina con la consapevolezza di chi la qualificazione ai quarti – a questo punto – puo’ soltanto perderla. Il tris dell’Olimpico, infatti, concede ai giallorossi un vantaggio non indifferente: unico neo della serata l’infortunio al polpaccio di Mkhitaryan, di cui domani si sapra’ molto di piu’, se non tutto. Nell’umida serata romana, Fonseca conferma il 3-4-2-1, con Mkhitaryan nel ruolo di centravanti tattico, supportato da Lorenzo Pellegrini e Pedro. Gli ucraini di Luis Castro rispondono con il 4-2-3-1: Moraes e’ l’unica punta, alle sue spalle agisce il trio formato da Tete, Marlos e Taison.

La prima occasione (casuale) e’ per la Roma che, al 6′, su una deviazione di Villar, costringe il portiere Trubin a un mezzo miracolo per evitare il gol. Che la Roma trova al 23′, grazie a una verticalizzazione Pedro-Pellegrini: l’esterno del capitano dei giallorossi – partito sul filo del fuorigioco – fulmina Trubin. Al 27′ Pau Lopez salva in uscita su Moraes, servito dalla destra da Taison, e al 31′ brivido per lo Shakhtar, dopo un rinvio sbilenco del portierre Trubin, che mette il pallone sui piedi di Mkhitaryan: il pallonetto del fantasista si spegne poco oltre la traversa. Poco dopo l’armeno si ferma e fa spazio a Borja Mayoral: una brutta notizia per Fonseca. Il secondo tempo si apre con un rasoterra di Tete che Pau Lopez devia in angolo e con uno Shakhtar piu’ intraprendente, che costringe la Roma al gioco di rimessa. Al 18′ Pellegrini mette sui piedi del nuovo entrato El Shaarawy il pallone del 2-0, ma il ‘Faraone’ non riesce ad andare oltre una conclusione assai sbilenca che non impensierisce il portiere. L’iniziativa resta agli ucraini, ma i cambi di gioco della Roma sono assai pericolosi.

Terza parata decisiva di Pau Lopez al 23′, su conclusione ravvicinata di Moraes, poi (28′) capolavoro di El Shaarawy, che si riscatta e batte il portiere in uscita con un morbido pallonetto, dopo una cavalcata irresistibile. Il ‘figliol prodigo’ s’inserisce da sinistra verso il centro, supera di slancio due avversari e firma il 2-0. Al 32′ Mancini cala il tris, di testa, su calcio d’angolo dalla sinistra di Cristante. La Roma ‘vede’ i quarti.

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Mbappé: Se sarò all’Olimpiade? Non dipende solo da me

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“Se parteciperò all’Olimpiade di Parigi? utti conoscono la situazione, non è una decisione che dipende da me. Qualunque cosa accada, sarò felice. Le Olimpiadi vanno oltre la mia presenza o meno. Spero che dimostreremo che la Francia è un paese di sport e che sappiamo accogliere il mondo. Non sarò mai lontano da qui”. Così Kylian Mbappé, premiato come ‘giocatore dell’anno’ in Ligue 1 tramite referendum fra i suoi colleghi di ogni squadra, ha risposto a chi gli ha chiesto se ci sarà ai Giochi di casa, come auspicato perfino dl Presidente francese Emmanuel Macron.

Inevitabile, visto che già annunciato che lascerà il Psg, anche la domanda su quale sarà la sua prossima squadra. “0Nella vita bisogna prendersi il tempo per tutto – la risposta di Mbappé -, l’unica cosa da sapere è che lascio il Psg. Il resto forse non è il momento per scoprirlo”. “È difficile, molto più di quanto possa sembrare – ha aggiunto riferendosi al suo addio al Psg -. È un capitolo della mia vita che si chiude, ma la Ligue 1 ha ancora un posto importante nella mia vita. Ho cercato di essere il degno rappresentante di questo campionato. Parto a testa alta, ma non avrei mai potuto farcela senza il Monaco e ovviamente il Psg dove tutti hanno avuto fiducia in me”.

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Tar conferma multa a Tim e Dazn per intesa su diritti calcio

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Restano confermate le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza con la quale ha giudicato i ricorsi proposti da Dazn Ltd, Dazn Media Services, Telecom Italia, Fastweb e Sky Italia.

