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Euro 2024, Italia avvio choc e batticuore finale ma vince a esordio

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Una partenza da film horror cancellata da una reazione da campioni d’Europa. Dopo aver subito il gol più veloce della sua storia e degli Europei _ 23” appena – l’Italia ribalta in pochi minuti l’Albania e si prende la prima partita di Euro 2024, dando una prova di grande coraggio, sostanza e tecnica in uno stadio, quello di Dortmund, colorato quasi tutto del rosso della Nazionale delle Aquile. L’Albania dura praticamente 23 secondi, quelli dell’istant gol di Bajrami lanciato in porta dalla folle rimessa laterale di Dimarco. Poi ci sono solo gli azzurri che la riprendono in un quarto d’ora, con un bel colpo di testa di Bastoni ed il 2-1 firmato da Barella che scaccia via tutti i dubbi sulle sue condizioni nei giorni del ritiro a Iserlohn.

Da qui in poi i ragazzi di Spalletti sfiorano più volte il terzo gol, mentre le aquile rosse non volano quasi mai dalle parti di Donnarumma tranne in un finale batticuore, quando in due occasioni fanno tremare gli azzurri. Ecco tre punti d’oro per cominciare alla grande un girone B dove la Spagna, prossima avversaria il 20 giugno a Gelsenkirchen, fa già paura con il 3-0 alla Croazia. Da sottolineare la leadership di Barella, la prova di carattere di Calafiori al centro della difesa, e Pellegrini sempre propositivo. Spalletti conferma la formazione prevista alla vigilia: Riccardo Calafiori al centro della difesa e Gianluca Scamacca al centro dell’attacco, con Barella a centrocampo insieme a Pellegrini e Frattesi.

Sylvinho piazza Broja e Seferi davanti e sceglie Strakosha in porta dietro agli ‘italiani’ Dmjinsiti e Hysaj. Avvio tragico per l’Italia che incassa il gol più veloce nella storia degli Europei di calcio. Clamoroso svarione di Dimarco che batte male il fallo laterale regalando la sfera in area a Bajrami, destro forte sul primo palo che batte Donnarumma. Inizio da incubo per gli azzurri che, però, reagiscono immediatamente allo svantaggio. Chiesa se ne va sulla destra, cross basso a centro area per Scamacca che con un velo libera tutto solo Pellegrini, destro a giro del numero 10 romanista che finisce di un soffio a lato. Dieci minuti e arriva il pari dei ragazzi di Spalletti: corner battuto corto con Dimarco che tocca per Pellegrini, pennellata sul secondo palo che trova tutto solo Bastoni che neanche deve saltare insaccando sul secondo palo di testa.

Raggiunto l’1-1 gli azzurri si catenano e la ribaltano subito con Barella: cross dalla destra deviato che trova Dimarco sul secondo palo, la sfera è arretrata ma il numero 3 riesce a toccare verso il centrocampista interista al limite dell’area: destro bellissimo al volo del numero 18 che insacca a fil di palo, lasciando fermo il portiere albanese. Con l’Italia in vantaggio l’Albania riparte e Pellegrini si prende il primo giallo del torneo stendendo Broja lanciato in contropiede. Gli azzurri non si fermano sfiorando anche il 3-1 alla mezz’ora: gran palla di Scamacca, che trova l’inserimento sulla destra dell’area di Frattesi, tocco sotto del numero 7 azzurro che viene sfiorato in maniera decisiva da Strakosha, la sfera colpisce il palo e torna in campo.

Qualche minuto ed è la volta di Scamacca che va a un passo dal 3-1 che non arriva nel primo tempo nonostante la costante e pericolosa iniziativa della squadra di Spalletti. La ripresa comincia come erano chiusi i primi 45′ con la costante iniziativa degli azzurri sempre più vicini al terzo gol. Ci provano Chiesa e ancora Scamacca, passano i minuti e la partita si addormenta. L’Italia mantiene l’iniziativa non rischiando praticamente niente, trovando anche difficolta’ a trovare spazi in attacco ma costringendo gli albanesi a qualche fallo di troppo.

