Collegati con noi

Sport

Atalanta show all’Olimpico, Lazio travolta 4-1

Pubblicato

del

Quattro gol al Torino, quattro alla Lazio: l’Atalanta di Gian Piero Gasperini e’ una macchina quasi perfetta e lo dimostra anche contro la formazione di Simone Inzaghi nel recupero della prima giornata di campionato. All’Olimpico finisce 4-1 per la formazione bergamasca che ipoteca il risultato gia’ nei primi 45 minuti grazie alle reti di Gosens, Hateboer e Gomez e lo fissa nella ripresa, ancora con Gomez dopo l’illusorio gol di Caicedo. I bergamaschi raggiungono a quota 6 punti Inter, Napoli, Milan e Verona e anche se si sono giocate solo due giornate e’ chiaro che la formazione allenata da Gasperini sapra’ ancora dire la sua, gioca con personalita’ e quel pizzico di cinismo da vera big. La Lazio, che ancora non pyuo’ contare sui nuovi acquisti, paga a caro prezzo anche qualche errore di troppo. Al confronto di questa sera Lazio e Atalanta si presentano reduci dalle vittorie contro Cagliari e Torino. Inzaghi si affida alla stessa formazione che ha vinto in Sardegna, l’unico cambio, a pochi minuti dal fischio d’inizio, riguarda Correa che durante il riscaldamento ha accusato un fastidio alla schiena: al suo posto dal 1′ c’e’ Caicedo. L’Atalanta risponde col 3-4-2-1 con Zapata in avanti e Gomez e Malinovskyi a supporto. In mezzo al campo Freuler e Pasalic con Hateboer e Gosens esterni. In difesa torna Djimsiti, con lui Toloi e Palomino. Parte forte la Lazio che al 7′ ha un’occasione con Marusic il suo diagonale e’ respinto da Sportiello, arriva Immobile ma l’interventi di Palomino e’ provvidenziale. L’Atalanta al 10′ trova il gol del vantaggio con Gosens: Gomez mette in mezzo, c’e’ una sponda di Hateboer, Gosens a centro area raccoglie e segna. I biancocelesti protestano per una presunta spinta ma il gol viene convalidato. La partita e’ nervosa, la Lazio non riesce a essere realmente pericolosa e sbaglia tanto. Alla mezzora l’Atalanta raddoppia con Hateboer che di destro su invito di Gosens batte Strakosha. Il raddoppio bergamasco scuote i padroni di casa che un minuto dopo, al 33′, colpiscono la traversa con Immobile poi sul batti e ribatti in area a Caicedo non riesce il colpo vincente.

Al 41′ arriva il tris dell’Atalanta con Gomez che recupera un pallone rinviato da Patric, entra in area e segna. Al 43′ occasione per i biancocelesti con Marusuic ma il suo tiro e’ centrale. La Lazio ha un’ultima chance con Lazzari che invece di tirare la mette in mezzo ma la conclusione di Leiva non impensierisce Sportiello. La Lazio nella ripresa parte con un altro piglio e al 9′ va vicinissima al gol con Marusic, gol che arriva al 12′ con Caicedo servito in area da Milinkovic-Savic. Un minuto dopo Immobile si divora il gol del possibile 2-3 ma l’Atalanta rimette le distanze al 16′ con un gran gol di sinistro all’incrocio dei pali del Papu Gomez (assist di Malinovskyi) per il 4-1 per gli ospiti e la doppietta personale dell’argentino. Nonostante il passivo la Lazio non molla. Simone Inzaghi manda in campo Escalante, Akpa-Akpro e Anderson che danno un po’ piu’ di vivacita’. Al 30′ Caicedo invoca un calcio di rigore dopo un contrasto in area con Romero ma viene ammonito. L’Atalanta inserisce anche Lammers e Muriel con quest’ultimo che sfiora il gol del 5-1 per gli orobici. La Lazio gioca in attacco fino al triplice fischio, ma questa e’ la serata dell’Atalanta.

Advertisement

Sport

Conte carica il Napoli: “Conta solo vincere”. La città sogna lo scudetto

Pubblicato

del

Nervi saldi, concentrazione feroce e un solo obiettivo: vincere. Antonio Conte ha scolpito il suo spirito nella pelle della squadra azzurra, che si prepara a vivere contro il Genoa un altro snodo cruciale nella corsa scudetto. Mancano tre partite, e il traguardo è a un passo: ma Conte, da sempre allergico al motto “l’importante è partecipare”, sa bene che tutto si decide alla fine. E avverte: «So il male che fa perdere all’ultima giornata».

Il tecnico salentino non dimentica le sue ferite – dal “fatal Perugia” con la Juventus, al ko di Pasadena con l’Italia – e pretende il massimo da se stesso e dai suoi uomini. Lo ha dimostrato anche nella trasferta di Lecce: non la partita più bella, ma la più contiana possibile. Con la difesa blindata (386 minuti senza subire gol), Rrahmani e Di Lorenzo a murare ogni tentativo, e la squadra tutta a resistere, sacrificarsi, esultare per un rinvio, sospirare a ogni pallone liberato. È la sua idea di calcio: cinismo, essenzialità, efficacia.

Una squadra a sua immagine

Il Napoli di oggi è il riflesso di Conte: pratico, affamato, ostinato. Anche senza Neres, il talento più creativo, la squadra ha mostrato identità e spirito. Una vittoria come quella del Via del Mare non era scontata: è diventata la fotografia del contismo più puro. E ora si entra nel rettilineo finale: Genoa, poi le ultime due tappe per scrivere la storia.

Conte è già proiettato alla sfida coi liguri. Ha concesso due giorni di riposo ai calciatori, ma lui non si ferma mai. Ha trascorso la giornata chiedendo aggiornamenti sulle condizioni di Lobotka, fondamentale nella sua architettura tattica, e studiando dettagli. Perché il suo decimo scudetto – e il secondo del Napoli consecutivo – lo vuole a ogni costo. Anche con tre 1-0, se necessario.

In arrivo il vertice con De Laurentiis

Intanto, Aurelio De Laurentiis sta per rientrare in Italia. La sua agenda prevede incontri istituzionali per il nuovo centro sportivo (a Qualiano), per lo stadio (con il Comune di Napoli), e per la festa scudetto (con la Prefettura). Ma soprattutto è pronto al faccia a faccia con Conte, per pianificare il futuro.

Il rapporto tra i due è solido. De Laurentiis lo ha blindato con un triennale, accontentandolo in tutto: staff tecnico completo, carta bianca sul mercato, gestione totale del gruppo. Ora Conte chiede un altro passo: otto acquisti di livello, tre attaccanti tra questi, e la garanzia che si continuerà a investire. In cambio, la promessa di continuare a costruire un Napoli competitivo e affamato.

Napoli, Conte e la città: un’alchimia vincente

Conte a Napoli si sente a casa. La città lo ha accolto con calore, e lui ne ha ricambiato l’amore con lavoro, rigore e risultati. «Non saprei nascondermi», ha detto. E non ne ha mai avuto l’intenzione. Ha sovrapposto il suo vissuto ai sogni di un popolo che si prepara a vivere una nuova festa, magari con il bus scoperto, come vuole la tradizione.

L’uomo che vive per vincere adesso è a un passo dalla gloria. E Napoli, con lui, si prepara a riscrivere un’altra pagina indelebile della sua storia.

Continua a leggere

Sport

Juve solo pari a Bologna, manca lo scatto Champions

Pubblicato

del

Il Dall’Ara resiste e non cade. Ma resiste e non cade anche il tabù Juventus. L’attesa di una vittoria interna dei rossoblù contro i bianconeri è iniziata 27 anni fa e continua: lo spareggio per il quarto posto tra la squadra di Italiano e quella di Tudor finisce senza vincitori nè vinti: a Thuram risponde Freuler, i bianconeri non riescono a difendere un vantaggio arrivato grazie a un’indecisione di Skorupski, mentre il Bologna si conferma squadra che non molla, squadra che ha rimediato più punti da situazioni di svantaggio, ma non completa la rimonta.

Il pareggio vale doppio per la Juventus, che soffre e rischia di perderla nel recupero: anche perché significa difendere il quarto posto, seppur raggiunta a quota 63 da Roma e Lazio. Punto amaro per il Bologna, che scivola al settimo posto, fuori dall’Europa, ma a un solo punto di distanza dalle concorrenti. Per la squadra di Italiano l’Europa è ora obiettivo da raggiungere di rincorsa o attraverso la Coppa Italia, comunque in salita calendario alla mano (Milan e Fiorentina in trasferta e Genoa in casa)Per la Juventus, invece, altro scontro direttoin casa della Lazio, prima di un finale sulla carta in discesa con Udinese e Venezia.

La Juventus colpisce a freddo: Cambiaso ci prova al secondo minuto, sugli sviluppi di corner, ma Beukema mura il tentativo. I rossoblù non colgono il campanello d’allarme e al nono la squadra di Tudor passa con la complicità di Skorupski: McKennie anticipa Freuler in mediana, attiva Cambiaso che trova Thuram al limite: il tiro è centrale, ma Skorupski si lascia scappare il pallone sotto la mano sinistra. Il Bologna subisce il colpo e non reagisce, il match si mette su binari utili alla Juventus, che trova occasioni in contropiede sull’asse Cambiaso-Thuram-Kolo MuaniArrivano le occasioni anche per Kolo Muani. Per il francese però non è serata. Allora è Orsolini a caricarsi il Bologna sulle spalle: al 26 tenta il gol olimpico da corner, ma Di Gregorio è reattivo. Alla 30′, l’episodio che infiamma il Dall’Ara: contatto in area tra Freuler e McKennie, ma Doveri sorvola, mentre su altro corneri di Orsolini Locatelli sfiora l’autorete di testa.

Il Bologna prende campo ma non sfonda e si arriva all’intervallo sullo 0-1, anche perché Gonzalez segna il 2-0 sulla spizzata di Kolo Muani ma è in netto fuorigioco. Lo è pure al quinto della ripresa Cambiaso: altro gol annullato. La ripresa si sviluppa sui binari di fine primo tempo. La Juventus lascia il pallino del gioco ai rossoblù, si arrocca dietro senza rinunciare a ripartire. Crea mischie e qualche pericolo su piazzati, ma su azione fatica, come le capita con continuità da quando Castro si è infortunato nell’ultima sosta delle nazionali. Non a caso ci pensa un centrocampista a siglare la parità: è Freuler, che sempre al nono, ma della ripresa, sfrutta la torre di Dallinga su cross di Cambiaghi per bruciare Thuram e siglare l’1-1, complice una deviazione di Veiga. Il Bologna sale di colpi e ha pure le occasioni per provare a vincerla alla fine, con Cambiaghi e Ferguson, ma non va. Finisce in parità, per Champions ed Europa ci sono 4 squadre in un punto a tre giornate dalla fine.

Continua a leggere

Sport

Tifoso picchiato davanti al figlio durante protesta tifosi Bari

Pubblicato

del

Un uomo viene picchiato selvaggiamente da altre persone mentre un bambino, a quanto si apprende suo figlio, piange disperato e poi viene preso in braccio e allontanato da alcuni presenti fino all’arrivo della polizia che tenta di fermare il linciaggio. E’ quanto si vede in un video diventato virale e che ha immortalato quanto accaduto oggi all’esterno dello stadio di Bari durante la partita con il Pisa vinta dai padroni di casa per 1-0. Il pestaggio sarebbe avvenuto durante la contestazione che hanno inscenato gli ultras del Bari al 25′ del primo tempo, dopo avere abbandonato la curva Nord ed essersi radunati all’esterno del San Nicola. L’uomo, un tifoso del Bari, sarebbe stato picchiato da altri sostenitori dei biancorossi perché voleva tornare nello stadio a prendere lo zainetto del figlio.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto