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Autovelox, il Mit lancia l’app per il censimento: rischio stop per migliaia di dispositivi

Entro settembre gli enti locali dovranno inserire sul portale del Mit i dati completi di ogni autovelox. Chi non lo farà entro 60 giorni non potrà più utilizzarli. Il Codacons parla di caos e rischio spegnimento per tutti i dispositivi.

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Entro settembre sarà operativa sul sito del ministero delle Infrastrutture un’applicazione dedicata agli enti locali per il censimento di tutti gli autovelox presenti in Italia. Comuni, Province e Regioni avranno 60 giorni di tempo per inserire dati tecnici, localizzazione, marca, modello e conformità di ogni dispositivo.

Il Mit, guidato da Matteo Salvini, definisce l’operazione “una straordinaria operazione verità” per garantire che gli apparecchi in uso siano esclusivamente quelli a norma e utili alla sicurezza stradale. “Non saranno tollerati dispositivi fuori norma o usati solo per fare cassa”, precisa il ministero.

Il nodo del decreto attuativo e l’allarme del Codacons

L’iniziativa arriva dopo l’allarme del Codacons, secondo cui la mancanza del decreto attuativo rischia di portare allo spegnimento di tutti gli autovelox a partire dal 18 ottobre. Il decreto Infrastrutture obbliga gli enti locali a comunicare al Mit i dati completi dei dispositivi come condizione per il loro utilizzo legittimo.

Al momento, però, i Comuni non possono adempiere all’obbligo, in attesa del modulo digitale che il Mit deve varare entro il 19 agosto. Senza il decreto, avverte il Codacons, “tutti gli autovelox, indipendentemente dall’omologazione, dovranno essere disattivati per volere dello stesso ministero”.

Una situazione che dura da 16 mesi

Il Codacons ricorda che il “caos autovelox” è iniziato 16 mesi fa, quando la Cassazione ha dichiarato nulle le multe elevate con apparecchi approvati ma non omologati. Secondo l’associazione, quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili non è omologato e molti sono stati approvati prima del 2017, data spartiacque per l’utilizzo a norma.

 

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Cronache

Carrefour richiama quattro prodotti alimentari per rischio listeria e corpi estranei

Carrefour ritira quattro prodotti per rischio listeria e presenza di corpi estranei metallici. Ecco quali sono i lotti interessati e cosa fare se acquistati.

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Carrefour ha disposto il ritiro dal commercio di quattro prodotti alimentari per motivi di sicurezza. Tre di questi sono stati richiamati per possibile contaminazione da listeria monocytogenes, mentre un quarto per presenza di corpi estranei metallici.

I prodotti e i lotti interessati

L’8 agosto è stato richiamato il lotto 5212531 delle cotolette di merluzzo carbonaro in pastella da 200 grammi, marchio Carrefour Il Mercato, con scadenza 18 agosto.
Il 9 agosto è toccato ai filetti impanati di merluzzo d’Alaska da 220 grammi, marchio Carrefour Il Mercato, lotto 5213532, anch’essi in scadenza il 18 agosto.
L’11 agosto il richiamo ha riguardato il formaggio di capra “La belle du bocage” con date di scadenza comprese tra il 25 luglio e il 13 agosto.

L’ultimo richiamo, del 13 agosto, ha interessato la mozzarella maxi pack 3 della Granarolo, lotto N5205E, con scadenza 18 agosto, per possibile presenza di corpi estranei metallici.

Le raccomandazioni per i consumatori

Carrefour invita chi avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a restituirli al punto vendita per il rimborso o a smaltirli in sicurezza. In caso di sintomi come febbre o mal di testa dopo il consumo, è consigliato contattare il proprio medico. Per ulteriori informazioni è attivo il numero verde 800 650 650.

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Esteri

Melania Trump fa causa a Hunter Biden: “Falsa e diffamatoria” la storia sul legame con Jeffrey Epstein

Melania Trump querela Hunter Biden per un miliardo di dollari dopo le sue dichiarazioni su Jeffrey Epstein e il presunto primo incontro con Donald Trump.

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Melania Trump ha deciso di portare in tribunale Hunter Biden per un’affermazione che definisce “falsa, denigratoria, diffamatoria e provocatoria”. Il figlio del presidente americano ha dichiarato in un’intervista che sarebbe stato il finanziere Jeffrey Epstein a presentarle Donald Trump nel 2005.

Lo scontro sulle dichiarazioni legate a Epstein

L’uscita di Hunter è arrivata in un momento particolarmente delicato dello scandalo Epstein, con i democratici che spingono per ottenere dal Dipartimento di Giustizia i dettagli dei colloqui tra Ghislaine Maxwell e le autorità, e con la base repubblicana Maga agitata per la gestione del caso da parte di Trump.

Secondo Hunter, i legami tra l’ex presidente ed Epstein erano “così profondi” da includere anche la presentazione della futura First Lady. Un’affermazione che avrebbe trovato ispirazione in un’intervista del giornalista Michael Wolff al Daily Beast, poi rimossa dopo una lettera legale di Melania Trump.

La versione di Melania

Melania, in un’intervista a Harper’s Bazaar del 2016, ha raccontato di aver conosciuto Donald Trump nel novembre 1998, durante una festa organizzata dal direttore di un’agenzia di modelle. All’epoca, disse, non diede subito il suo numero a Trump perché era accompagnato da un’altra donna.

Gli avvocati della ex First Lady accusano Hunter Biden di “confondere nomi e date” e di “sfruttare la popolarità altrui per attirare attenzione su di sé”.

Hunter Biden non arretra

Nonostante la minaccia di una causa da un miliardo di dollari, Hunter ha dichiarato di non voler ritrattare né scusarsi. Nell’intervista con Andrew Callaghan ha ribadito il concetto con toni ancora più diretti, mostrando di non temere le conseguenze legali.

Negli ultimi mesi, Hunter Biden ha abbandonato il basso profilo mantenuto durante la presidenza del padre, rilasciando dichiarazioni senza filtri, arrivando persino a insultare George Clooney dopo un editoriale in cui l’attore suggeriva a Joe Biden di farsi da parte nella corsa alla presidenza.

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Esteri

Jimmy Kimmel rivela: “Ho preso la cittadinanza italiana per colpa di Donald Trump”

Il conduttore Jimmy Kimmel racconta di aver preso la cittadinanza italiana anche per via di Donald Trump. Le sue radici portano a Candida e a Ischia, collegate a un tragico terremoto del 1883.

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Il comico e conduttore televisivo Jimmy Kimmel, volto iconico della tv americana, è tornato a parlare della cittadinanza italiana ottenuta lo scorso giugno, ammettendo di averla richiesta anche per ragioni politiche.

Durante una puntata del podcast della comica Sarah Silverman, Kimmel ha spiegato: “La situazione è molto peggio di quanto immaginassimo”, riferendosi al clima politico statunitense sotto la presidenza di Donald Trump.

L’annuncio alla Festa della Repubblica a Los Angeles

Il conduttore, che ha presentato la Notte degli Oscar per quattro edizioni, aveva annunciato la cittadinanza durante la Festa della Repubblica italiana a Los Angeles. Sul palco, allestito in una villa di Beverly Hills, aveva ringraziato la sua amata nonna Edith, originaria di Candida, in provincia di Avellino.

Radici tra Avellino e Ischia

Kimmel aveva anche ricordato che i genitori di suo nonno emigrarono a New York da Ischia dopo il devastante terremoto di Casamicciola del 1883, che provocò centinaia di vittime nella sua famiglia.

Da 23 anni alla guida del talk show serale della ABC, Kimmel ha voluto sottolineare il legame profondo con le sue radici italiane, oggi rafforzato da una scelta che è al tempo stesso sentimentale e di protezione personale.

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