Buffon che gioca l’ultima partita in bianconero, Chiesa che segna il gol della vittoria e del riscatto. Tra passato e futuro, sono i fotogrammi della serata del riscatto Juve. Pirlo fa festa a Reggio Emilia per la 14/esima Coppa Italia della Juve, vinta 2-1 in una finale tiratissima con l’Atalanta. Dopo la Supercoppa e’ il secondo successo della stagione per il tecnico, esordiente assoluto, ma alla Juve vincere non e’ importante, e’ l’unica cosa che conta. E allora la Coppa consola i 900 tifosi bianconeri presenti su 4.300 spettatori complessivi – vera novita’ della serata – e rende meno amara l’annata ma cambia di poco il bilancio della gestione Pirlo, per il futuro Ad aver vinto e’ l’abitudine alle finali della Juve. L’Atalanta e’ partita fortissima, ma e’ calata nei suoi uomini chiave (Zapata in testa), Pirlo si e’ appoggiato all’enorme esperienza di Buffon, ai saluti definitivi, alla fora difensiva di De Ligt e alla verve di Kulusevski. Cosi’ la Juve ha retto botta quanto serviva, ha colpito con cinismo e una volta raggiunta ha cambiato passo nella ripresa, meritando la vittoria. A Pirlo rimane il rammarico di aver visto solo ora la Juve che avrebbe voluto per tutta la stagione Gasperini tiene in panchina Muriel, alle prese con qualche problema muscolare, dall’altra parte Pirlo sceglie Kulusevski per l’attacco, con Ronaldo e Chiesa. Buffon in porta si appresta alla sua ultimissima in maglia bianconera. Un inizio in atteggiamento da studio non e’ da Atalanta, e infatti la squadra di Gasperini imprime subito un ritmo altissimo, che la Juve in parte attutisce in parte rimbalza. Solo 5′ e i bergamaschi, aggressivi come nelle migliori serate, creano gia’ due occasioni; la prima frutto di una combinazione Palomino-Zapata, col difensore che allarga il piatto respinto dal piede di Buffon, le seconda con una prova di forza in area del centravanti, il cui sinistro sottoporta sfiora il palo. La Juve trova sbocchi a difficolta’, ci pensa Kulusevski (9′) con una serpentina in area a offrire a McKennie la palla buona, ma Romero anticipa In una manciata di minuti reclamano rigori prima Chiesa poi Pessina, inascoltati da Massa e dal Var, poi De Ligt rischia il pasticcio su Zapata ma Buffon ci mette la mano in uscita sul colombiano, ed e’ solo il 18′. E’ sempre Atalanta, la pressione costringe spesso Cuadrado all’errore, mentre dall’altra parte e Freuler a sfiorare il palo opposto delineato sul fondo (24′). Il minuto buono e’ il 31′, ma e’ bianconero: Kulusevski sblocca con un sinistro a giro da dentro l’area su ripartenza Juve, le proteste Atalanta per l’anticipo di Cuadrado su Goosens chiamano il Var che confermano il gol. Inaspettatamente, 1-0. Svantaggio e recriminazioni hanno l’effetto di caricare l’Atalanta, invece di abbatterla, e infatti il pari arriva dieci minuti dopo con una botta da fuori di Malinovskiy su azione fotocopia del primo gol. Stavolta a protestare per un anticipo di Freuler su Rabiot sono gli juventini, ma l’1-1 e’ confermato. Al rientro in campo ancora una partenza forte dell’Atalanta, al 6′ De Ligt anticipa sottoporta Romero salvando la porta ma rimedia un pestone, ma la Juve non ci sta a prender schiaffi e resta alta per rubar palla e far male.
Cosi’ tra il 12′ e il 18′ arrivano tre occasioni: Chiesa centra da sinistra per Kulusevski e Gollini ha il riflesso giusto, poi Cristiano Ronaldo di testa gira un cross da destra ma morbido, e infine e’ il palo a fermare il destro di Chiesa a botta sicura, sulla miglior combinazione con Ronaldo della serata. Gasperini prova l’accelerata con Muriel per Malinovskiy e Pasalic per Pessina, Pirlo prepara la risposta con Dybala per Chiesa ma prima del cambio un pizzico di buona sorte ed e’ proprio l’azzurro a firmare il 2-1 Juve, al 28′: percussione da sinistra, triangolo con Kulusevski e dentro l’area tutto solo il sinistro e’ imprendibile. Per Chiesa, gol ovazione e ritorno in panchina e’ tutt’uno. Entra anche Ilicic, ma la Juve ha girato la barra della serata e gli sbocchi Atalanta ora sono pochi. Ci prova Muriel dal limite ma il tiro e’ scoordinato (32′). Non riesce piu’ nulla alla Dea, che si innervosisce fino al rosso a Toloi quando e’ gia’ tornato in panchina. La Juve congela la partita, aspetta il fischio finale e porta in trionfo Buffon prima di alzare la Coppa. E ora tifa Atalanta, domenica contro il Milan, per strappare un posto in Champions.
Non sarà l’aria di casa a distogliere Antonio Conte dalla missione scudetto. Il Napoli sente di poter sfruttare l’assist confezionatogli dalla Roma per mantenere i tre punti sull’Inter, con la mente, il cuore e le energie assorbiti dall’operazione Barca. L’amarcord col Lecce e l’impegno in casa col Verona non dovrebbero cambiare il +3 che il Napoli ha capitalizzato sull’Inter. I match clou della 35/a giornata riguardano però la volata per il quarto posto Champions, che coinvolge cinque squadre distribuite in tre punti. Quattro si scontreranno tra di loro: Bologna contro Juventus, le due favorite per lo sprint, e Roma e Fiorentina, che solo vincendo potranno continuare a sperare. Il calendario favorisce la Lazio, chiamata però a rendere visita alla pericolante Empoli. Dal canto suo l’Atalanta prova a blindare il terzo posto in casa del Monza, la cui retrocessione sta per diventare ufficiale. Nell’ora più buia, dopo tre ko micidiali, l’Inter resuscita a Barcellona, tiene testa ai giocolieri Yamal e Raphinha, sfonda una difesa approssimativa, si giova dei 120′ del Clasico, mantiene intatte le sue chance di approdare in finale grazie alle prodezze di Thuram e Dumfries.
Ora bisogna ricaricare le pile per superare un’altra difesa rivedibile (quella del Verona e’ la peggiore della serie A). Inzaghi, che non ci sarà per la squalifica di un turno dopo il patteggiamento con la Figc per l’inchiesta sugli ultrà, darà spazio a De Vrij, Asslani, Frattesi, Carlos Augusto, Arnautovic e Correa. Spera che bastino per tenere viva la corsa scudetto, a tre giorni dal ritorno al Meazza col Barca. Pochi pensieri ha invece Antonio Conte, maestro nella gestione della tensione, che insegue il record degli scudetti conquistati con tre squadre diverse. A Lecce c’è già tornato da ‘nemico’ quando allenava il Bari, e il suo Napoli dovrà fare a meno ancora di Buongiorno e Neres. In attacco Raspadori farà coppia con Lukaku ma l’uomo squadra è sempre Mctominay, centrocampista con l’istinto del gol (sono 11). Giampaolo recupera Krstovic e Berisha ma il margine della zona salvezza è ridotto a due punti. Il pari di Udine è costato caro al Bologna, nuovamente scavalcato al quarto posto dalla Juve. La sfida del Dall’Ara ha l’aria della resa dei conti: una vittoria di Tudor può chiudere i giochi, un pari è il risultato gettonato dalle inseguitrici, ma Italiano vuole sfruttare il fattore campo per tornare a sognare.
Orsolini suona la carica, i bianconeri suppliranno con Conceicao al doppio ingenuo turno di squalifica rimediato da Yildiz. Ancora più definitivo sarà il responso di Roma-Fiorentina. Dopo l’impresa del Meazza la Roma, sospinta da Soulè vice Dybala, cerca il risultato utile n.19, anche per riscattare l’umiliante 1-5 dell’andata, ma il pari servirebbe a poco. La Fiorentina è presa dagli onori e oneri della semifinale col Betis, e spera in una prodezza di Gudmundsson o Kean. Il pari col Lecce ha rimandato la blindatura del terzo posto, ma Gasperini sa che manca poco a conquistare la quinta qualificazione Champions in sette anni. Con Retegui e Lookman pronti a colpire, il tecnico spera di avere un pronto riscontro in casa del Monza. Un ostacolo più consistente troverà la Lazio in casa dell’Empoli che ha una delle ultime chance per evitare la serie B. La Lazio è alterna e dopo la brutta figura col Parma spera di tornare al successo, magari con un’altra prodezza del 37/enne Pedro. Ridotte al lumicino le speranze di tornare in corsa per l’Europa con la serie A, e in attesa della finale di Coppa Italia col Bologna, il Milan gioca in casa del tranquillo Genoa per dare continuità ai successi con Inter e Venezia. Cagliari e Parma hanno l’occasione casalinga con Udinese e Como per conquistare la salvezza matematica. Molto attesa è la sfida tra emiliani e lombardi perché Chivu e Fabregas hanno a disposizione due delle squadre più in forma del campionato.
La sfida tra Lecce e Napoli, in programma domani pomeriggio allo Stadio di Via del Mare, ha scatenato un’autentica corsa al biglietto, con i tagliandi destinati al settore ospiti, oltre un migliaio, andati esauriti in appena mezz’ora. Ieri la questione che ha sollevato parecchie perplessità, con molti biglietti, in particolare nei settori di Tribuna Est e Curva sud, acquistati da tifosi napoletani residenti fuori regione forse attraverso dichiarazioni di residenza fasulle per aggirare le restrizioni. L’acquisto dei biglietti alla tifoseria ospite era, infatti, limitata ai soli possessori di tessera del tifoso residenti in Campania.
Da qui una serie di controlli della Questura di Lecce che ha da subito attivato le procedure per l’annullamento di centinaia di tagliandi intestati a cittadini residenti in Campania, acquistati per settori dello stadio diversi da quello riservato agli ospiti. Tramite una nota sui propri canali ufficiali, l’Unione Sportiva Lecce ha annunciato l’annullamento di 701 biglietti per violazione della misura organizzativa stabilita in precedenza.
“L’US Lecce – si legge nella nota diffusa dal club salentino – comunica che l’Autorità Provinciale di P.S., a seguito degli accertamenti e approfondimenti eseguiti di concerto con l’Ufficio Anagrafe del Comune di Lecce sui tagliandi acquistati nei settori diversi da quello riservato alla tifoseria ospite, ha disposto l’annullamento di 701 biglietti emessi in violazione della seguente misura organizzativa: ‘Vendita dei tagliandi per i residenti nella regione Campania esclusivamente per il settore ospiti e solo se sottoscrittori del programma di fidelizzazione della società sportiva S.S.C. Napoli'”.
Secondi di paura allo stadio Grande Torino pochi secondi dopo la concessione del calcio di rigore per i granata quando l’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, si è accasciato improvvisamente senza mai perdere conoscenza. Vanoli si è subito rialzato, aiutato dai medici della squadra e ha ripreso posto in panchina con il tecnico del Venezia che è accorso a sincerarsi delle condizioni del collega.