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Cronache

Disabile mangia in aula università, cacciata

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Una studentessa disabile al 100 per cento, allontanata da un’aula del polo San Tommaso dell’Università di Pavia nella quale avrebbe voluto mangiare il pranzo che si era portata da casa. Un episodio che ha scatenato la protesta studentesca nell’Ateneo pavese e che Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, ha definito “grave e intollerabile”. La studentessa al centro del caso è stata avvicinata dal personale che le ha intimato di lasciare l’aula (applicando quanto previsto dal regolamento interno), nonostante il suo stato di salute non le permettesse di stare all’esterno. Alla giovane, Giorgia Orsi, è anche stato anche detto che sarebbero stati chiamati i carabinieri se non si fosse immediatamente allontanata, come lei stessa ha raccontato: “Ieri a Pavia faceva freddo e pioveva, non era possibile mangiare all’esterno – ha spiegato Giorgia, iscritta al corso di Filosofia -. Allora sono entrata nell’aula dove avevo lezione, mi sono seduta in fondo e ho iniziato a mangiare. Sono stata avvicinata da una signora che si è messa ad urlare di uscire. Io le ho fatto presente di essere invalida e di avere un tumore. Sul momento si è allontanata, ma poi sono arrivati in due che hanno alzato i toni, mi hanno detto che non potevo stare lì”. Il ministro Alessandra Locatelli ha riferito di aver parlato oggi con la ragazza e si è detta “molto amareggiata”, oltre a denunciare la persistenza di “una visione ancora miope” della disabilità”. Il ministro ha ringraziato il rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto, “che si è immediatamente attivato per capire come siano andati i fatti, ma dobbiamo prendere atto che sul tema dell’inclusione c’è ancora un grande lavoro da fare”. “Approfondirò l’episodio: molto grave per mancanza di rispetto verso una studentessa fragile – ha commentato il rettore -. Un incidente assolutamente non in linea con il grande impegno profuso dall’Università di Pavia nell’inclusione delle persone affette da ogni tipo di disabilità, assistite da un Servizio, il Saisd (Servizio Assistenza e Integrazione Studenti Disabili e con Dsa), il cui operato è riconosciuto tra i più efficienti nell’ambito accademico italiano. Porgo alla studentessa le più sentite scuse mie personali e dell’Ateneo. Aprirò una istruttoria interna per verificare i fatti e valutare la sussistenza degli estremi per avviare un procedimento disciplinare nei confronti del personale coinvolto”. Gli studenti, che da tempo reclamano luoghi al chiuso in Ateneo dove poter consumare il cibo che si portano da casa, hanno effettuato oggi un presidio davanti al rettorato, promosso dal Coordinamento per il diritto allo studio (Udu). “Non è possibile continuare a tirare fuori della scuse per negarci gli spazi dove mangiare – è stato affermato durante la protesta -. Prima c’era il Covid, poi la questione di non rovinare il legno delle aule storiche. Noi chiediamo solo spazi al caldo, dotati di forni microonde per scaldare gli alimenti. E’ un nostro diritto. Il rettore deve ascoltarci e il problema va affrontato e risolto in tempi rapidi”.

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Cronache

Fuoco a ristoranti e veicoli, fermato un 29enne a Napoli

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I carabinieri della compagnia Centro a Napoli hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne nigeriano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio italiano e già noto alle forze dell’ordine. E’ ritenuto gravemente indiziato di alcuni incendi appiccati in più punti nei quartieri Chiaia e San Ferdinando di Napoli. Secondo quanto ricostruito dai militari dopo l’intervento sul posto e aver raccolto le denunce di alcuni commercianti del centro città, il 29enne avrebbe incendiato, nella notte tra il 7 e l’8 maggio, due ombrelloni posizionati all’esterno di altrettanti ristoranti tra via Verdi e via Santa Brigida.

Avrebbe poi dato alle fiamme due motorini parcheggiati in strada e tentato di incendiare i dehors di alcuni locali. Le fiamme hanno lambito i palazzi vicini alle attività commerciali colpite e sono state spente dai vigili del fuoco Il 29enne, individuato nella Galleria Umberto I dopo un’intensa attività di indagine, è stato portato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

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Cronache

Turista travolta e uccisa a Palermo da auto pirata

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Una turista è stata investita e uccisa a Palermo da un pirata della strada. L’incidente è avvenuto la scorsa notte in corso Tukory, una strada del centro nei pressi della stazione centrale. Dopo l’impatto l’automobilista è fuggito via. La donna stava attraversando quando un’auto, una Smart secondo alcune testimonianze, l’avrebbe falciata lasciandola senza vita sull’asfalto. A costatare la morte i sanitari del 118. La Polizia municipale e la Polizia di Stato hanno avviato le ricerche per risalire all’auto pirata che sarebbe già stata rintracciata. I rilievi sono stati eseguiti dalla sezione infortunistica della Polizia municipale.

La donna investita è uccisa è una turista polacca, Patrycja Bartosik Weder, di 31 anni. Era insieme al marito. Stava attraversando la strada. Soccorsa dai sanitari del 118 è stata portata in ospedale, ma era già morta.

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Lutto nell’avvocatura, è morto Antonio Rossomando

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Lutto negli ambienti giudiziari: è morto Antonio Rossomando, torinese, uno degli avvocati penalisti più conosciuti e apprezzati in Italia. Aveva 90 anni. La notizia è stata data a Torino nel corso di un evento del Pd, al quale la figlia, Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, non ha potuto partecipare. Antonio Rossomando era nato a Tropea. Si laureò in giurisprudenza a Palermo nel 1956. La maggior parte della sua attività professionale si svolse a Torino. Fra il 2001 e il 2005 fu anche presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati torinesi.

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