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Usa, verso blocco vaccino Covid per bimbi sani con meno di 5 anni

La Fda americana sta valutando di revocare l’autorizzazione d’emergenza al vaccino Pfizer contro il Covid-19 per i bambini sani sotto i 5 anni. L’azienda rassicura su sicurezza ed efficacia.

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La Food and Drug Administration (Fda) statunitense sta esaminando la possibilità di revocare l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) del vaccino Pfizer contro il Covid-19 per i bambini sani di età inferiore ai 5 anni. La decisione, se confermata, rappresenterebbe un ulteriore ostacolo per i genitori che intendono vaccinare i propri figli prima della stagione dei virus respiratori.

Pfizer rassicura: “Sicurezza ed efficacia non in discussione”

Il vaccino a tre dosi per la fascia 6 mesi-5 anni è stato disponibile finora con autorizzazione d’emergenza. Secondo Pfizer, le valutazioni in corso non riguardano la sicurezza o l’efficacia, che “continuano a dimostrare un profilo favorevole”. L’azienda ha chiesto che l’autorizzazione resti in vigore per la stagione 2025-2026 e sta discutendo con la Fda possibili percorsi futuri.

Possibili nuove approvazioni per altre fasce d’età

Pfizer prevede che la Fda approvi il vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni con le stesse limitazioni imposte a Moderna e Novavax. A luglio, la Fda ha approvato il vaccino Moderna per i bambini dai 6 mesi in su, ma solo per chi presenta patologie che aumentano il rischio di forme gravi di Covid. Novavax, invece, non è mai stato approvato per minori di 12 anni.

La situazione attuale delle autorizzazioni

Dal 2022, Pfizer ha ottenuto la piena approvazione della Fda per l’uso del suo vaccino anti-Covid nei soggetti a partire dai 12 anni di età, restando per i più piccoli sotto regime di autorizzazione speciale.

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Intelligenza artificiale, da Google nuove frontiere per meteorologia, ricerca e istruzione

Alla conferenza Google Research di Varsavia, l’intelligenza artificiale si mostra come strumento per meteorologia, laboratori scientifici e istruzione. Yossi Matias: “Serve un uso responsabile e regole sulla sicurezza”.

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Dalla meteorologia all’istruzione, fino ai laboratori scientifici, l’intelligenza artificiale si prepara a trasformarsi in strumento concreto per migliorare la vita quotidiana e la ricerca. È questo lo scenario delineato durante la prima conferenza europea di Google Research, organizzata a Varsavia da Google Research@Poland.

Abbiamo un ruolo nel plasmare il futuro. L’IA è una tecnologia potente che suscita entusiasmo e preoccupazioni, e per questo dobbiamo definire norme di sicurezza che ne impediscano un uso improprio”, ha dichiarato Yossi Matias, vicepresidente di Google e responsabile di Google Research.


Earth AI e AI co-scientist: la ricerca accelera grazie ai modelli intelligenti

Tra i progetti più avanzati presentati c’è Earth AI, un modello di intelligenza artificiale addestrato su dati meteorologici, geologici e geofisici. Lo strumento consentirà a ricercatori, amministratori e cittadini di interrogare il sistema su rischi di tempeste e inondazioni, rendendo la prevenzione ambientale più immediata ed efficace.

Altro progetto in fase di sviluppo è AI co-scientist, pensato per affiancare i ricercatori nei laboratori scientifici come un vero e proprio assistente virtuale. “Mi aspetto che l’IA abbia un impatto concreto nel tempo — ha detto Matias — siamo solo agli inizi, ma i risultati sono promettenti”.


Il “ciclo magico della ricerca” e le applicazioni scientifiche

Secondo Matias, l’intelligenza artificiale potrà generare un “ciclo magico della ricerca”, accelerando la scoperta e alimentando nuove domande scientifiche. I primi benefici si vedranno nei settori del calcolo quantistico, delle neuroscienze e della ricerca farmacologica, anche se “per molti versi siamo ancora agli inizi della nostra capacità di esplorazione scientifica”.

“Un bambino può risolvere problemi che l’intelligenza artificiale non sa ancora affrontare — ha aggiunto Matias — segno che c’è ancora molto da scoprire”.


