Collegati con noi

Sport

Atp Finals: Sinner in semifinale, è il primo italiano

Pubblicato

del

Jannik Sinner vola in semifinale alle Atp Finals di Torino. E’ il primo italiano a raggiungere il secondo turno del torneo dei ‘maestri’, un risultato storico per il tennis nazionale. La qualificazione è arrivata senza nemmeno dover prendere in mano la racchetta, indossare maglietta e pantaloncini, inforcare il cappellino, e scendere in campo contro il giovane danese Holger Rune: in base alle combinazioni del regolamento, infatti, il risultato di Novak Djokovic – vittoria in tre set contro la ‘riserva’ polacca Hubert Hurkacz – gli ha aperto le porte delle semifinali, in programma sabato prossimo. Il serbo ha fatto di tutto per chiudere subito la pratica qualificazione, ma si è trovato di fronte un avversario più ostico del previsto. L’atmosfera sugli spalti – dove spiccava lo striscione “Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a Djocare” – era quella delle grandi occasioni. Nole è apparso subito più falloso del solito, collezionando parecchi errori gratuiti. Hurkacz ha replicato colpo su colpo, fino al 6-6.

Djokovic ha quindi messo in campo tutta la sua classe e la sua esperienza, riuscendo a portare a casa il primo set con un tiebreak impeccabile (7-1). Uno sforzo che però ha pagato con gli interessi nel secondo set, dove ha concesso un break al quinto game e alla fine è capitolato sotto le bordate al servizio del polacco, che ha chiuso 6-4. Gli spettatori del Pala Alpitour hanno accolto il punto decisivo con un boato. Sono le 16.16 del 16 novembre 2023, una data e un’ora che resteranno scolpite nella storia del tennis italiano. Nole si è innervosito, ha battibeccato prima con il pubblico e poi con il suo angolo. Il tecnico Goran Ivanisevic lo ha calmato. Il terzo set poi non avuto storia, con il numero 1 al mondo che ha chiuso il match con un secco 6-1. Subentrato nel torneo a giochi fatti, dopo l’infortunio che ha messo ko il greco Stefanos Tsitsipas, Hubi Hurkacz ha mostrato un’ottima forma ed è uscito dal campo a testa alta. Con la vittoria nel secondo set, che ha “regalato” la semifinale all’azzurro, si è fatto in qualche modo perdonare lo ‘sgarbo’ dell’aprile 2021: nell’occasione aveva battuto Sinner nella finale del Master 1000 di Miami, la prima volta che l’altoatesino si è affacciato sul palcoscenico dei top player mondiali.

“Una cena fuori offerta da Jannik, magari qui in Italia? Non lo so. Forse…” ha risposto sorridendo il polacco nella conferenza stampa post-partita. Poi ha aggiunto: “Vedremo, forse mi ha mandato un messaggio. Lui sta giocando alla grande. Ad ogni modo Jannik ha davvero grandi possibilità”. Dal canto suo Djokovic non cerca scuse: “Hurkacz è uno dei giocatori che ‘amo’ meno in campo perché mi dà molto fastidio con il servizio. Ha una delle migliori battute al mondo e oggi ha servito in modo incredibile. La mia è stata comunque una buona vittoria”. Ora per Sinner non resta che aspettare i risultati del girone ‘rosso’ per conoscere chi dovrà affrontare in semifinale. Tre i nomi in lizza. Potrebbe trovarsi di nuovo di fronte Daniil Medvedev, fino a pochi mesi fa la sua ‘bestia nera’ ma che ha sconfitto negli ultimi due confronti diretti (in finale agli Open di Pechino e di Vienna).

Sarebbe anche l’occasione per vendicare il gesto dello “sbadiglio” che il russo gli fece in faccia, sempre a Torino, durante la sfida alle Finals del 2021. Poi c’è l’amico-rivale Carlos Alcaraz, fuoriclasse spagnolo, che non sta attraversando un grande momento di forma ma che è garanzia di spettacolo in campo. Infine il tedesco Sasha Zverev, tornato ai livelli di qualche anno fa dopo il grave infortunio alla caviglia.

Advertisement

Sport

Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

Pubblicato

del

Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

Continua a leggere

Sport

Jacobs a caccia del bis ai Giochi: voglio un altro oro

Pubblicato

del

E’ un Marcell Jacobs diverso quello rientrato a Roma dopo il trasferimento in Florida, più precisamente a Jacksonville. Più tranquillo, rilassato e sicuro delle sue capacità. “Ho stravolto la mia vita per ritrovare quelle sensazioni che mi mancavano. Avevo paura di andare dall’altra parte del mondo, ma era un passaggio necessario, dovevo rimettermi in gioco”, racconta l’oro olimpico di Tokyo dopo due ore di test e con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI in uno Stadio dei Marmi tirato a lucido in vista degli europei di atletica che ci saranno tra meno di un mese a Roma. Saranno l’antipasto dei Giochi di Parigi dove l’obiettivo, nemmeno a dirlo, sarà quello di bissare il successo di tre anni fa in Giappone.

“Devo dire che è tanta la responsabilità di arrivare da campione in carica, ma darò il massimo di me stesso. Solo due atleti hanno vinto due ori consecutivi nei 100 e lavoro per quello, non mi nascondo”, le parole di un Marcell più consapevole. “Quando vinci un’Olimpiade hai tante aspettative, dopo l’oro avrei dovuto lavorare di più a livello mentale di quanto non facessi già prima – ha proseguito – Un po’ mi sono perso invece. Ma ora voglio riconquistare quel titolo. Mi sento bene, sono pronto”. Avversari avvisati anche se “in questo momento nessuno ha corso veramente forte, non c’è un vero numero uno per dire che a Parigi vincerà sicuramente. Tutti stanno lavorando al massimo per arrivare al top lì”, ha assicurato Jacobs, la cui stagione sta per entrare nel vivo.

