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Calcio, grande rimonta del Torino: Atalanta da 3-0 a 3-3

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Ancora una rimonta da Toro, ancora una battuta d’arresto per l’Atalanta di Gasperini, alle prese con una stagione di exploit e passi falsi. Finisce 3-3 dopo che i nerazzurri ne avevano fatti 3 in una ventina di minuti nel primo tempo, dando l’impressione di poter macinare a rullo l’avversario. Ilicic-Gosens-Muriel, col raddoppiatore mancino schierato a destra (ko Hateboer-Maehle), questa la firma dei gol iniziali; ma la chiusura della pratica e’ un’illusione per la riapertura Belotti-Bremer e nel finale Bonazzoli agguante il piu’ incredibile dei 3-3. L’Atalanta si prepara col botto, ma in negativo, contro un Torino coriaceo, alla semifinale di ritorno di Coppa Italia col Napoli. E Nicola agguanto il terzo pari su tre, pur non migliorando la classifica. All’8′ Rincon addomestica il lancio di Murru per Zaza che non ferisce di sinistro in caduta. E in sei minuti i locali sembrano risolverla. Il Var al quarto d’ora libera la gioia di Ilicic, sbandierato da Passeri sul lancio lungo di De Roon con Sirigu a sbracciarsi senza evitare l’ingresso in porta del destro sottomisura. Zaza (16′, girata al volo alta, ancora cross del mancino ex Samp) e’ l’unico terminale ospite, la squadra di Gasperini dilaga. Al 19′ Muriel riceve da Malinovskyi e sul triangolo non chiuso c’e’ pronto il tedesco, che quasi dal fondo trova mano e rete del portiere ospite. Tris calato dal colombiano a due giri di lancetta, un comodo tap-in con tante grazie all’illuminante Ilicic per punire la respinta corta sul primo tentativo di esterno. A 13′ dall’intervallo il fair-play di Belotti, che richiama l’attenzione della regia facendo togliere il giallo a Romero; a 11′ Bremer smorza l’accentrato Gosens servito sul dischetto dalla destra da Muriel e a 9′ lo stesso laterale salva sulla riga su Murru, chiamato a taglio e scavino mancino da Lukic dopo aver eluso Palomino. Al 41′ la cintura Palomino-Belotti, servito da Mandragora, e’ da rigore: Gollini ipnotizza il centrattacco granata senza potergli impedire di ribadire in porta di sinistro sotto la traversa. Si riapre tutto al primo dei due di recupero, quando Izzo rimette in mezzo, Mandragora rende il montante ancora di mancino e Bremer infila con lo stesso piede.

Nella ripresa si alza in fascia Toloi (Djimsiti rileva Ruggeri), ma il primo pericolo e’ granata, al 7′, quando Murru fa il discesista per Zaza che di destro non incrocia. Ilicic (9′) calcia alto scivolando in asse con Malinovskyi e Pessina. Il Toro e’ duro a morire: tra 14′ e 17′, Djimsiti sporca la traiettoria ad Ansaldi sullo scarico del capitano e quindi Toloi sbarra il passo a Zaza, raggiunto proprio da Belotti davanti all’area piccola. La chance piu’ nitida e’ di Zapata (23′), che sul la di Pessina alza la mira per evitare il ritorno di Bremer, ma c’e’ sempre paura di tutto, vedi traversa scheggiata da Singo di esterno (25′) su traversone di Ansaldi. Subito dopo Toloi calcia in fallo laterale al volo sulla scodellata di Duvan, al 32′ Miranchuk prende il palo in diagonale sul filtrante del suo centrattacco ed ecco a 6′ dal 90′ la beffa con Bonazzoli a svettare imparabilmente sul piazzato dal centrosinistra di Verdi. Al 5′ di recupero Gollini para su Verdi dopo la ribattuta della barriera, evitando che la rimonta subita si trasformi in tracollo.

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Le 2 reporter colombiane stanno bene e non sono su nessuna barca

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Il ministero degli Esteri italiano conferma che le due giornaliste colombiane per le quali il presidente del Paese sudamericano Gustavo Petro aveva chiesto aiuto all’Italia e a Malta per localizzarle, dopo aver sostenuto che si trovavano a bordo di una nave della “Flottiglia della Libertà” diretta a Gaza, stanno bene e che non si trovavano all’interno dell’imbarcazione attaccata.

