Inizia sull’onda della battaglia per il superbonus il “D-Day” del rientro in campo di Giuseppe Conte. Un post al veleno contro l’ipotesi dello stop alla proroga di una delle misure-bandiera del M5S apre una giornata destinata a rompere l’impasse sulla rifondazione. L’ex premier, nel pomeriggio, torna all’attacco, questa volta in chiave interna. La rottura con Davide Casaleggio non e’ “contabile” ma “politica”, sottolinea, proponendo all’Associazione milanese uno scambio: il Movimento ripianera’ i suoi debiti con la piattaforma e Rousseau trasferira’ i dati degli iscritti ai Cinque Stelle. Dati, ribadisce Conte “indossando” la toga dell’avvocato, che “sono di proprieta’ del Movimento”. Per il resto, e’ la sua assicurazione, il percorso di rifondazione sta per concludersi: ad inizio maggio un “grande” evento online, “aperto e partecipato”, lo suggellera’. L’accelerazione del leader in pectore, che finora aveva usato una cautela che aveva provocato diversi malumori interni, secondo fonti ben informate del M5S viene innescata da due fattori: il caos sul superbonus nel Recovery e gli ultimi blitz di Rousseau, per nulla concilianti. Cosi’, l’ex premier, rompe gli ormeggi. Entra a gamba tesa, per la prima volta, sull’esecutivo Mario Draghi. “La proroga del superbonus e’ essenziale, e’ una priorita’ mia e del M5S, cosi’ come la transizione ecologica”, attacca Conte. E qualcuno, all’interno del Movimento, giudica l’uscita un po’ eccessiva. C’e’ chi, ad esempio, ricorda come nel Recovery era stato gia’ previsto che i fondi per la misura si limitassero ad un arco temporale da qui al 2022. “Ieri c’era stata una chiara interlocuzione tra il Mef e i nostri ministri su questo”, spiega una fonte pentastellata. Eppure, il blitz di Conte ha l’effetto di ricompattare, per una manciata d’ore, un Movimento da troppo tempo senza leader. “Le questioni che riguardano da vicino il Paese ci hanno sempre visti in prima fila e non possono che compattarci”, spiegano esponenti di primo piano del Movimento secondo cui, la battaglia sul superbonus, ha anche l’effetto di concentrare i 5 Stelle sull’attualita’ piuttosto che su “screzi e beghe interne”. Quelle beghe, tuttavia, restano. “Tutte le votazioni del Movimento devono svolgersi come stabilito dallo statuto sulla piattaforma Rousseau”, spiega Enrica Sabatini, braccio destro di Casaleggio, al Corsera. E i dati, sottolinea, possono essere consegnati “solo al rappresentante legale del Movimento e il tribunale di Cagliari ha messo in discussione il fatto che il Movimento ne abbia uno in questo momento”. Conte non ci sta. I Cinque Stelle sono “l’unico ed esclusivo titolare di quei dati”, e’ la sua replica. E nella “guerra” con Rousseau il leader in pectore puo’ contare sull’unita’ dello stato maggiore, a partire da Luigi Di Maio. “Il Movimento “paghera’ i suoi debiti, perche’ i debiti non si discutono, si onorano”, spiega inoltre Conte confidando che tutto si “si risolva in pochi giorni”. L’ex premier potrebbe contare anche sulla prima tranche delle nuove restituzioni di aprile. Non a caso, ai piu’ scettici, Conte da un timing: inizio maggio. E’ allora che saranno presentati nuovo Statuto e e Carta dei Valori. Possibile che “l’ex avvocato del popolo” lo faccia dalla nuova “sede fisica” del M5S, a due passi da Montecitorio. Poi tocchera’ agli iscritti votare. Dove? Su un’altra piattaforma, verosimilmente. La clessidra, in ogni caso, e’ stata rovesciata. E all’orizzonte c’e’ il test delle amministrative, a cui Di Maio guarda da giorni con crescente attenzione.