Collegati con noi

Cronache

Cgil e Uil scioperano, in piazza dal 17 novembre

Pubblicato

del

Cgil e Uil tornano in piazza contro la manovra. Per la terza volta insieme e senza la Cisl si mobilitano mettendo in campo lo sciopero per chiedere di cambiare una legge di Bilancio che considerano sbagliata. Lo avevano fatto nel 2021 contro la manovra del governo Draghi e l’anno scorso contro la prima manovra del governo Meloni. Ora di nuovo: la formula decisa vede scioperi di otto ore dei lavoratori, con manifestazioni a livello territoriale e regionale, articolati in più date: venerdì 17 novembre la prima per le regioni del Centro. Data clou in cui incroceranno le braccia i lavoratori dei trasporti e del pubblico impiego su tutto il territorio nazionale. Poi venerdì 24 novembre sarà sciopero per le regioni del Nord e venerdì 1 dicembre per il Sud. A questo calendario si aggiungono la Sicilia il 20 novembre, mentre la Sardegna dovrebbe scioperare il 27 novembre. Alla base della mobilitazione il giudizio negativo sulla manovra e sulle politiche economiche e sociali messe in campo dal governo.

Per i sindacati di Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri la legge di Bilancio non stanzia risorse sufficienti per il rinnovo dei contratti della Pa, non rilancia la sanità, non combatte la precarietà e l’evasione fiscale e non dà le risposte necessarie sulle pensioni. Anzi “nonostante tutte le promesse fatte” per superare la legge Fornero, “c’è un peggioramento del sistema. Il governo continua a fare cassa”, sostiene Landini. “Falliti tutti i tentativi di dialogo, non resta che la mobilitazione per chiedere un’inversione di rotta” dell’esecutivo, afferma Bombardieri. Non ci sta allo sciopero la Cisl.

La posizione del sindacato guidato da Luigi Sbarra resta quella di aspettare il testo ufficiale della manovra per discutere all’interno dei propri organismi e dare un giudizio complessivo. Se confermate, per la Cisl ci sono molte luci che raccolgono proposte e rivendicazioni del sindacato e alcune ombre – sulla previdenza – che chiederà di cambiare durante l’iter parlamentare. Ma, appunto, se questo resterà il quadro, non esclude di mobilitarsi sulle pensioni. “Si peggiora la legge Fornero – dice Sbarra – non si costruiscono risposte per i giovani e le donne, non si assicura la piena indicizzazione delle pensioni. E questo non va bene”. La stretta sulle pensioni, il mancato ripristino delle condizioni originarie di Opzione donna e l’assenza di interventi per le future pensioni dei giovani non piace a nessuno dei sindacati. “Non è la manovra che serve al nostro Paese. E non c’è la volontà politica di prendere i soldi dove sono. Le storie che non ci sono risorse e che aiuta quelli che stanno peggio sono balle”, attacca ancora Landini. E il prossimo futuro potrebbe presentare “un conto ancor più salato”, avverte Bombardieri, “ma il governo sembra non cogliere questa emergenza: proveranno le persone in difficoltà a fargliela comprendere dalle piazze”.

Advertisement

Cronache

Ferito da un colpo di pistola, 14enne in ospedale all’Aquila

Pubblicato

del

Un ragazzo di 14 anni è finito in ospedale, all’Aquila, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola. Il giovane ha una ferita da arma da fuoco alla gamba ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico; le sue condizioni non destano preoccupazione. Poco chiara al momento la dinamica dei fatti, che sono avvenuti attorno alle 18 in località Cese di Preturo. Il ragazzo, ricostruiscono i media locali, avrebbe raccontato che, mentre era con degli amici, da un’automobile, sembra un’Audi nera, che li ha affiancati, sarebbe partito un colpo di pistola. E’ stato lo stesso 14enne, una volta tornato a casa, a raccontare quanto accaduto alla madre, che poi lo ha accompagnato in ospedale. Sull’episodio e sulla versione fornita dal ragazzo sono in corso indagini da parte della polizia.

Continua a leggere

Cronache

Blackout ferma anche il tennis a Madrid ma Arnaldi passa

Pubblicato

del

Anche il torneo di tennis di Madrid si è dovuto arrendere al black out che ha colpito poco dopo le 12.30 di oggi ma l’intera penisola iberica e parte del Sud della Francia. Dopo sole tre partite giocate, il programma è stato sospeso in attesa di un ritorno dell’energia elettrica, lasciando giocatori e pubblico in un limbo fatto di attesa e incertezza, un po’ come in una stazione o in un aeroporto per uno sciopero improvviso. Intorno alle 16.30, gli organizzatori hanno infine deciso di cancellare tutti gli incontri ancora da disputare, nel pomeriggio e in serata, per motivi tecnici e di sicurezza, scombinando i programmi di tante stelle della racchetta già stressate, anche se lautamente ricompensate, dai ritmi infernali del circuito.

