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Conte chiaro su Icardi, non convocato per Cagliari: protagonista è chi gioca

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”I protagonisti sono quelli che la giocano la stagione e non altri”. Antonio Conte archivia cosi’ la questione Mauro Icardi. Con poche parole, alla vigilia della partita contro il Cagliari, dribbla un argomento ostico e ridimensiona ancora di piu’ il ruolo dell’argentino all’interno dell’Inter. Conte non ne vuole parlare, lo disturbano queste distrazioni dal campo e dal calcio giocato. ”E’ stato fatto tutto – precisa – nella maniera piu’ corretta possibile. Da otto mesi state parlando di questa persona e non ci voglio entrare. Continua a non esserci nessuna turbativa”. L’attenzione mediatica sull’argentino, le interferenze di Wanda Nara e infine la notizia dell’azione legale contro il club, sono fatti che potrebbero minare la concentrazione della squadra. Conte pero’ sa come tenere alta l’attenzione dei giocatori nerazzurri in questo anno importante, di rilancio. Le aspettative della societa’ sono alte, lo dimostra anche la presenza di Steven Zhang ad Appiano Gentile, la seconda in meno di una settimana. Ha voluto parlare alla squadra. Un forte discorso motivazionale ai convocati per la trasferta di Cagliari, quindi non ad Icardi che ha lasciato Appiano Gentile dopo l’allenamento, in cui il presidente ha spronato la squadra, ricordando attaccamento al club, passione ed entusiasmo. I valori espressi da Conte sono gli stessi della societa’. E dopo l’ottima prova con il Lecce, l’Inter dovra’ confermarsi anche in Sardegna. ”E’ un campo difficile, ostico. Il Cagliari e’ una bellissima squadra, ha fatto una grande campagna acquisti e avranno grande voglia di rivalsa. Dovremo andare consci e preparati a giocare una partita tosta sotto tutti i punti di vista”, avverte Conte in conferenza. Non e’ partito per Cagliari Cristiano Biraghi ”che deve recuperare la forma fisica migliore”, ci sara’ invece Alexis Sanchez a cui Conte potrebbe concedere anche qualche minuto di partita: ”E’ un giocatore importante che non ha avuto due grandi stagioni allo United. E’ arrivato con grande entusiasmo”. Un altro rinforzo in attacco, dopo Lukaku che va a caccia del secondo gol in nerazzurro. Il numero 9, in un’intervista alla BBC, ha risposto anche alle accuse di Gary Neville di essere sovrappeso: ”Puo’ parlare della mia forma fisica ma non dovrebbe mai dire nulla sulla mia professionalita’ o che non lavoro duramente”. Conte lo ha voluto proprio per il suo strapotere fisico, anche se all’organico nerazzurro manca un vice-Lukaku e Marotta ha dichiarato chiuso il mercato in entrata. Potrebbe fare le valige invece Politano, nel mirino della Fiorentina.

Cosi’ sara’ Lautaro Martinez a doversi adattare a prima punta: ”Puo’ fare sia prima che seconda punta, ha ampi margini di miglioramento. Sta a lui lavorare come sta facendo, ha una prospettiva importante e noi abbiamo bisogno dia risposte importanti”. A Cagliari l’Inter ritrovera’ Radja Nainggolan ”un ottimo giocatore che avrei voluto portare al Chelsea”, ammette Conte. Invece l’Inter ha optato per la linea dura, la stessa di Icardi. Il belga ha capito di doversi rilanciare in un altro club, accettando la decisione della societa’ nerazzurra. Scelte diverse di due giocatori finiti ai margini del progetto dell’Inter. E Nainggolan sara’ probabilmente l’arma in piu’ del Cagliari, pronto a prendersi la sua rivincita contro una squadra che conosce molto bene.

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Binaghi riapre al Coni: “È finita un’era, ora serve discontinuità. Ma Buonfiglio? No, grazie”

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Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), torna a parlare del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e lo fa con la consueta schiettezza, in un’intervista al Corriere della Sera. Da anni in polemica con il Coni di Giovanni Malagò, Binaghi lascia intendere di essere pronto a tornare a occuparsi attivamente dell’istituzione sportiva nazionale: “Sto partecipando a tutte le riunioni. Voglio vedere se, finita un’era, si può costruire qualcosa di nuovo, completamente diverso rispetto al passato”.

ANGELO BINAGHI, PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS E PADEL, JANNIK SINNER (Foto Imagoeconomica)

Binaghi non ha mai fatto mistero della sua visione riformista e anti-sistema: nel novembre 2024 aveva dichiarato al Corriere “Il Coni non serve, io lo salto”. Una posizione che gli costò un deferimento poi archiviato, con opposizione del Coni. Ora però, con l’uscita di scena di Malagò imposta dai limiti di mandato, il clima potrebbe cambiare.

Buonfiglio bocciato, Pancalli “ultimo in lista”

Nessuna apertura, invece, verso l’eventuale candidatura di Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa: “È il peggior esponente del vecchio sistema. Una volta mi chiese di parlare, gli risposi: ‘Caro Luciano, io no’”, racconta Binaghi, ricordando il suo ruolo nella defenestrazione di Raffaele Pagnozzi e la successiva promozione da parte di Malagò.

Rispetto invece per Luca Pancalli, ma senza sostegno: “Candidato degnissimo, ma lo considero l’ultimo della lista”.

“La politica non è un nemico, la riforma Giorgetti è stata efficace”

Altro punto centrale della visione di Binaghi è il rapporto con la politica: “Non è possibile considerare i politici come nemici. La riforma Giorgetti ha funzionato molto meglio del Coni. Chi parla di invadenza politica racconta una bugia”.

Rivendica anche l’autonomia finanziaria degli Internazionali d’Italia (“l’unica manifestazione senza un euro di contributo pubblico”) e ricorda di aver cacciato i politici dalla tribuna del torneo.

Il futuro del Coni? Binaghi resta alla finestra, ma si prepara

Con gli Internazionali di Roma imminenti e il grande ritorno in campo di Jannik Sinner, “il vero Fenomeno”, Binaghi rivendica di essere “un uomo fortunato”. Ma tiene il piede dentro la porta del Coni, in attesa di vedere quale sarà la grande sorpresa che guiderà il nuovo corso dello sport italiano.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Calcio: Di Lorenzo, lo scudetto? tutto è nelle nostre mani

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“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.

Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.

Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.

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