Collegati con noi

Esteri

Assange si sposa oggi, cerimonia in carcere

Pubblicato

del

Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, si sposa oggi (mercoledi’ 23 marzo) con uno dei suoi ex avvocati, Stella Moris. La cerimonia si svolgera’ nel carcere di massima sicurezza della Gran Bretagna, da dove il co-fondatore di WikiLeaks continua a combattere contro la sua estradizione negli Stati Uniti. La coppia si unira’ al cospetto di in un piccolo gruppo: solo quattro ospiti e i due testimoni. Ma i loro sostenitori sono invitati a recarsi alla periferia della prigione di Belmarsh, nel sud-est di Londra, vestiti come per partecipare al matrimonio. La designer britannica Vivienne Westwood, molto impegnata per la causa di Julian Assange, ha disegnato il kilt che Assange indossera’ per l’occasione – in omaggio alle sue origini scozzesi – cosi’ come l’abito da sposa di Moris. Coinvolto in una lunga saga legale, il 50enne australiano e’ ricercato dai tribunali americani che vogliono processarlo per la diffusione, dal 2010, di oltre 700mila documenti riservati sulle attivita’ militari e diplomatiche americane, in particolare in Iraq e in Afghanistan. Perseguito in particolare dalla legge contro lo spionaggio, Assange rischia 175 anni di carcere. Il 14 marzo ha visto scomparire una delle sue ultime speranze di evitare la sua estradizione, dopo il rifiuto della Corte Suprema britannica di esaminare il suo ricorso. La sua compagna, un avvocato sudafricano di 38 anni, da allora ha ripetutamente chiesto al ministro dell’Interno britannico Priti Patel di impedire la sua estradizione. Assange e Moris si sono incontrati per la prima volta nel 2011, quando l’avvocato e’ stato assunto per unirsi al team legale che combatteva contro l’estradizione. Il loro fidanzamento e’ stato annunciato nel novembre 2021. Moris ha avuto due figli con Assange, due ragazzini concepiti quando viveva presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra. Il fondatore di WikiLeaks ci ha trascorso sette anni dopo essersi rifugiato nel 2012 mentre era fuori su cauzione. Ha poi temuto l’estradizione negli Stati Uniti, o in Svezia, dove e’ stato oggetto di procedimenti per stupro. Alla fine e’ stato arrestato dalla polizia britannica nell’aprile 2019. Moris, in occasione del matrimonio, ha lanciato una raccolta fondi per contribuire alle spese legali che ieri aveva gia’ raccolto oltre 177.000 sterline (212.000 euro). Invece di inviare regali ai futuri novelli sposi, i loro sostenitori hanno suggerito di partecipare alla raccolta di fondi e di esporre manifesti per chiedere il rilascio di Assange.

Advertisement

Esteri

Rubio a Lavrov: è ora di mettere fine a guerra senza senso

Pubblicato

del

Il segretario di Stato Marco Rubio ha detto al ministro degli esteri russo Serghei Lavrov che è il momento di mettere fine alla “guerra senza senso” in Ucraina. Rubio, in una recente intervista, ha definito la settimana in corso “cruciale” per capire le intenzioni di Russia e Ucraina, e per gli Stati Uniti per decidere se continuare o meno lo sforzo per la pace.

Nel corso del colloquio telefonico con Lavrov, Rubio ha messo in evidenza che “gli Stati Uniti sono seriamente intenzionati a porre fine a questa guerra insensata”, riferisce il Dipartimento di stato. Il segretario di stato ha quindi discusso con il ministro degli esteri russo dei “prossimi passi nelle trattative di pace e della necessità di porre fine alla guerra ora”.

