Collegati con noi

Sport

Calhanoglu stende il Brescia, prima vittoria del Milan di Giampaolo

Pubblicato

del

Da salvare per il Milan c’e’ il risultato, per il calcio-champagne pero’ e’ necessario ripassare un po’ piu’ in la’ nel tempo. La squadra di Giampaolo bagna la prima a San Siro con un successo di misura sul Brescia (1-0, rete di Calhanoglu al 12′) e raccoglie tre punti d’oro per scacciare ombre e fantasmi dopo l’esordio shock con l’Udinese. Eppure la prestazione per lunghi tratti non e’ certo esaltante: se il dato sul possesso palla (63%) conforta il tecnico che aveva chiesto di ”dominare” la gara, non si puo’ dire lo stesso per l’ormai comprovata incapacita’ di creare occasioni nitide – appena un tiro, quello del gol, nello specchio avversario nei primi 85′ -. Quelle arriveranno soltanto nel finale (palo di Paqueta’, tiro di Piatek fermato sulla linea), sfruttando un Brescia sbilanciato in avanti e stremato nelle forze. Giampaolo, pero’, azzecca la mossa giusta, riportando Suso al centro del villaggio e nella posizione prediletta – largo a destra -, senza pero’ rinunciare al dogma del trequartista (Castillejo) in un 4-3-1-2 davvero asimmetrico. Non paga, invece, l’azzardo Silva, preferito in extremis a Piatek per una scelta esclusivamente tecnica: il portoghese non punge e viene salutato da piu’ fischi che applausi al momento della sostituzione; non fa molto meglio il polacco, indietro di condizione e nel recepire gli schemi, che fallisce due occasioni da rete. Il Milan resta un cantiere aperto ma mette fieno in cascina, potendo affrontare cosi’ la sosta con un umore migliore. Non dispiace per trame e atteggiamento il Brescia di Corini, aspettando ancora Balotelli, l’uomo chiamato a condurla alla salvezza. Il Milan fa la partita da subito: possesso palla imperante e grande pressione sul lato destro, dove Suso e’ ispirato. Ed e’ proprio da quella zona che nasce la rete al 12′: pennellata dal fondo dello spagnolo, schiacciata di testa di Calhanoglu e Joronen battuto sul primo palo.

Ma il Brescia non resta a guardare e al 20′ sfiora il pareggio: Sabelli svirgola il tiro, Bisoli si avventa sulla sfera nell’area piccola ma spara incredibilmente alto. Suso intanto resta il giocatore piu’ attivo, faro della manovra: lancio lungo per Andre’ Silva, controllo difettoso al limite e pallonetto alto (21′). Ma a salvare il risultato deve pensarci Donnarumma che al 35′ ha un clamoroso riflesso sul tiro di Sabelli, deviato da Rodriguez: il guizzo controtempo strappa applausi. Nella ripresa il Brescia si lascia preferire e attacca a pieno organico, senza riuscire pero’ mai a creare vere preoccupazioni al portiere rossonero: gli unici sussulti restano la punizione a fil di palo di Tonali (72′) e la conclusione di Dessena rimpallata da Calabria (81′). Borini, Piatek e Kessie sprecano nel finale il raddoppio, sfiorato con il palo di Paqueta’ (89′) e con un tiro del polacco fermato sulla linea. Il boato con cui San Siro accoglie il triplice fischio di Abisso descrive perfettamente l’ansia di un ambiente che bisogno di ritrovare fiducia e certezze. Aspettando, forse, un ultimo regalo dal mercato, con Correa primo obiettivo.

Advertisement

Sport

De Laurentiis: ho speso 150 milioni per il Napoli ma non sono pazzo, resisto al calcio-finanza

Pubblicato

del

Dicono che sono impazzito per aver speso più di 150 milioni di euro. In verità anche l’anno scorso ho speso dopo lo scudetto ma abbiamo sbagliato tutti gli acquisti. Questo investimento andava fatto per rivoluzionare tutto portando uno degli allenatori più forti al mondo. Dicevano che il Napoli era una squadra di passaggio ed invece tanti calciatori forti vogliono vestire la maglia azzurra”. Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parlando dei venti anni della sua gestione del club a margine della presentazione della nuova partnership con acqua Sorgesana. “Il Napoli è oggi l’ultimo baluardo che resiste a un sistema calcio diventato finanza oggetto dei fondi, vendutosi ad interessi molto diversi rispetto a quelli originari -aggiunge De Laurentiis-. Un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione. Noi abbiamo vinto lo Scudetto rispettando le regole. Vogliamo restare l’altra faccia della medaglia”.

