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Berlusconi in isolamento, positiva anche la compagna Marta Fascina

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“Voglio rassicurarvi che sto abbastanza bene,sono anch’io vittima come tanti italiani del contagio del covid, una malattia di cui non ho mai sottovalutato l’importanza, ne’ i rischi che comporta e la conseguente necessita’ di misure rigorose di tutela della salute pubblica”. Con una telefonata nel tardo pomeriggio a un convegno di Forza Italia a Genova, Silvio Berlusconi e’ uscito virtualmente dalle mura di Villa San Martino ad Arcore, dove da due giorni e’ in isolamento dopo il tampone positivo al coronavirus. “Mi e’ capitato anche questo. Non ho piu’ febbre, non ho piu’ dolori e voglio rassicurarvi sto abbastanza bene e continuo a lavorare”. continuo a lavorare e partecipero’ in tutti i modi possibili alla campagna elettorale in corso”. “E’ un leone, superera’ anche questa”, assicura chi gli sta vicino, liquidando le indiscrezioni secondo cui invece qualche sintomo sarebbe ancora evidente . Di certo, i quasi 84 anni e i problemi cardiaci risolti in passato impongono uno stretto controllo e non e’ escluso che possano essere programmati esami all’ospedale San Raffaele di Milano. “E’ una malattia di cui non ho mai sottovalutato l’importanza ne’ i rischi che comporta”, ha aggiunto il leader di Forza Italia, che, secondo piu’ fonti, ad agosto avrebbe invece allentato le attenzioni rispettate prima, soprattutto durante il lockdown nella residenza della figlia Marina a Valbonne, in Provenza. Tanti incontri, poche mascherine. Ora ricostruire a ritroso la catena dei contagi e’ quanto meno difficile. Positiva e’ anche la sua nuova compagna, Marta Fascina, che ha trascorso con lui il lockdown, lo ha accompagnato sulla barca di Ennio Doris e in Sardegna. Dove sono ancora in isolamento domiciliare a Villa Certosa due figli dell’ex premier, Barbara e Luigi, che pare non abbiano avuto contatti ravvicinati con il padre dal 16-17 agosto. Fra i contagiati nella cerchia di Berlusconi, c’e’ anche un uomo della sua scorta, quest’estate al suo fianco ad Arcore e in Provenza. Non a Villa Certosa, luogo che il leader di Forza Italia ha lasciato il 19 agosto, appena appreso che potevano esserci positivi in famiglia, volando ad Arcore. Pochi giorni prima, la sera di Ferragosto, il leader di Forza Italia nella sua residenza sarda avrebbe ospitato una festa con alcune decine di persone. Quella settimana, poi, i figli Barbara e Luigi con lo yacht di famiglia si sono trasferiti a Capri, trascorrendo una serata all’Anema e Core. Punto di riferimento della vita notturna dell’isola, quel locale questa estate ha ospitato vip transitati dal Billionaire, focolaio in Costa Smeralda, e gruppi di turisti che poi hanno dovuto fare i conti con il tampone positivo. Come poi e’ successo a Luigi e Barbara, che ha avuto sintomi per un paio di giorni, nonche’ ad alcuni nipoti di Berlusconi. Rientrato ad Arcore, l’ex premier si e’ sottoposto a due tamponi e a un test sierologico, tutti negativi, e nella sua villa in Brianza ha ricevuto diversi esponenti politici. Il 20 si e’ goduto anche un piccolo bagno di folla ad Angera, sulla sponda varesina del Lago Maggiore, ritratto nelle foto senza mascherina, cosi’ come nel video della settimana prima a Villa Certosa con Flavio Briatore, risultato poi positivo. Berlusconi e’ volato il 27 agosto in Provenza, diventata regione a rischio coronavirus, rientrando ad Arcore il primo settembre. L’indomani il tampone positivo. Dall’agenda ha dovuto cancellare, “con molto dispiacere” assicura Adriano Galliani, anche il ritorno in tribuna a San Siro, per la suggestiva amichevole fra il suo Monza e il Milan, di cui e’ stato proprietario per trentuno anni. La sua segreteria ha raccolto una mole di messaggi e gli ha augurato pronta guarigione anche Romano Prodi, avversario del Cavaliere in molte sfide elettorali. “Tanta vicinanza – ha osservato Berlusconi – mi ha commosso ed e’ il miglior incentivo ad andare avanti, avendo ben presente la sofferenza di tante famiglie vittime di questa malattia insidiosa” alle quali va “la mia partecipazione e il mio affetto”. E ora tocca a lui e alla sua famiglia combattere contro il Covid.

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AstraZeneca ammette: vaccino contro Covid-19 può causare trombosi

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L’azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). Lo ha scritto il Telegraph, citando documenti di tribunale. È stata presentata un’azione legale collettiva contro l’azienda perché il vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, ha causato danni gravi o fatali a diversi pazienti, si legge nel comunicato.

“Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, si legge in un estratto di un documento fornito dall’azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate 51 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie chiedono danni per circa 125 milioni di dollari. La sindrome da trombosi con trombocitopenia causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano.

La prima richiesta, spiega l’articolo, è stata presentata l’anno scorso da Jamie Scott, che, dopo la somministrazione del vaccino nell’aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un’emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Viene citato anche il caso della famiglia di Francesca Tuscano, una donna italiana morta nell’aprile 2021 dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus. La famiglia della 32enne si è rivolta a un medico legale e a un ematologo, che hanno stabilito che “la morte della paziente può essere attribuita agli effetti collaterali della somministrazione del vaccino Covid-19”. La donna è deceduta per trombosi vascolare cerebrale il giorno successivo alla somministrazione del farmaco di AstraZeneca.

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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