Continua a leggere

Esteri

La squadra di Merz, il paladino di Kiev agli Esteri

Pubblicato

del

L’era Merkel è lontana e anche la politica, per molti troppo prudente, di Olaf Scholz è alle spalle. Friedrich Merz ufficializza la squadra dei futuri ministri conservatori e punta, per tirare la Germania fuori dalla crisi, su nomi nuovi: due top manager per l’economia e la digitalizzazione del Paese, un mastino bavarese agli Interni per la svolta sull’immigrazione, e un esperto di Difesa versato in diplomazia, fautore del massimo sostegno a Kiev, al ministero degli Esteri. Con queste scelte il cancelliere in pectore, che dovrebbe essere eletto al Bundestag il 6 maggio, si è detto pronto ad affrontare le sfide dei prossimi anni e le molte incognite che assillano un’Europa “minacciata” e incerta del futuro.

“Il supporto all’Ucraina è necessario per preservare la pace e la libertà in Germania”, ha scandito prendendo la parola al piccolo congresso di partito dei democristiani, che hanno approvato a Berlino il contratto di coalizione firmato coi socialdemocratici di Lars Klingbeil. “Consideriamo il nostro aiuto all’Ucraina come uno sforzo congiunto di europei e americani dalla parte dell’Ucraina. Non siamo parte in causa in questa guerra e non vogliamo diventarlo, ma non siamo neanche terzi estranei o mediatori tra i fronti. Non ci devono essere dubbi sulla nostra posizione: senza se e senza ma, dalla parte di questo paese attaccato”, ha incalzato ribadendo il rifiuto di una pace imposta. Merz ha anche ribadito di non volere alcuna guerra commerciale con gli Usa, e di esser pronto a spendersi “con ogni forza per un mercato aperto”. Sul fronte migranti, ha assicurato la svolta, che dovrà strappare la Germania alla seduzione dell’ultradestra: “Dal giorno numero uno proteggeremo al meglio le nostre frontiere, con respingimenti massicci”.

Per realizzare questi piani, Merz ha scelto Johann Wadephul, 62 anni, come ministro degli Esteri. L’uomo della Cdu che in passato ha spinto per un sostegno pieno a Kiev, contestando le remore di Scholz e spingendo ad esempio per la consegna dei Taurus, che il Kanzler uscente ha sempre negato a Zelensky. Ex riservista dell’esercito, giurista e poi deputato dal 2009, è un fidatissimo di Merz, e viene ritenuto un grosso esperto di difesa: avrebbe potuto essere anche ministro del settore che andrà invece all’SPD e resterà a Boris Pistorius. Agli Interni sarà nominato il noto volto della Csu bavarese Alexander Dobrindt, “il nostro uomo di punta a Berlino per la questione centrale della svolta sui migranti”, nelle parole di Markus Soeder che ha presentato i tre ministri in quota del suo partito.

La stampa tedesca ha accolto con interesse anche le nomine della brandeburghese Katherina Reiche, 51 anni, all’Economia – top manager del settore energetico, e proveniente dall’est – e quella di Karsten Wildberger, 55 anni, ceo di Mediamarkt e Saturn, colossi dell’elettronica, designato alla Digitalizzazione all’Ammodernamento dello Stato. All’Istruzione andrà Karen Prien, dello Schleswig-Holstein, prima ebrea a ricoprire un incarico da ministra, secondo quanto ha scritto Stern. In squadra ci sono poi Patrick Schnieder ai Trasporti, Nina Warken alla Salute, Thorsten Frei come ministro per la Cancelleria e l’editore conservatore Wolfram Weimer come ministro di Stato alla Cultura. Mentre è stato ancora Soeder a ostentare la scelta del suo partito per la ministra alla Ricerca e all’Aerospazio, Dorothea Baer, e il ministero dell’Alimentazione Agricoltura e Patria: “Dopo un vegano verde arriva un macellaio nero”. Basta col tofu, ha ironizzato il populista bavarese. Il governo di Merz sarà completo soltanto quando i socialdemocratici ufficializzeranno i loro nomi, il 5 maggio. Il partito di Klingbeil attende il referendum della base, che dovrà pronunciarsi sul patto con Merz: il risultato è atteso il 30 aprile. E solo se sarà positivo Merz sarà eletto cancelliere al Bundestag, il 6 maggio. Ma all’Eliseo non hanno dubbi: è stata già annunciata una sua visita a Parigi il 7.

Continua a leggere

Esteri

Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

Pubblicato

del

Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto