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Cronache

Donna fatta a pezzi, si spera nei tatuaggi per identità

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Persiste il giallo sull’identita’ della donna trovata a pezzi in quattro sacchi dell’immondizia a Borno, in provincia di Brescia al confine con Bergamo, e su chi abbia portato i suoi resti in Val di Scalve. I carabinieri, che si stanno occupando delle indagini, hanno diramato la descrizione di una serie di tatuaggi che, durante l’autopsia, sono stati rilevati sui pezzi di corpo, per cercare di capire chi e’ la vittima, dal momento che l’esame delle denunce di scomparsa non ha dato esito. La donna era alta circa 160 centimetri, pesava 50-55 chili aveva capelli scuri e le unghie delle mani e dei piedi particolarmente curate con l’applicazione di uno smalto di colore violetto con glitter argentati. Aveva tatuato “step by step” sulla caviglia destra, “wanderlust” sulla clavicola destra, “elegance is the” sulla schiena lato destra, una porzione di disegno sul gomito sinistro, “be brave” sul gomito sinistro, “fly” sul polso destro, una “V” rovesciata sulla coscia destra, “VV” rovesciate sulla coscia sinistra, “te” sul dorso della mano sinistra. Secondo i professionisti del tatuaggio, si tratta di scritte che solitamente fanno le donne giovani, tra i 25 e i 35 anni Sul corpo e sulle mani aveva traccia di altri tatuaggi. Piu’ precisamente, fanno sapere i carabinieri di Brescia, aveva tracce di tatuaggi sulle dita della mano destra. Le informazioni sono state diffuse, spiegano gli investigatori, perche’ “i possibili conoscenti della donna nonche’ i professionisti del settore (tatuatori ed estetiste) possano fornire informazioni utili all’identificazione”. Le forze dell’ordine invitano quindi a “contattare il numero 0364/322800 (Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Breno) oppure recarsi presso negli Uffici delle Forze dell’Ordine. Il cadavere risulta infatti in uno stato di conservazione ritenuto buono tanto che chi indaga ipotizza addirittura che i resti umani siano stati congelati. Congelamento non dovuto al fatto che sono stati esposti alle intemperie e al freddo dell’inverno, ma al fatto che i resti sarebbero stati tenuti in ambienti freddi. La vittima potrebbe essere stata residente in altre province italiane e il delitto o la sua morte che qualcuno ha cercato di nascondere esser accaduta altrove rispetto al paese che conta 75 residenti. La tragedia ricorda quella dei coniugi Aldo e Luisa Donegani, uccisi nell’estate del 2005 a Brescia e fatti pezzi nel garage di casa dal nipote Guglielmo Gatti, che fu condannato in via definitiva all’ergastolo. L’uomo getto’ i resti dei parenti sempre nella stessa zona a cavallo tra Brescia e Bergamo, al Passo del Vivione.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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