La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è una malattia polmonare progressiva che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, ma rimane poco conosciuta e spesso sottovalutata. Durante l’ultimo congresso dell’European Respiratory Society, Tonya Winders, presidente della Global Allergy and Airways Patient Platform, ha condiviso la sua esperienza con la malattia, descrivendo come la vita della madre sia stata progressivamente limitata a causa della difficoltà a respirare.
Cos’è la BPCO?
La BPCO è una condizione cronica che provoca difficoltà respiratorie, tosse persistente e produzione di muco. Colpisce oltre 3,5 milioni di persone solo in Italia e rappresenta la terza causa di morte a livello globale. Purtroppo, molte persone convivono con i sintomi per anni senza cercare aiuto medico, spesso perché li considerano normali, soprattutto se sono fumatori o ex fumatori. Tuttavia, la diagnosi precoce è cruciale per gestire la malattia e migliorare la qualità della vita.
Sintomi e diagnosi
I principali sintomi della BPCO includono difficoltà respiratorie, tosse e affanno, con un peggioramento graduale nel tempo. Molti pazienti non si rendono conto subito della gravità della situazione, abituandosi progressivamente alle limitazioni respiratorie. La causa principale è il fumo di sigaretta, ma anche l’esposizione prolungata a fumo passivo e sostanze irritanti può contribuire allo sviluppo della malattia.
La diagnosi di BPCO può essere effettuata attraverso la spirometria, un test semplice e non invasivo che misura la capacità polmonare e l’ostruzione delle vie respiratorie. Secondo gli esperti, questo test dovrebbe diventare di routine per i fumatori o ex fumatori di età compresa tra i 30 e i 50 anni.
Prevenzione e trattamento
Il fumo è la principale causa della BPCO, quindi smettere di fumare è il primo passo fondamentale per prevenire o rallentare il progresso della malattia. L’Italia è citata come esempio positivo per offrire ambulatori gratuiti per la sospensione del fumo, un servizio essenziale per chi vuole smettere.
Per quanto riguarda il trattamento, la terapia standard prevede l’uso di corticosteroidi e broncodilatatori somministrati per via inalatoria. Nei casi più gravi, la “triplice terapia” combina due broncodilatatori e un corticosteroide per ridurre le esacerbazioni, episodi in cui i sintomi peggiorano drasticamente, spesso a causa di infezioni respiratorie.
Sfide per il futuro
Nonostante la disponibilità di terapie efficaci, uno dei problemi principali nella gestione della BPCO è la scarsa aderenza alle cure. Molti pazienti utilizzano i farmaci solo quando si sentono particolarmente male, sottovalutando l’importanza di un trattamento continuativo. Inoltre, c’è ancora molta ignoranza riguardo alla malattia, e lo stigma legato al fumo spesso impedisce ai pazienti di cercare aiuto tempestivamente.
Il COPD Index, uno studio condotto in 34 Paesi, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a migliorare le politiche di prevenzione e gestione della BPCO. È fondamentale investire nella prevenzione, migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’esposizione a sostanze dannose, sia in ambienti chiusi che all’aperto.
La BPCO è una malattia grave che colpisce milioni di persone nel mondo, ma che può essere prevenuta e gestita con diagnosi precoce e trattamenti adeguati. È importante aumentare la consapevolezza della malattia e incoraggiare chi ne presenta i sintomi a cercare aiuto medico tempestivo. Smettere di fumare è il primo passo per ridurre il rischio, e l’uso continuativo delle terapie può migliorare notevolmente la qualità della vita.