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Cronache

Corona assolto dall’accusa di tentata estorsione

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Il Tribunale di Milano ha assolto Fabrizio Corona dall’accusa di tentata estorsione per un presunto ricatto con video intimi. Lo ha deciso il giudice Mario Morra “perché il fatto non costituisce reato”, accogliendo la richiesta dei difensori Ivano Chiesa e Cristina Morrone. A denunciare l’ex re dei paparazzi era stata una donna che si era rivolta a lui nel 2021 per servizi editoriali e pubblicitari su un libro che voleva pubblicare. Quando però si era lamentata con l’ex fotografo che il libro non vendeva, Corona – a suo dire – avrebbe cercato di costringerla “a non intentare azioni legali contro di lui”, minacciandola di diffondere dei filmati che li ritraevano in atteggiamenti intimi.

La donna, parte civile nel processo e assistita dal legale Angelo Morreale, adesso rischia di essere indagata per frode processuale. Nell’assolvere l’ex fotografo dei vip, infatti, il giudice ha trasmesso gli atti alla Procura per valutare la posizione di lei in merito al deposito di chat presumibilmente modificate. Come sostiene la difesa, in particolare, in uno di questi scambi di messaggi ne sarebbe stato cancellato uno in cui la donna chiedeva a Corona di “fare l’amore” e lui rispondeva “impossibile”.

Per l’avvocato Chiesa, questa “è apparentemente una frode processuale”. L’ex re dei paparazzi, che oggi non era presente in aula, ha più volte reso dichiarazioni spontanee nel corso del processo, negando ogni accusa e affermando che la donna, sentita come testimone, era venuta in aula a “raccontare un sacco di bugie”.

A raccontare del presunto ricatto, infatti, era stata lei stessa durante la sua deposizione: “Corona ha girato video intimi contro la mia volontà”, aveva detto. “Prima mi prometteva che avremmo fatto un sacco di soldi, mi diceva che avevo una marcia in più, poi mi ha minacciato dicendomi che avrebbe usato quei video.

L’ha fato per mettermi paura, per intimidirmi”. Dichiarazioni ritenute “attendibili” dal pm di Milano Antonio Cristillo, che al termine della sua requisitoria aveva proposto una condanna a 1 anno e 8 mesi e 700 euro di multa per aver minacciato “larvatamente” la donna. “Sarebbe il caso – ha detto il difensore fuori dall’aula -, quando ci sono notizie di reato così, di lasciar perdere”.

“Bene. Sono abituato a fare processo lunghi un anno, combatterli e vincerli insieme al mio avvocato. Ma ora mi sono rotto il ca…” ha commentato Corona in una storia su Instagram in cui ha chiesto “una riforma della giustizia in modo che ogni volta che un pubblico ministero sbaglia ne paghi le conseguenze” e definito “scandaloso” il suo rinvio a giudizio.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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