Continua a leggere

Sport

Juve a pieno regime, Thiago Motta non vuole fermarsi

Pubblicato

del

Alla Continassa c’è movimento, Thiago Motta sta cominciando a ritrovare alla spicciolata gli undici bianconeri in giro per il mondo che stanno rientrando dalle rispettive nazionali. Soprattutto ha ripreso i lavori con vista su Empoli, il primo impegno dopo le due settimane di pausa. La Juve ha trascorso questo periodo in vetta alla classifica, con sette punti in tre gare proprio come Inter, Torino e Udinese. E qualche rimpianto c’è ancora, considerando che contro la Roma è arrivato un pareggio per 0-0 che non ha permesso l’en plein e il primo posto in solitaria. Ma ci sono anche tante note positive, su tutte una difesa che per il momento funziona alla perfezione: zero gol subiti in 270 minuti, appena due tiri in porta concessi agli avversari e ben sei reti all’attivo. Sta funzionando tutto bene, anche se all’allenatore non basta. “Dobbiamo ancora crescere e lavorare molto” continua a ripetere davanti ai microfoni e negli spogliatoi del quartier generale, anche perché la sua Juve non ha ancora fatto nulla. Da sabato però inizierà il primo tour de force della stagione: in 22 giorni, tra il 14 settembre e il 6 ottobre, i bianconeri dovranno affrontare sei partite. Saranno quattro appuntamenti di campionato e due di Champions League, equamente suddivise tra l’Allianz Stadium e in trasferta. La Juve farà visita all’Empoli, poi tra martedì e sabato cercherà la spinta dei suoi tifosi in vista dell’esordio nella nuova Champions contro il Psv Eindhoven e il big-match contro il NAPOLI del grande ex Antonio Conte. Poi la Juve sarà ancora in scena di sabato a Marassi contro il Genoa, mercoledì 2 ottobre a Lipsia contro i tedeschi e chiuderà questo mini-ciclo nel lunch-match di domenica 6 tra le mura amiche contro il Cagliari. Da queste sfide si potranno tirare le prime somme sulle ambizioni dei ragazzi di Motta, tra la voglia di lottare il più a lungo a possibile per lo scudetto e il sogno di entrare tra le magnifiche otto per andare agli ottavi di Champions senza passare dai play-off. Per farlo, il tecnico potrà contare sui vari rinforzi arrivati in estate, da Koopmeiners a Nico Gonzalez che ha subito recuperato dai fastidi al tendine d’Achille, mentre per Conceicao bisognerà aspettare i nuovi esami strumentali fissati nel fine settimana per capire a che punto è nel suo percorso riabilitativo. Ma c’è anche chi è perfettamente ristabilito: si tratta di Weah e Thuram, ai box dall’esordio in campionato contro il Como, i quali hanno ripreso i lavori con il gruppo e saranno pronti per Empoli. E Thiago Motta spera di avere buone notizie anche dagli altri acciaccati, considerando che adesso ci sarà bisogno davvero di tutti.

Continua a leggere

Economia

Pm chiede archiviazione inchiesta Inter, nessuna insolvenza

Pubblicato

del

Nessuno stato di insolvenza e assenza di qualsiasi reato, men che meno l’ipotizzato ostacolo alle attività degli organi di vigilanza. Per questo i pm di Milano Roberta Amadeo e Pasquale Addesso hanno chiesto l’archiviazione dell’indagine, rimasta sempre a carico di ignoti, aperta lo scorso aprile in seguito all’esposto presentato da ‘Fondazione Jdentità Bianconera’ contro il club nerazzurro. Esposto che adombrava presunte irregolarità per l’iscrizione all’ultimo campionato. Secondo i pubblici ministeri, in base all’analisi della situazione economico finanziaria della società “si rappresenta che l’Inter continua a svolgere la propria attività secondo il principio della continuità aziendale”, in quanto “il management societario non ha ritenuto sinora necessario il ricorso agli strumenti normativi previsti per la crisi di impresa”. Inoltre, dagli accertamenti non sono emerse condotte di “ostacolo all’esercizio della attività di vigilanza della Covisoc”, ossia la commissione deputata a controllare le società di calcio professionistiche. o di qualsiasi altro organismo. Pertanto, la Procura non “ravvisa la necessità o utilità di effettuare ulteriori indagini in quanto il quadro probatorio acquisito è univoco nell’assenza” e, dunque, nella “infondatezza” delle accuse, poiché “il fatto non sussiste o non è previsto dalla legge come reato”. 

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto