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Champions: 0-0 con Arsenal, Atalanta rammarico di rigore

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Finisce 0-0, ma è una festa lo stesso. Specie sugli spalti, con la coreografia a cartoncini bianchi su sfondo azzurro “Liberi di sognare” in Curva Nord e “Campioni d’Europa” con la skyline della città nella nuovissima Sud. Il ritorno in Champions League della Bergamo del pallone con la nuova formula per un nonnulla, anzi per la reattività del portiere ospite Raya, non termina con un successo che a ben vedere sarebbe stato meritato. Sprecato un match ball su rigore con Retegui al 6′ del secondo tempo, l’Atalanta, che fa esordire Cuadrado nel tridente come cambio di De Ketelaere all’ora di gioco, può dire di aver sofferto l’Arsenal nei primi 20 minuti e di aver irretito i più quotati avversari in una ragnatela di passaggi, sempre a squadra cortissima e difesa alta, procurandosi a lungo andare più chances per passare e subendone appena una nella ripresa.

I londinesi, schierati a quattro dietro con Partey a protezione della difesa e Havertz mezzala dietro l’unica punta Gabriel Jesus, procedono per gradi, senza fretta di macinare gioco, attraverso passaggi secchi e precisi. Il più pericoloso è Saka, che rientra dalla destra sul preferito sinistro, vedendosi deviare da Hien in angolo il tentativo dalla lunetta e poi parare da Carnesecchi, al 13′, la punizione conquistata da lui stesso per scorrettezza di Ederson: il portiere di casa è bravo anche a far carambolare la palla sui piedi di Gabriel Jesus, poco pronto alla deviazione dall’area piccola.

I bergamaschi, che confermano il tridente di campionato, faticano a prendere campo, facendo sbucare il solo Hien oltre il quarto d’ora sulla prima palla inattiva, l’angolo di Lookman rimesso fuori dai Gunners con Ruggeri a calibrare il traversone. Traiettoria larga quella dello svedese, alta invece quella di Martinelli al 18′ sprecando il doppio scarico Rice-Jesus dalla sinistra dell’area da rimessa laterale. A un passo dalla mezzora, preparata da un’insistita fase di possesso, l’occasione più ghiotta è atalantina, con De Ketelaere a non chiudere bene a giro nonostante l’ottima assistenza all’indietro di Retegui, autore di un gran taglio su palla dentro di Djimsiti. In avvio di ripresa il braccio sinistro di Partey strattona il destro di Ederson sulla sinistra dell’area ed è rigore, confermato dal Var 3 minuti più tardi, ma Raya è straordinario soprattutto nel togliere dalla porta la successiva ribattuta di testa di Retegui.

Cominciano i cambi con Trossard-Jorginho per Jesus-Partey e Cuadrado per De Ketelaere. Proprio Cuadrado convergendo dal vertice sinistro manca la porta di poco al 22′, tre minuti dopo ecco entrare Zaniolo e Bellanova per Retegui e Zappacosta visibilmente a corto di fiato. Arteta, invece, mette Calafiori e Sterling per Timber e Saka. Al 29′ altro destro di Cuadrado, stavolta a lato del secondo palo, aperto dal controllo con dribbling insistito di Lookman, che precede l’errore di mira londinese di Martinelli che alza solo davanti a Carnesecchi su imbucata di Sterling. Lookman si fa chiudere in angolo da Saliba prima di lasciare il campo insieme a Ruggeri per Samardzic e Pasalic ma finisce così, col quarto angolo a due conquistato da Zaniolo e qualche rimpianto.

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McTominay si gode la doppietta e il soprannome: “Mcfratm è il più bello”

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Scott McTominay si prende la scena e il cuore dei tifosi del Napoli. Dopo la doppietta decisiva contro il Torino, che ha regalato agli azzurri una vittoria per 2-0 al Maradona, il centrocampista scozzese si è raccontato ai microfoni di Dazn con entusiasmo e gratitudine.

“Mcfratm è il miglior soprannome”

«Mcfratm è il miglior soprannome che i tifosi potessero inventare» ha dichiarato McTominay, sorridendo. Il soprannome, che gioca con il termine napoletano “fratm” (fratello), ha colpito particolarmente il giocatore, ormai sempre più integrato nel tessuto emotivo della città.

Numeri da protagonista

Con la doppietta di ieri sera, McTominay ha raggiunto quota 11 gol in campionato, con ben 5 reti realizzate nelle ultime tre partite. Una striscia entusiasmante, impreziosita da due doppiette consecutive contro Empoli e Torino, che conferma il suo momento di forma straordinario.

“Calma e lavoro: questa la chiave”

Parlando delle ambizioni del Napoli, McTominay ha ricordato l’approccio mentale della squadra: «Ci dicevano sin dall’inizio di stare calmi, di lavorare partita per partita e vedere che cosa sarebbe successo. Non abbiamo pensato di emulare il Napoli campione di due anni fa, che era di altissimo livello, ma ci siamo concentrati sul nostro percorso, con umiltà e determinazione».

 

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Vanoli: il Torino ha perso contro una grandissima capolista

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“Oggi abbiamo perso contro una grandissima squadra, che merita la posizione in classifica, ma dobbiamo capire che per fare un passo nella nostra crescita non possiamo prendere in una partita due gol molto simili come stasera contro il Napoli”. Lo ha detto il tecnico del Torino Paolo Vanoli dopo il ko al Maradona, sottolienando che nella ripresa “abbiamo provato a reagire – ha detto – siamo stati bravi ma abbiamo pagato contro una grande squadra, ma anche se abbiamo perso abbiamo dimostrato di poterci gicoare questo finale di stagione”.

Vanoli ha sottolineato che “ora in questo finale – ha detto – dobbiamo essere un esempio per la maglia che indossiamo, l’ho detto ai ragazzi. In questo girone di ritorno e stasera l’abbiamo dimostrato. Ora riposiamo e poi andiamo carichi a Venezia, in casa vogliamo questi tre punti. Come Conte gestirà il finale di stagione? Lo mostra quello che ha già vinto in carriera, io devo prendere consigli. Ho avuto la fortuna di stare con un grande allenatore nel passato e lo sta dimostrando anche qui a Napoli”.

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Conte condottiero: scudetto sarebbe un prodigio, mancano 4 passi da fare

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“La Champions ormai è quasi matematica, se pensiamo da dove siamo partiti è qualcosa di bello ed è merito dei ragazzi. Lo scudetto sarebbe un prodigio, ora mancano quattro passi”. Lo dice con un sorriso il tecnico del Napoli Antonio Conte dopo il successo 2-0 contro il Torino che significa fuga in testa alla classifica. Il Napoli esce anche con la preoccupazione per gli infortuni ad Anguissa, che ha una contusione dopo una botta al fianco destro, e soprattutto per Buongiorno, uscito per un risentimento alla coscia destra, la stessa dove ha avuto nelle scorse settimane una tendinopatia all’adduttore.

Conte ci penserà in settimana: “Per Buongiorno – spiega – bisognerà aspettare 24-48 ore e poi vedere come va. Aveva questo fastidio tendineo alla parte bassa del pube, ma ora fare una diagnosi è molto difficile. Siamo abituati ad affrontare le emergenze e continueremo a farlo senza problemi”. Il tecnico azzurro sottolinea che “in questa stagione abbiamo lavorato molto – ha detto – oggi abbiamo 74 punti e la fine del campionato è vicina, affrontando in trasferta Lecce e Parma che lottano per la salvezza e in casa Genoa e Cagliari. E’ tutto da giocare, oggi contava vincere e lo abbamo fatto con personalità e determinazione, con una squadra consapevole della propria forza in uno stadio a Napoli che ha spinto tanto”.

Conte non ha risposto alla domanda su Dazn sulla sua frase della scorsa settimana sui limiti che ci sono a Napoli “ora parlo solo di calcio, per evitare strumentalizzazioni”, dice. Poi parla della crescita del centrocampo: “vedendo a inizio anno – ha detto – la rosa della squadra sapevamo sind all’inizio che si dovevano trovare i gol, perché non ci sono tanti gicoatori da doppia cifra di gol a stagione. Serviva lavorare per sfrottare le risorse che abbiamo e tutti sono molto migliorati. Sul primo gol di oggi è stato ad esempio bello il taglio di Anguissa con McTominay che arriva preciso fa gol”.

Il tecnico spiega che “non è la prima volta che siamo in testa, siamo stati più in testa di chiunque. Non è una novità gestire questa posizione. Le partite però iniziano ad essere sempre meno e qualsiasi tipo di errore lo puoi pagare in maniera importante. Oggi abbiamo passato una vigilia un po’ strana. Non ho visto l’Inter perché già soffro per le nostre e ho voluto lasciare ai ragazzi il libero arbitrio se vederla o meno. Prima della partita ho detto ai ragazzi che non era cambiato niente e che dovevamo vincere, avendo una grande motivazione”.

Per il tecnico del Torino Paolo Vanoli “oggi – ha detto – abbiamo perso contro una grandissima squadra, che merita la posizione in classifica, ma dobbiamo capire che per fare un passo nella nostra crescita non possiamo prendere in una partita due gol molto simili come stasera contro il Napoli. Abbiamo poi provato a reagire e siamo stati bravi ma abbiamo pagato contro una grande squadra”.

(La foto è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale) 

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