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Esteri

Esercito di Odessa: la difesa tiene, vittoria vicina

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“La situazione e’ sotto controllo ora. L’aggressione della Russia cresce giorno dopo giorno ma grazie al nostro sistema di difesa tutto e’ sotto controllo”. Ad ormai un mese dall’inizio dell’invasione russa Sergey Bratchuk, portavoce dell’esercito ucraino per l’Oblast di Odessa, assicura che nella difesa militare del principale porto ucraino non c’e’ alcuna crepa. “L’intensita’ degli attacchi aumenta ma la nostra difesa sta facendo il suo lavoro”, spiega in un’intervista rilasciata davanti al palazzo del governatorato. Bratchuk, da quando e’ scoppiata la guerra, funge da portavoce dell’esercito ucraino in questa regione strategicamente cruciale nel conflitto. Perdere Odessa, per l’Ucraina, sarebbe un danno incalcolabile. Ma questa possibilita’ non viene neanche presa in considerazione dai vertici militari. “Non sappiamo come andra’ a finire questo conflitto ma sappiamo che ogni giorno e’ piu’ vicino alla nostra vittoria”, sottolinea Bratchuk, fornendo una versione sensibilmente differente da quella dell’attacco ‘a sorpresa’ dei russi ,su Kiev. “La Russia ci ha dichiarato guerra nel 2014, quanto e’ accaduto” il 24 febbraio scorso “io sapevo che primo o poi sarebbe successo. Io chiamo questo tipo di conflitto ‘una grande guerra’. Ma la guerra e’ iniziata nel 2014. Tanti di noi speravano che le cose andassero meglio ma la percentuale era molto bassa e io prevedevo che, prima o poi, Mosca avrebbe attaccato in questa maniera”. Bratchuk, al tempo dell’invasione della Crimea, era un giornalista ‘embedded’ nelle operazioni militari ucraine, in particolare nei pressi di Mariupol, e operava da volontario per portare aiuti al fronte. Un trend, quello del volontariato a supporto dell’esercito, che in questo conflitto e’ aumentato vertiginosamente. “A Odessa abbiamo tantissimi volontari e tanti di loro sono partiti verso l’Est del Paese, in particolare a Mykolaiv e Kharkiv”, spiega il portavoce dell’esercito ucraino. Aiuti che, sin dall’inizio della guerra, sono arrivati anche dall’Europa. “Ci sono tonnellate di aiuti umanitari che sono stati inviati da governi, fondazioni, privati. Quanto agli aiuti militari – precisa – e’ una decisione che spetta ai singoli Paesi”. Ma Bratchuk resta ottimista. “Siamo consapevoli del fermo appoggio della societa’ civile e dei leader europei e credo che l’Europa dara’ seguito a quanto detto in termini di aiuti militari, soprattutto per cio’ che riguarda l’invio di sistemi anti-aereo. Noi li stiamo aspettando e probabilmente ne riceveremo di altri, piu’ moderni, nei prossimi giorni”, sono le sue parole.

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Esteri

Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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Esteri

Ok Usa alla vendita di missili a Riad per 3,5 miliardi

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato una possibile vendita all’Arabia Saudita di missili aria-aria a medio raggio avanzati Aim-120C-8 e del relativo supporto per 3,5 miliardi di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. L’appaltatore principale sarà Rtx Corp, secondo la difesa Usa.

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