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Dall’Italia più missili per Kiev. Arrivano i ‘Vulcano’

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Aumento della produzione missilistica di sistemi utili anche all’artiglieria navale, munizioni e giubbotti antiproiettili, oltre al ricondizionamento di missili di difesa in disuso come gli Aspide. L’Italia si prepara a fornire nuovo supporto militare all’Europa e all’Ucraina. Il prossimo pacchetto di aiuti è ancora in elaborazione ma l’iter è avviato, anche in un’ottica a lungo termine. Nel settimo decreto potrebbero finire in lista munizionamenti e gli Skyguard-Aspide, probabilmente stavolta ricondizionati in Italia, ed equipaggiamenti contro il rischio Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico). Tra le richieste che potrebbero essere soddisfatte ci sono anche veicoli blindati e grandi quantità di munizioni. In cantiere però ci sono anche nuove sinergie industriali che porteranno a nuovi aiuti, anche se non è chiaro se sarà possibile inserirli nel prossimo provvedimento o in altri successivi. Al gruppo di contatto dei Paesi Nato che si è tenuto una settimana fa a Ramstein era stato già chiesto un incremento della produzione, che potrebbe alimentare il programma di difesa europeo: dell’aumento beneficeranno infatti anche gli altri Paesi dell’Unione.

E proprio in queste ore una delegazione dell’Ue ha visitato le unità produttive dell’Agenzia industrie Difesa alla presenza del direttore generale, Nicola Latorre e del segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, Luciano Portolano. Sotto i riflettori c’è lo stabilimento militare munizionamento terrestre di Baiano di Spoleto, che produce giubbotti antiproiettile, granate e i missili Vulcano, che possono raggiungere i 70 chilometri e possono essere utilizzati contro ogni tipo di obiettivo navale, terrestre o aereo. La visita ha riguardato anche lo stabilimento militare pirotecnico di Capua, che fabbrica munizionamento di piccolo e medio calibro, e di Fontana Liri, specializzato in polveri da sparo. Su quest’ultimo la Commissione europea sta valutando anche la possibilità di nuovi investimenti.

Nel sesto pacchetto l’Italia, insieme alla Francia, aveva già disposto la fornitura di un sistema anti-missile Samp-T che sarà operativo a breve ed ha addestrato personale ucraino. Quel provvedimento – il secondo firmato dal governo Meloni – risale ormai a quattro mesi fa e il governo si sta preparando al settimo: l’elenco degli armamenti è stato illustrato ieri al Copasir dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, e come nelle altre occasioni il contenuto è comunque secretato e sarà oggetto di un nuovo decreto che andrà a breve in Gazzetta ufficiale. Il ministro ucraino Reznikov aveva anche chiesto ai Paesi amici dei caccia da combattimento, ma al momento non sarà Roma ad inviarli e nei giorni scorsi Crosetto ha già smentito che militari italiani possano partecipare alla formazione dei piloti di caccia F16, forniti prossimamente da un altri Paesi a Kiev.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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