L’IA come leva per trasformare l’istruzione

Anche la scuola è destinata a cambiare profondamente. “L’IA trasformerà l’istruzione”, ha spiegato Matias, sottolineando la necessità di prevenire i rischi di dipendenza cognitiva e di garantire un uso consapevole degli strumenti digitali.

Tra le iniziative di Google, AI Quest mira a rendere l’intelligenza artificiale accessibile ai bambini fin dall’infanzia, sviluppando curiosità, creatività e senso critico.

Un esempio concreto arriva dall’Africa: in una scuola di Accra (Ghana) è in corso la sperimentazione di un sistema di valutazione basato su IA che fornisce feedback giornalieri agli studenti, consentendo agli insegnanti di dedicare più tempo alla didattica.


Regole e responsabilità per un futuro condiviso

“L’intelligenza artificiale aprirà nuove opportunità a persone brillanti e creative, ma serviranno regole chiare e responsabilità etica per garantire che la tecnologia resti al servizio dell’uomo”, ha concluso Matias.

L’IA, dunque, non solo come progresso tecnologico, ma come nuovo patto sociale tra innovazione, conoscenza e tutela dei cittadini.

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Quasi 4 milioni di italiani con diagnosi di diabete, cresce il rischio al Sud e tra gli over 50

Alla vigilia della Giornata Mondiale del Diabete, l’Istituto Superiore di Sanità segnala quasi 4 milioni di diagnosi in due anni: la malattia cresce con l’età e colpisce più al Sud.

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In Italia, quasi 4 milioni di persone, pari a poco meno del 5% della popolazione adulta, hanno ricevuto una diagnosi di diabete negli ultimi due anni. Lo rileva l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel Rapporto 2024 alla vigilia della Giornata Mondiale del Diabete, che si celebra il 14 novembre.

Secondo il presidente dell’Iss Rocco Bellantone, si tratta di “una delle principali sfide per la salute pubblica”, con una prevalenza in crescita e fortemente correlata all’età. Tra le persone tra i 50 e i 69 anni, infatti, il tasso di incidenza sfiora il 9%.


I progetti europei Care4Diabetes e Jacardi

L’Iss è capofila di due importanti progetti europei: Care4Diabetes e Jacardi.

Il primo promuove l’autogestione della malattia attraverso programmi educativi e una piattaforma digitale che mantiene il contatto costante tra pazienti e operatori sanitari, fornendo strumenti e materiali formativi per i team multidisciplinari.

Jacardi, invece, punta a creare il Registro Nazionale del Diabete e a sviluppare percorsi di screening pediatrico per il diabete di tipo 1 e la celiachia, con l’obiettivo di migliorare la pianificazione sanitaria, prevenire complicanze e individuare precocemente i gruppi a rischio.


Differenze territoriali e sociali: il Sud più colpito

Secondo la sorveglianza Passi 2023-2024, la prevalenza del diabete è più alta tra gli uomini (5,2%) rispetto alle donne (4,4%), e raggiunge il 16% tra le persone con basso livello di istruzione o difficoltà economiche.

La malattia è più diffusa nel Sud (6%) rispetto al Nord (4%) e spesso si associa ad altri fattori di rischio cardiovascolare:

  • ipertensione nel 50% dei casi,

  • ipercolesterolemia nel 40%,

  • eccesso di peso nel 70%,

  • sedentarietà nel 48%.

Solo il 36% dei pazienti ha controllato l’emoglobina glicata negli ultimi quattro mesi, un indicatore chiave per monitorare il livello di controllo della malattia.


Una sfida anche a livello europeo

Nella Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 66 milioni di adulti convivono con il diabete, con una prevalenza media del 9,8%. Si stima che un terzo dei casi non sia ancora diagnosticato e che una persona su dieci possa sviluppare la malattia entro il 2045.

Gli esperti ribadiscono la necessità di rafforzare le politiche di prevenzione e la collaborazione internazionale per fronteggiare l’epidemia silenziosa del diabete.


Buzzetti (Sid): “Il diabete non è più una malattia dei nonni”

“La maggior parte dei diabetici è in età lavorativa: sette su dieci”, ricorda Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid).