A un quarto d’ora dalla fine i primi cambi azzurri, Cambiaso per Chiesa sulla fascia destra e Cristante per Pellegrini a centrocampo. Poi ecco Retegui per Scamacca e Darmian per Dimarco. L’Albania sfiora il pari nel finale con Manaj, c’è pure una invasione di campo di un tifoso delle Aquile, ma il risultato non cambia, e il match si chiude con un 2-1 che sta stretto agli azzurri ma vale tre punti fondamentali per preparare al meglio la supersfida con le Furie Rosse della Spagna. La festa, dopo quella rossa degli albanesi nel pomeriggio, è tutta tricolore.

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La F1 fa tappa in Usa, Vasseur: Ferrari pronta per Miami

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Il circus della Formula 1 ha attraversato l’Atlantico per l’ultima gara extraeuropea che chiude il primo quarto di stagione, il Gp di Miami, dove è prevista anche una sprint al sabato. Un doppio impegno che renderà più difficile la messa a punto delle monoposto, magari non per una McLaren fin qui dominante ma di certo per le rivali, dalla Red Bull, alla Ferrari fino alla Mercedes, dal rendimento altalenante. La Scuderia “è pronta”, fa sapere il team principal, Frederic Vasseur, in Florida “vogliamo continuare a fare progressi sul piano della prestazione, sull’onda delle incoraggianti prove offerte nelle gare di Bahrain e Gedda”, dove Charles Leclerc ha conquistato il primo podio stagionale per le Rosse in gara lunga. Lewis Hamilton ha trionfato nella Sprint in Cina ma dopo di allora ha mostrato solo difficoltà nel gestire la SF-25, che avrà disponibili aggiornamenti al ritorno dagli Stati Uniti, per il Gp di Imola.

“Dopo qualche giorno trascorso a Maranello, utile per analizzare i dati raccolti nella prima tripletta stagionale, siamo pronti per scendere in pista a Miami – sottolinea Vasseur -, dove è previsto il secondo weekend Sprint della stagione. Ci siamo preparati al meglio in fabbrica dal momento che avremo solo un’ora di prove libere prima della qualifica Sprint, e dunque il peso specifico del lavoro fatto al simulatore e nei briefing preparatori è ancora più elevato”. La Ferrari spera in un risultato brillante anche per celebrare un anno di collaborazione con il title partner, HP. Per questo motivo le due SF-25 scenderanno in pista con una livrea speciale, mentre Leclerc e Hamilton useranno una tuta diversa da quella classica, in bianco e in blu, colori del logo del colosso dell’informatica. Nel 2024 a Miami a vincere fu Lando Norris ed è probabile che sia ancora una monoposto papaya a trionfare tra sabato e domenica prossimi, ma per ottenere il bis il britannico dovrà fare i conti con Oscar Piastri, primo sul podio già tre volte in questa stagione. Unico a interrompere il dominio delle McLaren è stato Max Verstappen, che è ancora una volta il più accreditato riprovarci nonostante gli attuali limiti della Red Bull, dato che le caratteristiche del circuito, sulla carta, potrebbero aiutare, lui e gli altri a ridurre il gap.

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Buongiorno ancora ko, stagione a rischio: il Napoli perde il suo leader in difesa nel momento decisivo

Alessandro Buongiorno si ferma di nuovo per una lesione all’adduttore: stagione praticamente finita. Conte alle prese con l’ennesima emergenza in difesa in vista della sfida con il Lecce.

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 Alessandro Buongiorno è costretto nuovamente ai box. Il difensore del Napoli ha riportato una lesione distrattiva del muscolo adduttore lungo della coscia destra, confermata dagli esami strumentali effettuati dopo l’uscita anticipata nella gara contro il Torino. Una ricaduta dell’infortunio che lo aveva già tenuto fermo per quasi un mese e che, con ogni probabilità, lo costringerà a saltare tutto il finale di stagione, fatta eccezione – forse – per l’ultima giornata al Maradona contro il Cagliari.

