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Cronache

Crollo ponte di Genova: tempi lunghi per incidente probatorio

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I tempi della giustizia non coincidono con quelli della ricostruzione del ponte Morandi. E se per la rinascita di Genova si cerca di viaggiare a passo spedito, per l’incidente probatorio la fine sembra ancora lontana, su piu’ fronti. Il primo stop e’ arrivato da uno dei legali. L’avvocato Giorgio Perroni, che assiste l’indagato Michele Donferri Mitelli, il responsabile delle manutenzioni di Autostrade, ha chiesto di dichiarare la nullita’ della traduzione della relazione sui reperti (tra i quali il 132 e il 130, parte degli stralli della pila crollata). Secondo la difesa, la traduzione sarebbe stata fatta in violazione del diritto della difesa di partecipare alla formazione della prova visto che hanno assistito solo gli ausiliari della procura e non quelli delle parti. La richiesta e’ stata accolta, dopo un’ora e mezza di camera di consiglio, dal giudice delle indagini preliminari Angela Nutini che, a chiusura della seconda udienza dell’incidente probatorio, ha rinviato al 15 febbraio per la nomina di un traduttore. Gia’ nelle scorse settimane la mancata traduzione della consulenza degli esperti del laboratorio Empa di Dubendorf, in Svizzera, aveva fatto allungare i tempi: il documento, in tedesco, era arrivato in Italia a dicembre e non era stata fatta una traduzione ufficiale. Ma prima di vedere le conclusioni del pool dei periti del gip si dovra’ aspettare l’8 aprile, visto che gli esperti hanno chiesto altri 60 giorni di tempo per stilare il documento con i risultati del loro lavoro. Per quella data si fara’ anche una verifica dello stato dei lavori. Nel frattempo sono state fissate anche le date per la demolizione della pila Est. Si partira’ il 15 aprile, quando a cadere sotto l’esplosivo sara’ la pila 11, ovvero il primo tratto verso il centro citta’.

Ultima data prevista e’ quella del 28 maggio quando verra’ abbattuta la parte che incombe sulle case, non prima della bonifica dall’amianto di tutte le abitazioni. Sul cronoprogramma incombe pero’ una incognita: manca ancora un piano esecutivo vero e proprio, circostanza che potrebbe cosi’ far slittare le date. Fuori dall’aula non sono mancate le polemiche per i tempi, ma anche per la visita del premier Giuseppe Conte e il ministro Danilo Toninelli, arrivati a Genova per il primo taglio dell’impalcato. “Siamo molto arrabbiati. E’ una concomitanza strana tra un abbattimento, un festeggiamento e l’udienza di oggi. Ci sembra ci sia stata quasi una passerella – ha detto l’avvocato Mario Fico, legale dei familiari di Gennaro Sarnataro, il camionista originario di Napoli morto nel crollo del viadotto -. Qui assistiamo a un rinvio della vera giustizia. I tempi saranno molto lunghi e si dimentica sempre il dolore delle famiglie di chi non c’e’ piu'”. All’udienza era presente anche Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, indagato insieme ad altre 20 persone (tra dirigenti e tecnici di Aspi e Spea e funzionari del Mit). “Ho fiducia nella magistratura – ha detto – e aspetto la fine del processo. Continuero’ a seguire tutte le udienze. Ho piena fiducia e dimostreremo la correttezza del nostro operato”.

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Fuoco a ristoranti e veicoli, fermato un 29enne a Napoli

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I carabinieri della compagnia Centro a Napoli hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne nigeriano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio italiano e già noto alle forze dell’ordine. E’ ritenuto gravemente indiziato di alcuni incendi appiccati in più punti nei quartieri Chiaia e San Ferdinando di Napoli. Secondo quanto ricostruito dai militari dopo l’intervento sul posto e aver raccolto le denunce di alcuni commercianti del centro città, il 29enne avrebbe incendiato, nella notte tra il 7 e l’8 maggio, due ombrelloni posizionati all’esterno di altrettanti ristoranti tra via Verdi e via Santa Brigida.

Avrebbe poi dato alle fiamme due motorini parcheggiati in strada e tentato di incendiare i dehors di alcuni locali. Le fiamme hanno lambito i palazzi vicini alle attività commerciali colpite e sono state spente dai vigili del fuoco Il 29enne, individuato nella Galleria Umberto I dopo un’intensa attività di indagine, è stato portato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

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Cronache

Turista travolta e uccisa a Palermo da auto pirata

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Una turista è stata investita e uccisa a Palermo da un pirata della strada. L’incidente è avvenuto la scorsa notte in corso Tukory, una strada del centro nei pressi della stazione centrale. Dopo l’impatto l’automobilista è fuggito via. La donna stava attraversando quando un’auto, una Smart secondo alcune testimonianze, l’avrebbe falciata lasciandola senza vita sull’asfalto. A costatare la morte i sanitari del 118. La Polizia municipale e la Polizia di Stato hanno avviato le ricerche per risalire all’auto pirata che sarebbe già stata rintracciata. I rilievi sono stati eseguiti dalla sezione infortunistica della Polizia municipale.

La donna investita è uccisa è una turista polacca, Patrycja Bartosik Weder, di 31 anni. Era insieme al marito. Stava attraversando la strada. Soccorsa dai sanitari del 118 è stata portata in ospedale, ma era già morta.

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Cronache

Lutto nell’avvocatura, è morto Antonio Rossomando

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Lutto negli ambienti giudiziari: è morto Antonio Rossomando, torinese, uno degli avvocati penalisti più conosciuti e apprezzati in Italia. Aveva 90 anni. La notizia è stata data a Torino nel corso di un evento del Pd, al quale la figlia, Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, non ha potuto partecipare. Antonio Rossomando era nato a Tropea. Si laureò in giurisprudenza a Palermo nel 1956. La maggior parte della sua attività professionale si svolse a Torino. Fra il 2001 e il 2005 fu anche presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati torinesi.

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