Pur riconoscendo che l’aspettativa di vita dei pazienti ben controllati è simile a quella della popolazione generale, Buzzetti sottolinea che “sul benessere e sulla qualità della vita c’è ancora molto da fare”.

Il diabete, infatti, influisce anche sullo stato emotivo e mentale: secondo i dati IDF, tre persone su quattro soffrono di ansia o depressione correlate alla malattia e quattro su cinque vivono un burnout da diabete.


Prevenzione, innovazione e formazione le parole chiave

Per la presidente Sid, è urgente “rafforzare la prevenzione, formare gli operatori e informare il pubblico”.

Servono cure più accessibili, l’uso di farmaci innovativi e dispositivi digitali, e un impegno condiviso per migliorare l’assistenza diabetologica in tutto il Paese.

Un obiettivo che passa anche attraverso la costruzione di una cultura della salute consapevole, capace di unire prevenzione, innovazione e inclusione sociale.

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Mancini fa lo sceicco, è il nuovo allenatore dell’Al Sadd: contratto da 5 milioni l’anno in Qatar

Roberto Mancini riparte dal Qatar: è ufficialmente il nuovo allenatore dell’Al Sadd. Contratto di due anni e mezzo e obiettivo di riportare il club ai vertici asiatici.

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La notizia era nell’aria, ma ora è ufficiale: Roberto Mancini (foto Imagoeconomica) è il nuovo allenatore dell’Al Sadd, club qatariota tra i più prestigiosi del Golfo. L’annuncio è arrivato via social, accompagnato da alcune immagini che mostrano l’ex ct della Nazionale italiana al momento della firma del contratto e con la maglia bianca della squadra.

L’accordo prevede un contratto di due anni e mezzo con un compenso che, secondo indiscrezioni, si aggirerebbe intorno ai cinque milioni di euro a stagione.


Gli obiettivi: rilanciare il club e puntare alla Champions d’Asia

Il nuovo tecnico avrà il compito di rilanciare il prestigio sportivo dell’Al Sadd, che negli ultimi anni ha raccolto risultati modesti, soprattutto a livello internazionale. L’obiettivo principale è riportare il club ai vertici del calcio asiatico e riconquistare la Champions League d’Asia, trofeo che manca dal 2011.

Il cammino però si annuncia difficile: dopo l’esonero del portoghese Felix Sanchez a ottobre, la squadra è decima su dodici nel girone occidentale del torneo continentale e a cinque punti dall’ottavo posto, l’ultimo utile per l’accesso alla fase a eliminazione diretta. Anche nel campionato nazionale, la Qatar Stars League, la formazione è a metà classifica dopo nove giornate, distante otto punti dalla capolista.


Una nuova sfida dopo l’esperienza con l’Arabia Saudita

Per Mancini si tratta di una nuova avventura lontano dall’Europa, dopo la breve esperienza da ct dell’Arabia Saudita, durata poco più di un anno, dall’agosto 2023 all’ottobre 2024.

Lo strappo con la Nazionale italiana a Ferragosto 2023, dopo il trionfo a Euro 2020, aveva lasciato un segno profondo nel tecnico jesino, che più volte ha espresso rammarico per quella decisione e il desiderio di tornare un giorno sulla panchina azzurra.


Il mancato ritorno nei grandi club europei

Negli ultimi mesi, Mancini aveva cercato un ritorno nel calcio di club, dopo sette anni di esperienze internazionali. Era stato accostato a Roma, Juventus, Fiorentina e Atalanta, ma nessuna trattativa si era concretizzata. Anche in Premier League, dove aveva ammesso contatti con il Manchester United, non era arrivata la svolta sperata.


Un nuovo capitolo della carriera

Con il messaggio “Benvenuto signor Mancini”, l’Al Sadd ha ufficializzato l’inizio di un nuovo capitolo della carriera del tecnico italiano. Una sfida lontana dai riflettori europei, ma che potrebbe rappresentare l’occasione per ricostruire la propria immagine sportiva e tornare, in futuro, protagonista anche su palcoscenici più prestigiosi.

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