Un eccesso di generosità

Ironia della sorte, il ko è arrivato per troppa voglia di esserci, per senso di appartenenza e spirito di sacrificio. Buongiorno aveva messo nel mirino la sfida con il Torino, il suo passato, la sua casa calcistica. E ha fatto di tutto per esserci, nonostante il fastidio al nervo otturatore che lo aveva già tenuto fuori con Bologna, Empoli e Monza. Una scelta di cuore che ha avuto un epilogo amaro.

Le alternative di Conte

L’ennesima emergenza difensiva obbliga Antonio Conte a nuove scelte. Il reparto arretrato del Napoli, pur decimato, resta il meno battuto dei top 5 campionati europei, ma le opzioni iniziano a scarseggiare. Il sostituto naturale sarebbe Rafa Marin, già impiegato a Monza. Ma non è escluso che Conte possa dirottare Mathias Olivera al centro in coppia con Rrahmani, spostando Spinazzola a sinistra. Una soluzione già testata in allenamento, anche in vista di un ritorno al 4-4-2.

Di Lorenzo c’è, ma con riserva

Attenzione però anche a Giovanni Di Lorenzo. Il capitano ha accusato un colpo al fianco in uno scontro con Milinkovic-Savic domenica scorsa. Nulla di grave, almeno in apparenza, ma lo staff medico lo monitora con cautela per evitare ulteriori sorprese. L’ipotesi di una sua assenza a Lecce al momento non è concreta, ma il Napoli non può permettersi ulteriori defezioni.

Conte, l’arte di gestire le emergenze

Nel momento più difficile, il tecnico azzurro ha dimostrato di saper trasformare le difficoltà in forza. L’ultima trovata tattica, un tridente atipico lanciato all’ultimo minuto per sostituire Raspadori colpito da influenza, ha funzionato. E ora sarà di nuovo il momento dell’ingegno, delle scelte coraggiose e della compattezza del gruppo.


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Champions: Psg vince in casa dell’Arsenal, gol Dembelé e super Donnarumma protagonisti

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Espugnare l’Emirates Stadium di Londra sembrava un’impresa impossibile ma il Paris Saint Germain ci è riuscito, battendo 1-0 l’Arsenal nella semifinale d’andata di Champions League. Merito di Dembelé, andato in rete all’inizio della partita, e di un super Gigio Donnarumma autore di una serie di parate che hanno impedito ai Gunners di trovare il pareggio. Gioisce Luis Enrique che tra una settimana al Parco dei Principi partirà con un gol di vantaggio sugli inglesi nella gara di ritorno. Recrimina, invece, Mikel Arteta per le occasione non finalizzate dai propri giocatori. Partono molto bene gli ospiti che trovano il vrtanggio al 4′ con Dembelé al termine di una triangolazione in profondità con Kvaratskhelia. Anche i 25′ minuti successivi sono di marca francese che sfiorano addirittura il raddoppio con Marquinos. Al 30′ sale in cattedra l’Arsenal che inizia a macinare gioco e prova ad affondare dalle parti di Donnarumma.

Al 37′ Joao Neves salva su Merino che poteva calciare a due passi dalla porta. Al 39′ Saka semina il panico in area. Dopo 2′ minuti Trossard manca la deviazione vincete su assist di Merino. In pieno recupero Donnarumma compie un vero e proprio miracolo su Martinelli. Nella ripresa i Gunners spingono. Al 2′ Merino segna ma dopo un lungo consulto del Var la rete viene annullata. Al 11′ ci pensa ancora Donnarumma a deviare in angolo un tiro di Troussard che aveva approfittato di un errore di Marquinhos. L’Arsenal insiste ma non riesce a concludere. Il Psg gioca di rimessa: al 39′ Barcola in contropiede sulla sinistra ha l’occasione di chiudere l’incontro sul 2-0 ma sbaglia mandando di poco sulla sinistra. Dopo 1′ tocca a Gonzalo Ramos che dalla stessa posizione colpisce la traversa. I padroni di casa spingono nei minuti di recupero ma il Psg li contiene. Finisce 1-0 per i francesi. Appuntamento mercoledì prossimo a Parigi per il ritorno. In palio c’è la finale.

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