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Cronache

Bomba d’acqua e vento a 100 km orari su Venezia, volano tavoli e ombrelloni a San Marco

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Dieci minuti di bufera, con vento a 100 km all’ora, tavolini e ombrelloni dei caffe’ storici di piazza San Marco volati da ogni parte, paura e fuggi-fuggi generale dei turisti. Venezia ha pagato il prezzo dell’ondata dl maltempo con momenti di terrore per gli effetti di un temporale che si e’ scatenato sopra la citta’ all’ora di pranzo. Nuvoloni scuri che salivano dalla laguna, e il cielo che d’improvviso si e’ fatto quasi buio. Ma mentre il temporale avanzava, gli ultimi turisti si attardavano ancora nei tavolini all’aperto dei bar, ipnotizzati dagli incredibili colori di Venezia prima della bufera. E in qualche minuto e’ stato il diluvio: pioggia e vento sono piombati sul centro storico e sull’area marciana, spazzando la piazza, e scaricando quasi 20 millimetri d’acqua in meno di mezz’ora. Turisti che scappavano in preda alla paura, camerieri dei caffe’, dal Quadri al Florian, che cercavano di mettere al sicuro quanto piu’ possibile, mentre intorno il vento faceva mulinare di tutto. Ci sono stati anche due contusi: un ragazzino, a San Marco, ed un’altra persona, nell’isola del Lido, senza pero’ gravi conseguenze. Sulla riva davanti ai Giardinetti Reali, vicino alla sede della Capitaneria di Porto, le raffiche di vento hanno fatto finire in acqua il banchetto di una rivendita di souvenir.

Paralizzata anche la navigazione in laguna. I vaporetti del servizio Act, come previsto dal protocollo di sicurezza, si sono subito fermati, ormeggiandosi agli imbarcaderi piu’ vicini lungo il loro percorso. Danni si sono contati anche negli stabilimenti balneari al Lido, cosi’ come, all’altro capo della laguna, a Chioggia, dove la bufera ha messo a soqquadro nel litorale di Sottomarina molti ‘bagni’ sulla spiaggia. Venezia e’ stata un po’ l’epicentro della sfuriata del maltempo, che tuttavia non ha risparmiato altre parti del Veneto. I centralini dei vigili del fuoco hanno ricevuto oltre 200 richieste di soccorso. Molte di queste per alberi di grosso fusto crollati sulle strade, diverse delle quali nel territorio della Citta’ Metropolitana di Venezia. La circolazione e’ ripresa nel tardo pomeriggio dopo il lavoro di messa in sicurezza da parte dei pompieri. Sempre a Venezia, sulla riva di San Marco, vento e pioggia hanno colpito duramente le bancarelle di souvenir prospicenti il bacino. Merce volata nel cielo, espositori rovesciati, una giornata di lavoro buttata via per questi piccoli commercianti. A bufera conclusa si e’ visto che il vento aveva colpito ance uno dei simboli della citta’, il Campanile di San Marco. Alla base del monumento, vicino alla porta di uscita dei visitatori, sono stati notati infatti alcuni frammenti di mattoni di colore rosso, caduti dall’alto. Nessun distacco vero e proprio, e nessuna preoccupazione per la situazione statica del monumento. Ma l’area, una volta fatti uscire i turisti, e’ stata subito transennata, e ora si procedera’ ad una meticolosa verifica per capire da dove il materiale si sia staccato. Una delle ipotesi e’ anche che una delle pareti del campanile possa essere stata colpita da uno degli oggetti che volavano nell’area della piazza dove si affacciano i famosi bar. La stazione meteo marina di osservazione del Comune, sull’isola di San Giorgio ha registrato raffiche di vento fino a 115 chilometri, con una media di 70 durante la fase piu’ intensa. La citta’ in sostanza e’ stata investita da quello che in meteorologia viene definito un downburst, un fenomeno caratterizzato da forti raffiche di vento discensionale, che superano spesso la soglia dei 100 km orari.

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Cronache

Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

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Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

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Campione di poker non dichiara vincite, recuperati 1,5 milioni

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Considerato uno dei migliori giocatori al mondo di poker live , non avrebbe mai dichiarato le proprie vincite. Enrico Camosci, 31 anni, bolognese, è stato sottoposto ad una verifica fiscale dalla Guardia di Finanza, nucleo operativo metropolitano di Bologna. La ricostruzione della sua posizione, preventivamente condivisa con la locale Agenzia delle Entrate e da cui è successivamente scaturita la denuncia per omessa dichiarazione, è stata fatta anche attraverso la ricerca di informazioni sui siti specializzati e sui social, consentendo di recuperare a tassazione oltre 1,5 milioni di euro di redditi da lavoro autonomo, derivanti dall’attività sportiva svolta in forma abituale e professionale al di fuori dell’Unione Europea. Se da un lato, spiega infatti la Gdf, i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione Europea non vanno dichiarati, in quanto soggetti a ritenuta alla fonte, quelli conseguiti al di fuori del territorio comunitario costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito.

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Arrestato giovane a Bolzano per propaganda razzista e addestramento al terrorismo

Operazione dei Carabinieri a Bolzano: arrestato un giovane per propaganda razzista e attività con finalità di terrorismo. Indagini coordinate dalla Procura di Trento.

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In data odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Bolzano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano. Il giovane è sottoposto a indagini per attività di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa aggravata, nonché per addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trento, è il risultato di una complessa attività investigativa avviata nel settembre 2023 grazie a un contributo dell’intelligence italiana. L’indagine ha portato all’individuazione di un profilo social attivo nella diffusione di materiale di matrice nazionalsocialista e di supporto all’organizzazione terroristica jihadista nota come “Stato Islamico”.

Tecniche sofisticate per evitare l’identificazione

Nonostante l’indagato avesse adottato sofisticati accorgimenti informatici per restare anonimo, i Carabinieri del ROS sono riusciti a identificarlo. Le investigazioni hanno confermato l’intensa attività di diffusione di contenuti multimediali di propaganda jihadista e antisemita, oltre a documentare un percorso di apprendimento per la costruzione di ordigni esplosivi azionati tramite detonatori wireless.

Il giovane, diplomato come perito elettrotecnico, si vantava in comunicazioni telefoniche e telematiche di essere in procinto di realizzare un ordigno artigianale del tipo TATP, chiedendo indicazioni su come costruire un detonatore a distanza e acquisendo i componenti elettronici necessari. Inoltre, risultava impegnato in un’opera costante di indottrinamento dei familiari, inclusi un fratello minore di soli 10 anni e un altro fratello maggiorenne, con il quale discuteva anche dell’acquisto di un’arma da fuoco.

Perquisizioni e materiali sequestrati

Le perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Trento hanno permesso di sequestrare una maschera antigas, oltre 200 unità di polvere pirica, componenti elettroniche per rilevamento di microspie, strumenti per la fabbricazione di telecomandi a distanza e attrezzature per microsaldature. Sono stati sequestrati anche materiale informatico e documentale ritenuto di interesse investigativo.

Un percorso di de-radicalizzazione interrotto

L’odierna indagine si collega a una precedente, condotta dalla Procura per i minorenni di Bolzano, che aveva visto coinvolto lo stesso soggetto quando era ancora minorenne. All’epoca fu avviato a un programma educativo e riabilitativo di de-radicalizzazione, innovativo strumento di contrasto al terrorismo, il cui percorso però si interruppe con l’emergenza Covid-19, senza ottenere i risultati sperati.

Presunzione di innocenza

Si ricorda che, in base al principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta a indagini sarà definitivamente accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

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