“Le due colombiane che si trovano a Malta non erano sulla nave. Il nostro consolato ha preso contatto con loro, le sta aiutando a tornare e stanno bene”, ha dichiarato un comunicato del ministero degli Esteri italiano. Bogotá aveva mobilitato la sua ambasciata in Italia e il suo consolato a Malta chiedendo ad entrambe le nazioni aiuto per localizzare le reporter Alejandra Cuéllar e Diana Carolina Alfonso, che a detta del governo colombiano viaggiavano sull’imbarcazione dell’ong umanitaria apparentemente attaccata da droni israeliani. Nel chiedere l’aiuto di Roma e La Valletta Petro aveva definito “nazista” il presunto attacco alla nave con aiuti per la popolazione palestinese da parte di droni israeliani.

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Uccide il figlio al termine di una lite e si costituisce

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Dramma familiare a Lamezia Terme. Un trentenne, Bruno di Cello, è stato ucciso dal padre, forse al termine di una lite. L’uomo si è poi costituito alle forze dell’ordine. L’omicidio è stato commesso nel quartiere Marinella, nella zona sud della città. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia ed è stato informato il magistrato di turno.

L’omicidio è avvenuto lungo una strada che costeggia una villetta. La vittima, secondo una prima sommaria ricostruzione fatta dagli investigatori, Bruno Di Cello  percorreva la strada a bordo della sua auto quando è stato raggiunto dal padre, Francesco. I due avrebbero avuto quindi una discussione al termine della quale Francesco ha sparato un colpo di pistola contro il figlio, uccidendolo. Quindi si è costituito. Sul posto sono giunti i sanitari del 112 ma per Bruno Di Cello non c’era più niente da fare.

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Scorsese: ultima intervista del Papa per il cinema

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Papa Francesco ha dato a Martin Scorsese la sua “ultima intervista approfondita davanti a una telecamera”: le conversazioni dell’82enne regista di Silenzio, un film sui gesuiti in Giappone, con il primo papa gesuita della storia sono state filmate in Vaticano lo scorso dicembre e incluse nel documentario Aldeas – A New Story, il racconto di Scholas Occurrentes, una organizzazione no-profit fondata dallo stesso pontefice nel 2013, anno dell’elezione, per promuovere la “cultura dell’incontro” tra i giovani attraverso il cinema. Il film mostrerà giovani in Indonesia, Gambia e Italia che partecipano al programma e realizzano corti. E’ “radicato nella convinzione del papa sulla natura sacra della creativita’”, si legge in un comunicato diffuso dalla produzione.

Brani di colloqui tra Francesco e Scorsese saranno inseriti nella narrazione del film che non ha ancora una data di distribuzione. “Era importante per Francesco che gente di tutto il mondo scambiasse idee con rispetto pur preservando la loro identita’ culturale, e il cinema e’ il mezzo migliore a questo scopo”, ha detto Scorsese. Prima di morire il Papa aveva definito Aldeas “un progetto poetico perche’ va alle radici di cosa e’ la vita umana”. Scorsese, che e’ cattolico e molto vicino alla chiesa di Papa Francesco, e’ stato tra i primi a esprimere cordoglio lo scorso 21 aprile per la morte del pontefice. “E’ stata una perdita immensa per il mondo. Sono stato fortunato di conoscerlo e mi mancherà il suo calore e il suo affetto”, ha detto il regista, secondo cui il Papa si è lasciato alle spalle “una luce inestinguibile”.

Autore di molti film a tema cattolico tra cui L’Ultima Tentazione di Cristo che, all’uscita nel 1998, provoco’ le proteste di gruppi religiosi, Scorsese aveva incontrato Francesco varie volte nel corso del mandato pontificale: la prima nel 2016, per discutere del suo film Silenzio sui “cristiani nascosti” del Giappone del diciassettesimo secolo, e poi nel 2023 quando il regista annuncio’ di aver aderito all’appello del Papa agli artisti iniziando a lavorare a un nuovo film su Gesù, la cui sceneggiatura e’ finita ma ancora nel cassetto. L’anno scorso il regista aveva partecipato all’udienza generale del mercoledì nell’Aula Paolo VI e aveva avuto un incontro personale con il Pontefice nello studio adiacente. In questa occasione, aveva donato al Papa un libro fotografico dedicato al suo film Killers of the Flower Moon.

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