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Doppietta di Lozano, Napoli corsaro a Bologna riaggancia il Milan in zona Champions

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Il Napoli archivia agevolmente la pratica Bologna. Con personalità la squadra partenopea vince in trasferta per 2-0 contro i rossoblù, intasca tre punti importanti e consolida il terzo posto per la classifica ora a quota 46, davanti solo Inter a 50 e Milan a 48 (oggi sconfitta dallo Spezia); a seguire Atalanta 42 e Juventus 41.
Il Napoli scende in campo al Dall’Ara contro il Bologna con l’obiettivo di cancellare l’eliminazione in Coppa Italia e consolidare il posto Champions in campionato. Occorre tenere alla larga la Juventus che segue a pochi passe e allungare sull’Atalanta che ha pareggiato con l’Inter capolista.


Sono diversi i cambi nella formazione rispetto all’undici di giovedì scorso contro la Fiorentina. Meret sostituisce l’infortunato Ospina in porta; Rrahmani in coppia con Juan Jesus; il solito Di Lorenzo sulla fascia destra e sul versante opposto rientra Mario Rui al posto di Ghoulam; Lobotka e Fabian Ruiz a centrocampo; in attacco Lozano, Elmas con Zielinski arrivato stamane a Bologna (sistemate pratiche e autorizzazioni dopo la sua negatività al covid) dietro alla punta, Dries Mertens (preferito a Petagna).

Il Napoli prende da subito nelle sue mani le redini del gioco. Ci provano Zilinski dopo due minuti e Di Lorenzo a seguire con una discesa implacabile sulla destra, proteste del Napoli per un tocco di mano di Hickey ma per arbitro e Var è tutto ok.
In palla Hirving Lozano al 5’ raccoglie un cross di Fabian in area, perfetto lo stop, ottimo il tiro ma Skorupski compie un miracolo e salva in angolo.
Al 15′ punizione da fuori area per il Napoli per un brutto fallo su Elmas: Spalletti protesta per un fallo precedente su Lozano; l’arbitro Marinelli dialoga con il tecnico toscano
Al 19′ ci riprova Zielinski che parte palla a piede e dal limite calcia di sinistro: è solo calcio d’angolo. Ma è il prologo al gol. Dopo un minuto è proprio il polacco a servire Elmas che mette al centro: il più lesto è il Chucky Lozano che di sinistro trafigge Skorupski infilandolo sul primo palo.

Elmas va in contropiede al 32’: cambia gioco per Lozano ma Svanberg di testa appoggia all’indietro al suo portiere.
Prende coraggio il Bologna e in tre occasioni si rende pericoloso ma è bravo Meret pronto a salvare la sua porta prima su Soriano, poi su Sansone (che però era in posizione irregolare) e Arnautovic.
Al 45′ Il palo nega il 2-0 a Fabian: gran sinistro a giro da fuori area dello spagnolo, legno pieno con Skoruoski battuto. Azzurri in vantaggio alla fine del primo tempo. Avrebbero meritato anche il raddoppio.
Inizia il secondo tempo e il Napoli continua dove aveva interrotto. Al 48′ azione strepitosa del Napoli: Fabian Ruiz riceve da Zielinski e pennella un cross perfetto per Lozano al centro che con una finta salta Skorupski e sigla il 2-0.
Al 51′ ammonito Zielinski per fallo tattico su Viola. Restano in avanti gli azzurri: al 56’ il Chucky fallisce la tripletta di un soffio raccogliendo un lancio di Mertens e tirando in porta, si tuffa Skorupski e devia calcio d’angolo.
Intanto Osimhen si scalda a bordocampo e potrebbe subentrare da un momento all’altro.


Azione magistrale che libera Fabian in area al 64’: protestano gli azzurri per una trattenuta in area di Hickey ai danni dello spagnolo. Per l’arbitro è tutto regolare.
Al 71′ doppia sostituzione per il Napoli. Esce Mertens, anche oggi uno dei più vivaci in campo, e si rivede Osimhen dopo oltre un mese e mezzo di stop per infortunio e per il covid. Esce anche Lozano – oggi mattatore assoluto – ed entra Politano.


Momento di stasi per il Napoli, il Bologna prova a farsi vedere dalle parti di Meret.
Minuto 80: esce Zielinski (buona partita la sua) entra Demme. All’85’ si fa espellere il match analyst del Napoli in panchina, Beccaccioli, per aver calciato via il pallone dalla panchina.


Bravo Osimhen all’88’: azione personale del nigeriano che salta un avversario, entra in area e calcia, fa tutto bene ma il suo tiro ad effetto termina a lato. Nei 4 minuti di recupero il Bologna colpisce un palo su calcio di punizione con Svanberg. Pochi attimi dopo capovolgimento di fronte e punizione per il Napoli, Mario Rui manda alto. Fischia l’arbitro, vince il Napoli 2-0.

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay.

I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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Esteri

Tragedia al festival Lapu Lapu a Vancouver: suv travolge la folla, morti e feriti

Durante il festival filippino Lapu Lapu a Vancouver, un suv ha investito la folla causando diversi morti e feriti. Arrestato il conducente. La città è sconvolta.

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Diverse persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite durante il festival del “Giorno di Lapu Lapu” a Vancouver, nell’ovest del Canada, quando un suv ha investito la folla. La polizia locale ha confermato che il conducente è stato arrestato subito dopo l’incidente, avvenuto intorno alle 20 ora locale (le 5 del mattino in Italia).

Il cordoglio della città e della comunità filippina

La tragedia ha sconvolto l’intera città e, in particolare, la comunità filippina di Vancouver, che ogni anno organizza il festival in onore di Lapu Lapu, eroe della resistenza contro la colonizzazione spagnola nel XVI secolo. Il sindaco Ken Sim ha espresso il proprio dolore: «I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite e con la comunità filippina di Vancouver in questo momento incredibilmente difficile», ha scritto su X.

Le drammatiche immagini dell’incidente

Secondo quanto riferito dalla polizia e riportato dalla Canadian Press, il suv ha travolto la folla all’incrocio tra East 41st Avenue e Fraser Street, nel quartiere di South Vancouver. I video e le immagini diffusi sui social mostrano scene drammatiche: corpi a terra, detriti lungo la strada e un suv nero gravemente danneggiato nella parte anteriore. Testimoni parlano di almeno sette persone rimaste immobili sull’asfalto.

Il dolore delle autorità

Anche il premier della Columbia Britannica, David Eby, ha commentato la tragedia: «Sono scioccato e con il cuore spezzato nell’apprendere delle vite perse e dei feriti al festival». La comunità è ora unita nel cordoglio, mentre proseguono le indagini per chiarire le cause dell’accaduto.

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Cronache

Verso Conclave tra suffragio e diplomazia, domani la data

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Secondo il testo liturgico che definisce le regole e le modalità di cosa avviene dopo la morte di un Papa – l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis -, il Conclave inizia tra il 15/o e il 20/o giorno dal decesso, quindi tra il 5 e il 10 maggio prossimi. Oppure tra il 6 e l’11 maggio se si conta dal giorno successivo alla morte. Anche questo ‘busillis’ sarà risolto domattina, quando la quinta congregazione generale dei cardinali stabilirà la data definitiva. Il calendario della settimana prevede congregazioni la mattina alle 9.00 e, nel pomeriggio alle 17.00, le messe dei ‘novendiali’ nella Basilica vaticana: il ciclo dei nove giorni di suffragio, iniziato ieri con la messa esequiale presieduta in Piazza San Pietro dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si esaurirà domenica 4 maggio.

Dopo di che il possibile ingresso in Sistina e l'”extra omnes” che apre il Conclave. I 135 ‘elettori’ (134 considerando il forfait per motivi di salute del cardinale di Valencia Antonio Canizares Llovera) stanno convergendo a Roma. Molti si conosceranno direttamente nelle congregazioni, dove, in tema di strategie che porteranno all’elezione del nuovo Papa, conterà molto anche il peso di non-elettori, cioè i cardinali ‘over-80’, che mantengono la loro capacità di influenza e di orientare consensi. Una sorta di ‘grandi elettori’, insomma, anche se poi nel chiuso della Sistina ognuno risponde a sé stesso e, secondo quello che è il metro cattolico, allo Spirito Santo. Tra questi ‘grandi vecchi’ c’è sicuramente il 91/enne decano Re, mentre non si sa tra gli italiani quanto potranno esercitare un ruolo di indirizzo ex presidenti Cei come Camillo Ruini e Angelo Bagnasco.

Fra gli stranieri con capacità di spostare voti, e non presenti in Conclave, ci sono il cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, il più attivo promotore della lotta agli abusi sessuali, quello di Vienna Christoph Schoenborn, fine teologo ex allievo di Joseph Ratzinger e fiduciario di papa Bergoglio in ruoli-guida di vari Sinodi come quelli sulla famiglia, o l’ex prefetto dei vescovi, il canadese Marc Ouellet, influente anche in America Latina, da ex presidente della Pontificia Commissione competente. Intanto oggi, la scena tra i ‘papabili’ è stata tutta per Pietro Parolin, già segretario di Stato, che ha presieduto in Piazza San Pietro la seconda messa dei ‘novendiali’, davanti ai 200 mila partecipanti al Giubileo degli adolescenti.

Da stretto collaboratore di papa Bergoglio, la sobrietà, il piglio sicuro ma anche affabile e umano con cui ha portato avanti la celebrazione ha ricordato quelli dell’allora prefetto per la Dottrina della fede e decano del Collegio cardinalizio Joseph Ratzinger nell’officiare venti anni fa i funerali di Giovanni Paolo II, uscendone come l’unico vero candidato alla successione. Nella messa di oggi, in cui ha assimilato la tristezza, il turbamento e lo smarrimento per la morte di Francesco a quelli degli “apostoli addolorati per la morte di Gesù”, Parolin è come se avesse esposto sinteticamente una sorta di suo ‘programma’, sulla scia del grande pontificato appena concluso. Ha spiegato che l'”eredità” del Pontefice “dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”.

“Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza: questo è il grande insegnamento di Papa Francesco”, ha sottolineato, a proposito di un Pontefice che alla misericordia dedicò anche un Anno Santo straordinario. Papa Francesco “ci ha ricordato che non può esserci pace senza il riconoscimento dell’altro, senza l’attenzione a chi è più debole e, soprattutto, non può esserci mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente, usando tra di noi la stessa misericordia che Dio ha verso la nostra vita”. Una misericordia che è guida anche nell’azione diplomatica della Santa Sede, come si è visto ancora ieri nell’incontro in Basilica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, in una foto che ha fatto il giro del mondo ed è rimasta l’emblema della giornata: non pochi l’hanno definita “l’ultimo miracolo di papa Francesco”.

Zelensky ieri ha anche incontrato proprio Parolin, capo della diplomazia d’Otretevere, ringraziando poi su X “per il sostegno al diritto dell’Ucraina all’autodifesa e al principio secondo cui le condizioni di pace non possono essere imposte al Paese vittima”. E oggi, per l’incontro in Basilica, l’ambasciatore ucraino Andrii Yurash ha riconosciuto con l’ANSA “il grande sostegno della Santa Sede”.

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