In base ai ricavi che sarebbero derivati a Tim e Dazn dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione sportiva 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim con 760.776,82 e Dazn con 7.240.250,84 euro. Per l’Antitrust, l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive nel mercato di settore. E Tim, quindi, avrebbe commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Sky e Fastweb intervenivano in giudizio con proprie impugnative formulando specifiche censure di segno opposto a quelle spiegate da Dazn e Tim.

Il Tar, respingendo in premessa la censura di tardivo avvio del procedimento istruttorio, ha in primo luogo ribadito come “l’intesa sia stata correttamente qualificata dall’Autorità come ‘restrittiva per oggetto’, atteso che lo scopo precipuo dell’accordo era pacificamente quello di escludere una serie di concorrenti sia dal mercato della pay tv sia da quello delle telecomunicazioni”, osservando in più come “l’Agcm abbia comunque fornito piena prova degli effetti (quanto meno potenziali) di natura anticoncorrenziale dell’intesa”.

Conseguentemente “appare evidente che la strategia commerciale” puntasse “al fine di aumentare la clientela Tim: difatti, rendendo difficoltosa la fruizione dei contenuti Dazn svincolata dai servizi Tim, l’utente sarebbe stato indotto a rivolgersi prioritariamente a tale operatore, soprattutto considerando che l’offerta prevedeva, con un’unica bolletta, una serie di servizi (c.d. triple play) a prezzi inferiori rispetto a quelli di regola praticati separatamente sul mercato”. In merito poi alla censura di mancata applicazione delle esenzioni previste dal Vber, il Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, “va rilevato come correttamente l’Agcm qualificava l’intesa esaminata come orizzontale, operando sia Dazn sia Tim nel mercato della fornitura dei servizi audiovisivi”; e tale circostanza risulta dirimente per escluderne l’applicabilità.

Quanto ai ricorsi proposti da Sky e Fastweb – società entrambe partecipanti al procedimento istruttorio anche in qualità di ‘soggetti segnalanti l’illecito’ – il Tar, premettendo come palese il fatto che “le censure rivolte avverso la valutazione dell’accordo del 3 agosto 2022 risultino infondate, atteso che sembrano ignorare un dato di fatto incontestabile, ossia la legittima assegnazione dei diritti tv a Dazn”, ha ritenuto che “emerge con evidenza la contraddittorietà (quale figura sintomatica dell’eccesso di potere) del provvedimento impugnato, atteso l’insanabile e inspiegabile contrasto tra la comunicazione delle risultanze istruttorie e la decisione finale”. Ecco che allora i giudici hanno ritenuto che “alla luce della parziale fondatezza delle censure spiegate da Sky e Fastweb, vanno accolti i loro ricorsi, con obbligo dell’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio”.

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Al Hilal vince il campionato in Arabia, CR7 senza titoli

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L’Al Hilal ha conquistato il quarto titolo della Saudi Pro League in cinque anni, negando ancora una volta alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo dell’Al Nassr la possibilità di vincere il trofeo. L’Al Hilal, che ha ingaggiato Neymar la scorsa estate ma che da ottobre è privo del brasiliano infortunato, si è imposto per 4-1 sull’Al-Hazem. Ancora imbattuto in 31 partite di campionato, l’Al Hilal ha ora 12 punti di vantaggio sull’Al Nassr a tre turni dalla fine.

Per CR7 è la seconda stagione in Arabia Saudita senza vincere il campionato. Dopo il clamoroso trasferimento del portoghese nel regno, altri grandi nomi del calcio hanno firmato contratti importanti con diversi club del Paese, tra cui Neymar, Karim Benzema, Sadio Mané, N’Golo Kanté e Riyad Mahrez. I membri delle “Big Four” saudite – Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad, il club di Benzema, e Al Ahli, la squadra di Mahrez – appartengono tutti al Public Investment Fund (PIF), un fondo sovrano che sta lavorando per diversificare l’economia saudita. L’Al Hilal e l’Al Nassr si incontreranno nuovamente nella finale della Coppa del Re il 31 maggio.

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