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Caso De Angelis, l’imbarazzo della premier Giorgia Meloni

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Il recente post del responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, ha scatenato una tempesta politica a Palazzo Chigi. Le sue affermazioni in difesa degli esecutori materiali della strage di Bologna del 2 agosto 1980 hanno causato rabbia e sdegno, non solo tra le opposizioni ma anche all’interno della destra stessa. Il post, che ha messo in discussione le sentenze giudiziarie e ha negato la matrice neofascista della strage, ha sollevato una serie di interrogativi sulla coesione della base elettorale della premier Giorgia Meloni.

La commemorazione del 43° anniversario della strage a Bologna ha visto il presidente Sergio Mattarella riconoscere la matrice neofascista, mentre Ignazio La Russa, un esponente del partito della Meloni, sembrava essere d’accordo con il capo dello Stato. Tuttavia, il post di De Angelis ha messo in evidenza una frattura all’interno del governo e ha messo in imbarazzo i sostenitori della premier. La Meloni, non riconoscendo pubblicamente la matrice fascista della strage, ha affidato la sua posizione alla definizione dell’«atto terroristico».

La reazione polemica al post di De Angelis è stata inevitabile, ma inizialmente sembrava destinata a placarsi in breve tempo. Tuttavia, l’ex estremista nero ha riaperto fragorosamente il caso e ha reso evidente la spaccatura all’interno della destra stessa. Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e fondatore di un movimento alternativo a Fratelli d’Italia, ha elogiato il coraggio di De Angelis e ha invitato i militanti di destra a rilanciare e condividere le polemiche.

L’uscita di De Angelis ha portato a un’interrogazione tra Palazzo Chigi e Via della Scrofa. Lega e Forza Italia hanno chiesto al governatore Rocca di prendere le distanze da De Angelis, mentre Fratelli d’Italia ha cercato di minimizzare il coinvolgimento del partito nell’affermazione del collaboratore del presidente. La premier Meloni, pur non richiedendo esplicitamente le dimissioni di De Angelis, sembra aspettarselo. Le scuse non sono considerate sufficienti, ma la premier non vuole che le dimissioni siano viste come il risultato delle pressioni delle opposizioni.

Marcello De Angelis. Capo della Comunicazione della Regione Lazio

Marcello De Angelis, ex terrorista nero, cognato dell’ex Nar Luigi Ciavardini

Il nodo politico sembra essere complesso: da un lato, la necessità di tenere unita la base elettorale della destra in una data simbolica come il 2 agosto, dall’altro l’imbarazzo di essere associati a una posizione che nega la matrice fascista di un attentato così tragico e drammatico. Le dimissioni di De Angelis potrebbero apparire come la via d’uscita da questa situazione imbarazzante, ma il governatore Rocca, pur concordando sulla necessità che il collaboratore lasci, sembra avere qualche esitazione nel licenziarlo.

In conclusione, il caso De Angelis rappresenta una sfida politica imbarazzante per la premier Giorgia Meloni. Le sue affermazioni hanno diviso la destra e hanno sollevato una serie di interrogativi sulla coesione del governo. Mentre la polemica sembra essere temporaneamente alle spalle, l’intera vicenda è destinata a rimanere un punto di tensione nel panorama politico italiano, e le decisioni future di De Angelis e del governo Rocca avranno sicuramente un impatto significativo sulla stabilità e l’immagine della destra nel paese.

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Esteri

Dramma ad Algeri, 5 bambini annegati in una gita scolastica

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Una gita scolastica in Algeria si è trasformata in dramma: cinque bambini sono morti annegati ad Algeri, mentre altri due sono ancora ricoverati in terapia intensiva. Lo riferisce un comunicato della protezione civile pubblicato nella tarda serata di ieri su Facebook. La stessa fonte ha indicato che le sue squadre sono intervenute intorno alle 19:30 ora locale (20:30 ora di Roma) per recuperare sei bambini sulla spiaggia del Parco Sablette, sulla baia di Algeri. La nota spiega che un bambino è stato recuperato morto sul posto, mentre altri sei sono stati trasferiti all’ospedale universitario Mustapha Pacha nel centro della città, dove quattro di loro sono morti dopo numerosi tentativi di rianimazione . Da parte sua, la radio ufficiale algerina ha riferito che i bambini provenivano dalla provincia di Médéa (100 chilometri a sud di Algeri). I Dati ufficiali della protezione civile algerina mostrano che l’anno scorso più di 200 persone sono annegate al mare, stagni e dighe.

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Morto a 2 mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale

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E’ morto dopo due mesi dall’intervento il primo uomo che si era sottoposto al trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato, l’ospedale ha dichiarato di non avere alcuna indicazione che la causa sia stata proprio il trapianto. Lo riferisce il Guardian. Richard “Rick” Slayman, 62 anni, era stato sottoposto all’impianto di rene di maiale nell’ospedale generale del Massachusetts. I chirurghi avevano affermato di ritenere che l’organo sarebbe durato almeno due anni. Ieri, la sua famiglia e l’ospedale hanno confermato la morte di Slayman.

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Esteri

Idf, avanti con operazione Rafah per portare ostaggi a casa

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“Le Forze di Difesa di Israele stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una duratura sconfitta di Hamas e per portare a casa tutti i nostri ostaggi”. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, in un video diffuso sul canale Telegram dell’esercito israeliano. “La nostra guerra – ha aggiunto – è contro Hamas non contro la popolazione di Gaza”.

“Le nostre operazioni contro Hamas a Rafah restano limitate e dirette a progressi tattici, aggiustamenti tattici, progressi militari e ad evitare aree densamente popolate – ha sottolineato il portavoce dell’Idf -. Dall’inizio della nostra azione mirata contro Hamas a Rafah abbiamo eliminato dozzine di terroristi, scoperto tunnel e numerose armi. Prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente nelle aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui li mette Hamas”.

“Negli ultimi giorni – ha spiegato Rear Admiral Daniel Hagari – abbiamo facilitato l’ingresso di 200.000 litri di carburante dal valico di Kerem Shalom, abbiamo facilitato e coordinato l’apertura di un nuovo ospedale da campo a Gaza e ci stiamo adoperando per consentire il flusso di aiuti umanitari verso Rafah attraverso il valico di Salah Al-Din Road. Solo negli ultimi giorni, ci siamo ricordati del perché il nostro attacco contro Hamas sia vitale: Hamas ha lanciato missili da Rafah verso il valico di Kerem Shalom attraverso il quale Israele lascia entrare gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. E venerdì notte, Hamas ha lanciato 9 missili da Rafah verso la città israeliana di Beer Sheva, colpendo un parco giochi per bambini. Continueremo a compiere la nostra missione per ottenere la sconfitta di Hamas e per riportare a casa i nostri ostaggi”.

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