Una delle poche eccezioni ha riguardato Matteo Arnaldi. L’azzurro stava portando a casa il secondo set contro il bosniaco Damir Dzumhur quando si sono spenti i tabelloni e tutte le apparecchiature a servizio del match. I due giocatori sono rimasti interdetti e la partita è stata sospesa ma quello che sembrava un inconveniente localizzato alla Caja Magica, sede del torneo, si è rivelato un problema di ben altra dimensione. L’azzurro ha però potuto in qualche modo finire opera, battendo il rivale per 6-3, 6-4 per accedere agli ottavi di finale, ma della sua vittoria non resterà traccia se non nella memoria dei due protagonisti e dello scarso pubblico presente, perchè tutto era andato in tilt. Nel primo set, Arnaldi e Dzumhur hanno faticato mezz’ora per completare i primi sei game, poi l’italiano ha fatto il break per chiudere 6-4.

Nel secondo, Arnaldi non si è fatto distrarre dall’interruzione, guadagnando la sua prima volta agli ottavo in un Masters 1000 e anche qualche ora di riposo in più rispetto al prossimo avversario, che sarà uno tra lo statunitense Tiafoe e il francese Muller. Non è andata altrettanto bene al bulgaro Grigor Dimitrov, che stava avendo la meglio sul britannico Jacob Fearnley: lo stop energetico ha lasciato una telecamera pericolosamente sospesa sul centro del campo, obbligando a sospendere definitivamente l’incontro. Dopo qualche ora di attesa, i giocatori che dovevano scendere in campo hanno avuto la notifica della cancellazione del programma e tra loro ci sono Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che domani, si presume, dovranno affrontare rispettivamente il britannico Jack Draper e il greco Stefanos Tsitsipas. Nel torneo Wta 1000 hanno potuto completare la partita la statunitense Coco Gauff, che ha battuto la svizzera Belinda Bencic, e la sua prossima avversaria, la russa Mirra Andreeva, che ha eliminato l’ucraina Yuliia Starodubtseva. Tutto rinviato invece per la n.1 e la n.2 al mondo, la bielorussa Aryna Sabalenka e la polacca Iga Swiatek, che è la campionessa uscente. (ANSA). 2025-04-28T18:10:00+02:00 RI ANSA per CAMERA04 NS055 NS055

Continua a leggere

Cronache

Prete indagato a Bari, su auto tracce di sangue: è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso

Pubblicato

del

Le tracce presenti sull’auto di don Nicola D’Onghia, il 54enne sacerdote indagato a Bari per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa, erano di sangue. Lo dimostrano i primi risultati degli accertamenti svolti sulla Fiat Bravo del prete nei giorni successivi all’incidente. Ora, per gli inquirenti, resta intanto da capire se quel sangue sia quello della 32enne, rugbista e soccorritrice del 118, ma soprattutto se il possibile impatto tra la auto del sacerdote e Chiarappa abbia causato la morte della giovane o se questa, invece, sia avvenuta prima.

Secondo quanto ricostruito finora, la sera del 2 aprile Chiarappa era in sella alla sua moto Suzuki sulla provinciale 172 che collega i comuni di Turi e Putignano quando, per cause ancora da chiarire, avrebbe perso il controllo del mezzo e sarebbe finita fuori strada, colpendo anche un muretto a secco. Compito della pm Ileana Ramundo, che coordina le indagini dei carabinieri, è ora quello di capire – anche grazie ai risultati dell’autopsia, il cui deposito è previsto tra oltre un mese – cosa effettivamente abbia causato la morte della 32enne, se lo schianto contro il muretto o il successivo impatto con l’auto.

Il parroco, agli inquirenti, ha raccontato come quella sera, mentre percorreva quella strada, ha avvertito un rumore provenire dal pianale della propria auto (“come se avessi colpito una pietra”) ma di non essersi accorto né della moto né della ragazza, anche a causa del buio. Poco dopo aver sentito il rumore, intorno alle 20.30, si è quindi fermato in una stazione di servizio per controllare eventuali danni all’auto, prima di rimettersi in macchina e tornare verso casa. Il parroco ha detto di aver appreso dell’incidente dalla stampa il giorno dopo e per questo, dopo aver consultato i propri legali (è assistito dagli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota), ha deciso di raccontare il tutto ai carabinieri.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto