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Cronache

‘Christian Gabriel Natale Hjorth non sapeva del coltello’, i due americani divisi dalle accuse

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Amici fino a quella terribile notte di droga e sangue. Amici fino alle 11 coltellate, violentissime, che tolgono la vita al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Ma ora Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth  sono divisi dalle accuse e dalle rispettive strade difensive. “Mio figlio non sapeva nulla del coltello”, dice il padre di Natale che ieri ha visto il figlio. Oggi un altro genitore, quello di Elder, ovvero colui che ha confessato (ma non ha ribadito al gip) l’omicidio, ha fatto visita al figlio in carcere ma uscendo non ha detto nulla e poi si è chiuso nell’ambasciata americana. Il ragazzo al padre avrebbe confidato di “sentirsi veramente solo”. Il colloquio a Regina Coeli di Finnegan Lee Elder, il giovane americano arrestato per l’omicidio a Roma del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, è un difficile insieme di spiegazioni, perplessità e lacrime. In un’altra cella dello stesso carcere c’è il secondo giovane californiano coinvolto, Christian Gabriel Natale Hjorthl, protagonista della foto che lo ritrae bendato nella caserma dei carabinieri dopo l’arresto, un’immagine che è arrivata oltreoceano.

Mario Rega Cerciello. Il vicebrigadiere ucciso che vede indagati i due americani

Poche ora prima Christian Gabriel aveva gia’ ricevuto la visita del padre spiegando di “non sapere” che il suo amico avesse con se’ un coltello, quell’arma in stile marines portata dagli Usa con la quale Finnegan ha ucciso Cerciello durante la colluttazione. Due colloqui con i genitori che danno i segnali delle diverse strategie legali dei due californiani accusati di omicidio, in particolare quella di Hjorth. I difensori del giovane hanno depositato il ricorso al tribunale del Riesame, chiedendo di annullare la misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari. E non si puo’ escludere che gli avvocati puntino ad invalidare quel primo interrogatorio in caserma proprio per le condizioni che si intravedono in quella foto, prima condivisa su alcune chat e poi diffusa ovunque, in cui si vede Gabriele Natale in manette e bendato. Dal canto loro i difensori di Finnegan Lee Elder non hanno ancora deciso se presentare un ricorso al Tribunale della Liberta’.

Bendato

All’interno dell’ambasciata statunitense gli avvocati avrebbero visto Ethan Elder, il padre di Finnegan. E’ li’ che l’uomo, arrivato da Oakland nelle ultime ore, si e’ rifugiato dopo l’incontro in carcere con il figlio. E’ stato un duro confronto dopo il quale Ethan, visibilmente spaesato tra le famiglie romane in attesa di parlare con i propri familiari in carcere, e’ salito in macchina chiedendo di non tornare in albergo. L’unico riparo ora sembra l’ambasciata americana ed e’ proprio al consolato che l’uomo e’ andato a ‘rifugiarsi’, accompagnato dagli assistenti dei legali. Questi gli hanno illustrato la loro strategia e gli unici elementi che ora trapelano sono attraverso le parole della madre di Finnegan: “Mio figlio era terrorizzato, percio’ ha reagito cosi'”. A tranquillizzare la donna e’ stato suo marito, che dopo aver visto il loro figlio ha spiegato che il giovane sta bene, rassicurandola che le condizioni di Finnegan non hanno nulla a che fare con le paure suscitate da quella foto dell’amico bendato durante l’interrogatorio in caserma. Intanto dai media americani arrivano alcuni particolari sul passato del giovane, che nel 2016 sarebbe stato gia’ protagonista di alcune aggressioni ai tempi della scuola, nel suo Paese.

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Terremoto sul Vesuvio: scossa di magnitudo 2.8 avvertita distintamente, nessun danno segnalato

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Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8 è stata registrata alle ore 20:09 del 9 novembre 2024 nell’area del Vesuvio, con una profondità di 9 chilometri. L’evento sismico, di natura superficiale, è stato percepito chiaramente sia nelle immediate vicinanze dell’epicentro sia in zone più distanti. Nonostante le numerose chiamate ai centralini delle autorità competenti, non sono stati segnalati danni a persone o cose.

Dettagli dell’evento sismico

Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la scossa ha avuto le seguenti caratteristiche:

•Magnitudo: 2.8

•Ora: 20:09 (ora italiana)

•Data: 9 novembre 2024

•Profondità: 9 km

•Epicentro: area del Vesuvio

La superficialità del sisma ha contribuito a una percezione più intensa da parte della popolazione locale.

Reazioni e misure adottate

In seguito all’evento, numerosi cittadini hanno contattato le autorità per segnalare la scossa. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco hanno effettuato verifiche sul territorio, confermando al momento l’assenza di danni strutturali o feriti. L’Osservatorio Vesuviano, sezione dell’INGV responsabile del monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica nell’area, ha intensificato le attività di sorveglianza per monitorare eventuali sviluppi.

Contesto sismico e vulcanico del Vesuvio

Il Vesuvio è noto per la sua attività vulcanica storica e per la sismicità associata. Eventi sismici di bassa magnitudo sono comuni nella regione e rientrano nella normale attività del vulcano. Tuttavia, la percezione di una scossa di magnitudo 2.8 ha destato preoccupazione tra i residenti, sottolineando l’importanza di una costante vigilanza e di una corretta informazione alla popolazione.

Raccomandazioni alla popolazione

Le autorità invitano i cittadini a mantenere la calma e a seguire le indicazioni ufficiali in caso di eventi sismici. È consigliabile consultare le fonti istituzionali, come l’INGV e la Protezione Civile, per ottenere informazioni accurate e aggiornate. Inoltre, è opportuno adottare misure preventive, come la verifica della sicurezza delle proprie abitazioni e la preparazione di un piano di emergenza familiare.

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Tensione a Bologna: scontri tra collettivi antifascisti e forze dell’ordine nel parco della Montagnola

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Scontri violenti tra collettivi e Forze dell’ordine a Bologna, durante la manifestazione contro l’estrema destra in città. A ondate, i manifestanti e gli agenti sono venuti a contatto nel parco della Montagnola, tra lanci di oggetti e grossi petardi che sembrano bombe carta. I collettivi sono arrivati in via Irnerio e di fronte allo schieramento imponente di forze di polizia, con anche gli idranti, hanno deviato di corsa attraverso il parco per raggiungere piazza XX settembre, dove è in corso la manifestazione di Patrioti e Casapound. Sulla scalinata del Pincio sono così andati in scena gli scontri tra i manifestanti e uno sparuto gruppo di agenti in assetto antisommossa. I collettivi non sono però riusciti a scendere in piazza a causa delle cancellate del parco chiuse. E in questi minuti hanno ripreso a camminare all’interno del parco. Alcuni grossi petardi sono stati lanciati anche all’indirizzo della seppur lontana estrema destra in piazza.

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Capotreno presa a schiaffi da un passeggero nel Pavese

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Ancora un capotreno aggredito su un convoglio, pochi giorni dopo quanto accaduto lunedì scorso a Genova con un dipendente delle Ferrovie accoltellato da un 21enne egiziano alla stazione di Rivarolo. L’aggressione si è verificata ieri sera a Mortara (Pavia), in Lomellina. Ad essere presa di mira stavolta è stata una donna, per fortuna con conseguenze meno gravi rispetto al suo collega ligure. Il fatto è successo su una carrozza del Milano-Mortara. Il treno stava arrivando alla stazione della cittadina lomellina quando la capotreno, 48 anni, ha visto un passeggero che stava fumando e quindi si è avvicinata, invitando il giovane (descritto come un nordafricano) a spegnere la sigaretta. Il passeggero le ha risposto che non aveva alcuna intenzione di smettere di fumare: “Io faccio quello che voglio”, le ha detto. La capotreno ha ribadito il suo invito, spiegando all’uomo che il regolamento non consente di fumare sul treno.

A quel punto il passeggero si è alzato e ha aggredito la donna, schiaffeggiandola e spingendola per farla allontanare. La 48enne ha lanciato l’allarme: dal treno, che nel frattempo era transitato dalla stazione di Vigevano (Pavia), è partita una chiamata al 112. Quando il Milano-Mortara è giunto nella città lomellina, erano presenti i carabinieri. L’aggressore però ha approfittato della confusione che si era creata, si è nascosto tra gli altri passeggeri che scendevano dal treno, soprattutto lavoratori pendolari che stavano rientrando a casa, ed è riuscito ad allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. La capotreno, a parte il comprensibile spavento, se l’è cavata con qualche leggera contusione.

Non è stato necessario trasportarla in ambulanza in ospedale: sarà lei a valutare se presentare querela per le lesioni riportate. I carabinieri comunque proseguono gli accertamenti per ricostruire l’episodio e identificare il responsabile dell’aggressione. Pur se si tratta di un fatto dalle conseguenze meno serie rispetto a quello avvenuto quattro giorni prima a Genova, resta la gravità di un episodio che allarma il personale delle Ferrovie. Martedì 5 novembre è stato indetto uno sciopero all’indomani del caso del capotreno accoltellato a Rivarolo. La linea Milano-Mortara non è nuova a situazioni di pericolo, più volte segnalate dai pendolari che ogni giorno viaggiano in treno per raggiungere il capoluogo lombardo per ragioni di lavoro o studio.

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