Si comincia sabato a Roma con lo Sprint Festival, poi appuntamento al meeting di Ostrava e nella tappa di Diamond League di Oslo, prima di fare ritorno da campione in carica a Roma in occasione degli Europei. Un’estate che culminerà, come detto, con l’Olimpiade dove il portabandiera sarà Gimbo Tamberi. “E chi meglio di lui per quello che rappresenta come capitano e per i risultati ottenuti – ha detto Jacobs -. Io vorrà dire che mi metterò in lizza per le prossime Olimpiadi”. Nel frattempo la testa è tutta a Parigi con la preparazione di questi ultimi 72 giorni che sarà in Europa. Rientrando nella Capitale, infatti, è passato anche da Desenzano a salutare la mamma, mentre ieri e oggi ha svolto test con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI . Andature e sprint con sovraccarico, poi esercizi di ipervelocità trainata. Tutto finalizzato per eguagliare quel 9’80” che nel 2021 è valso un oro a Tokyo. “Ma non mi accontento di quel personale, non mi sono posto limiti e voglio ancora migliorarmi, lavoro per quello”, ha assicurato Jacobs che agli avversari per ora non pensa.

“In questi mesi mi sono focalizzato solo su me stesso, può esserci chiunque in gara, ma io sono concentrato solo su di me”, ha concluso il centometrista azzurro prima di lasciare lo Stadio dei Marmi che ritroverà tra neanche 72 ore per la sua prima gara italiana della stagione.

Continua a leggere

Sport

Gasperini carica l’Atalanta: vogliamo battere la Juve e alzare la Coppa

Pubblicato

del

La Coppa Italia, per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, rappresenta il primo match point per rendere la stagione indimenticabile. Alla sesta partecipazione, infatti, la Dea ha l’occasione per portare a casa il trofeo nazionale per la seconda volta nella sua storia; dopo la prima, datata 1963, per i nerazzurri sono arrivate quattro sconfitte all’ultimo atto. Una maledizione che il tecnico vuole interrompere: “Ho sempre pensato che la Coppa Italia fosse l’unico trofeo possibile per l’Atalanta in quanto Champions e scudetto erano troppo distanti. E’ la terza finale in cinque anni; le altre non sono andate bene ma noi siamo testardi. Ora abbiamo tutta l’intenzione di riuscire a vincere la finale”, le parole del tecnico.

Una sfida, per l’Atalanta, per dimostrare la propria forza, frutto di un percorso iniziato da lontano e ora maturo per raccogliere i frutti del duro lavoro. Anche se Gasperini rifiuta il ruolo di favorita tanto da sottolineare come questo “ha sempre contato poco. Spero che arriveremo alla Juventus con lo stesso spirito mostrato con la Roma; se sapremo metterlo in campo avremo più chance. Ma la Juventus rimane una squadra indubbiamente forte”, prosegue il tecnico. A pesare, però, sarà l’assenza di Gianluca Scamacca, ammonito nella semifinale di ritorno e squalificato per l’atto finale: “Tatticamente l’assenza di Scamacca ci costringerà a trovare altre situazioni e mi dispiace per lui che è stato privato di una finale. Forse dovremmo pensare di adeguarci a quello che succede in Europa. Le ammonizioni, almeno nelle semifinali si azzerano perché così diventa un peccato in quanto nelle finali ci devono essere sempre i giocatori migliori”.

Gasperini, nonostante le assenze, è convinto della sua squadra perché “le partite in campo internazionale ci ha dato forza, anche la partita con la Roma ci ha aiutato. Aver giocato tanto ci ha tolto qualcosa, ma ce ne ha date altre molto positive. Merito ai giocatori che hanno dato tutto e hanno avuto la forza mentale facendo una stagione incredibile”. Il tecnico, poi, si concentra per un attimo al futuro, lasciandosi andare a una previsione sulla squadra che “è giovane e potrà diventare ancora più forte nei prossimi anni se saprà crescere e migliorarsi”. Proprio per questo mettere in bacheca il trofeo può essere il primo passo per aprire un ciclo in una stagione che ha vissuto la sua svolta con la partita di Liverpool, almeno in “Europa League. Abbiamo sempre avuto percorsi differenziati, abbiamo sempre cercato di giocare al massimo ogni competizione. La svolta di Coppa Italia, ad esempio, è stata quella contro il Milan”, sottolinea ancora.

Prima di chiudere con un pensiero sulla città di Bergamo che vive “un momento di fibrillazione sportiva, un momento fantastico. A volte si vincono coppe o scudetti che quasi non si festeggiano e invece questo rimarrà per sempre legato alla storia di Bergamo e faremo di tutto per portarla a casa”. Proprio per questo, Gasperini, schiererà la formazione migliore. Al netto dell’assenza di Scamacca, squalificato, il tecnico nerazzurro punterà sul blocco dei titolari con De Ketelaere, reduce dalla doppietta contro la Roma, al posto del romano. Servirà la migliore Atalanta per battere la Juventus, ma Gasperini è convinto che, stavolta, possa essere quella buona per alzare la Coppa Italia al cielo di Roma.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto