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Cronache

Emis Killa indagato per associazione a delinquere, non può entrare in uno stadio ma canterà a Sanremo

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Sarà un esordio problematico per Emis Killa alla 75ª edizione del Festival di Sanremo. Mentre si prepara a salire sul palco dell’Ariston con la sua canzone Demoni, il rapper è indagato dalla Procura di Milano per associazione a delinquere e colpito da un Daspo di tre anni che gli vieta di entrare negli stadi.

L’artista, all’anagrafe Emiliano Rudolf Giambelli, è finito sotto inchiesta nell’ambito dell’operazione “Doppia Curva”della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha portato a 19 arresti e all’azzeramento delle curve di Inter e Milan. Il suo nome compare tra quelli coinvolti nei rapporti tra ultras e criminalità organizzata.

L’inchiesta e il legame con gli ultras rossoneri

Il 30 settembre 2023, la polizia ha perquisito la casa di Emis Killa a Vimercate, trovando un arsenale di armi: sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40 mila euro in contanti. Una scoperta che ha portato il questore di Milano, Bruno Megale, a firmare un provvedimento di Daspo per tre anni, a causa dei suoi rapporti con Luca Lucci, leader della Curva Sud rossonera, attualmente in carcere per narcotraffico e tentato omicidio.

Il rapper sarebbe stato coinvolto nell’aggressione a uno steward l’11 aprile 2023, durante Milan-Roma a San Siro. Secondo le immagini di videosorveglianza, Emis Killa era tra i 14 ultrà identificati mentre un gruppo colpiva violentemente l’addetto alla sicurezza, “colpevole” di aver tentato di fermare due tifosi che volevano entrare con un unico biglietto.

La connessione con la Curva Sud e la criminalità organizzata

Oltre agli episodi legati agli stadi, Emis Killa ha rapporti consolidati con gli ambienti ultras rossoneri e con esponenti della criminalità. Il 17 agosto 2023, durante Milan-Torino, il rapper era in uno skybox di San Siro con Luca Lucci, il cui ritorno in Curva Sud dopo anni è stato celebrato con uno striscione dedicato: “Il Joker ride sempre”, un chiaro tributo al capo ultrà.

L’inchiesta “Doppia Curva” ha evidenziato anche la sua partecipazione a un’attività commerciale legata al mondo degli ultras. Emis Killa sarebbe stato socio di Fabiano Capuzzo, altro ultrà arrestato, nella gestione della catena di barberie “Italian Ink”, considerata dagli inquirenti una cassaforte di Lucci.

Il 26 dicembre 2022, durante una cena di Natale organizzata a casa di Lucci, il rapper è stato immortalato con altri esponenti della Curva Sud, tra cui Islam Hagag (legato a Fedez), Luciano Romano, Rosario Calabria (vicino alle cosche calabresi) e Daniele Cataldo, ora accusato del tentato omicidio di Enzo Anghinelli nel 2019.

Anche sui social, Emis Killa è stato più volte fotografato con personaggi vicini alla criminalità organizzata, come Alfonso Cuturello e Antonio Favasuli, due nomi legati alle ‘ndrine calabresi.

Sanremo e le polemiche

La partecipazione di Emis Killa a Sanremo 2025 ha scatenato un acceso dibattito. Da una parte, il rapper può esibirsi sul palco più importante della musica italiana, dall’altra non può mettere piede in uno stadio per via del provvedimento restrittivo.

La vicenda solleva interrogativi sul rapporto tra il mondo della musica e quello della criminalità organizzata, mentre l’attenzione sulla selezione degli artisti in gara al Festival si fa sempre più accesa. Resta da vedere se il caso influenzerà la sua esibizione o se l’artista affronterà pubblicamente le accuse che lo riguardano.

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Medvedev: Zelensky farà una triste fine, abbattere regime Kiev

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Il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha dichiarato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “finirà nel modo più triste” e che le truppe russe devono concludere “con una vittoria” l’invasione dell’Ucraina e “distruggere” quello che lui, seguendo la definizione della propaganda del Cremlino, definisce “il regime neonazista di Kiev”. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale russa Ria Novosti.

“Quando il capo di uno Stato, anche uno così particolare come l’Ucraina, e un tipo così patologico come questo personaggio, si vanta di queste cose, significa solo una cosa: che alla fine anche lui finirà nel modo più triste”, ha detto Medvedev, commentando la notizia, ripresa anche dalla Reuters, secondo cui Zelensky avrebbe elogiato l’intelligence ucraina per l’uccisione di alcuni alti ufficiali russi ma senza riferimenti a casi specifici.

“Innanzitutto, dobbiamo completare l’operazione militare speciale in Ucraina con una vittoria e dobbiamo distruggere il regime neonazista di Kiev, ma il regime, non lo Stato, il cui destino è una questione del futuro”, ha detto poi l’ex presidente russo usando la dicitura “operazione militare speciale” con cui il Cremlino indica l’aggressione militare contro l’Ucraina. La Russia di Putin ha invaso l’Ucraina sostenendo di volerla “denazificare”, ma la tesi di Mosca secondo cui il governo di Kiev sarebbe “neonazista” è considerata del tutto infondata dalla stragrande maggioranza degli analisti politici.

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Ischia ritrova la sua giustizia: il Tribunale torna operativo con le udienze del giovedì

Il Tribunale di Ischia riapre le udienze del giovedì grazie al decreto del presidente vicario Scoppa. Una vittoria per avvocati, cittadini e istituzioni locali dopo mesi di proteste.

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Una notizia attesa con speranza dai più ottimisti e insperata da altri, ma che segna un passaggio decisivo nella lunga battaglia per la tutela del presidio giudiziario dell’isola verde. Il presidente vicario del Tribunale di Napoli, Gianpiero Scoppa, ha disposto il ripristino delle udienze a Ischia, restituendo piena funzionalità alla sezione distaccata locale.

Una decisione che accoglie le istanze dell’Associazione Forense dell’isola di Ischia e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, protagonisti di una mobilitazione decisa culminata nello sciopero del 5 aprile scorso e nel ricorso al TAR presentato con il sostegno dei sei Comuni isolani.

Il decreto del giudice Scoppa: ritorno alla normalità

Il provvedimento firmato da Scoppa prevede l’assegnazione provvisoria del giudice onorario Ciro Ravenna al settore civile della Sezione distaccata di Ischia, in qualità di Giudice dell’Esecuzione, con il compito di gestire le udienze precedentemente seguite dalla giudice Criscuolo.

Nel decreto si evidenzia che Ravenna, rientrato in servizio nel 2025 dopo un incarico all’Ufficio del Giudice di Pace, aveva espressamente chiesto di essere destinato a una sezione civile in virtù della propria formazione professionale. La sua collocazione a Ischia rappresenta dunque una soluzione funzionale per sopperire alle gravi carenze d’organico che affliggono il Tribunale isolano.

Il decreto ha effetto immediato, garantendo il ripristino delle udienze del giovedì e segnando una svolta dopo mesi di polemiche, disservizi e disagi per professionisti, cittadini, testimoni e imputati costretti agli spostamenti sulla terraferma.

La soddisfazione dell’Assoforense e dell’avvocatura

«Quello ottenuto è un risultato importante», ha commentato Alberto Morelli, presidente dell’Assoforense Ischia. «Scoppa aveva già dimostrato attenzione e sensibilità alla nostra situazione. Ora arriva un passo concreto che ridà dignità alla nostra professione e servizio alla cittadinanza».

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli esprime soddisfazione per l’esito di un lavoro di sinergia tra istituzioni e avvocati, premiato da un risultato tangibile dopo mesi di diplomazia e pressione istituzionale.

La battaglia continua: si attende la stabilizzazione definitiva

Sebbene l’assegnazione di Ravenna rappresenti una boccata d’ossigeno, resta ancora aperta la questione della stabilizzazione definitiva del Tribunale di Ischia, promessa più volte dal Governo centrale ma mai concretamente attuata.

Il clima ora è più disteso, ma solo un atto definitivo potrà chiudere quella che gli avvocati dell’isola definiscono «una lunga parentesi di giustizia precaria».

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Conclave 2025, i cardinali decidono: si comincia il 7 maggio

Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. I cardinali si riuniranno nella Cappella Sistina: le regole, i tempi e il ruolo di Parolin.

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I cardinali hanno deciso: il Conclave che eleggerà il 266esimo successore di Pietro inizierà il 7 maggio, mercoledì prossimo, nel pomeriggio. L’annuncio è arrivato dopo l’assemblea dei porporati che ha scelto di prendersi qualche giorno in più per motivi principalmente logistici.

Più tempo per sistemare gli elettori

La decisione di posticipare l’inizio del Conclave rispetto alla conclusione dei novendiali di suffragio per Papa Francesco, che termineranno domenica, è dovuta alla necessità di organizzare adeguatamente l’accoglienza dei 135 cardinali elettori – il numero più alto mai registrato – presso la Casa Santa Marta. Due porporati, infatti, hanno già annunciato la rinuncia per motivi di salute.

La guida del Conclave

A presiedere il Conclave sarà il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, poiché il Decano Giovanni Battista Re e il Vice Decano Leonardo Sandri, avendo superato gli ottant’anni, non parteciperanno alle votazioni. Toccherà a Parolin, quindi, interrogare il nuovo eletto circa l’accettazione del pontificato e il nome che vorrà assumere.

Prima dell’inizio delle votazioni, la mattina del 7 maggio, il cardinale Re celebrerà la Missa pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, i cardinali si raccoglieranno nella Cappella Paolina per poi entrare in processione nella Cappella Sistina intonando il “Veni Creator Spiritus”, invocando l’assistenza dello Spirito Santo.

Le regole del Conclave

Come stabilito dalla Costituzione Universi Dominici Gregis di San Giovanni Paolo II, i cardinali hanno giurato di rispettare rigorosamente le norme che regolano l’elezione. Sono vietate influenze esterne, pressioni, favoritismi o avversioni personali. L’unico criterio dev’essere il bene della Chiesa e la gloria di Dio.

Il nuovo Papa dovrà essere eletto con una maggioranza qualificata di due terzi. Dopo il comando “Extra omnes” (“Fuori tutti”), inizieranno le votazioni: il primo scrutinio sarà effettuato il 7 maggio. Dal giorno successivo, se necessario, si procederà con quattro votazioni quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio.

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