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Cronache

Arrestato in Spagna Anthony Mucci, è coinvolto nel delitto di Giogiò Giovanbattista Cutolo a Napoli

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In seguito a un blitz della polizia spagnola, Anthony Mucci è stato arrestato in Spagna il 11 gennaio con l’accusa di rapina di orologi, un crimine che si ritiene sia stato consumato su suolo spagnolo. Questo personaggio era già sotto attenta osservazione degli inquirenti dallo scorso 31 agosto, data che segnò la tragica morte di Giovanbattista Cutolo (nella foto in evidenza), a seguito di un’aggressione senza apparente motivo.

Anthony Mucci è indicato come complice del minorenne coinvolto nella morte di Cutolo. La cronaca di Napoli ricorda quella giornata come una lite insensata scatenata da Mucci e un amico nel pub di Piazza Municipio, utilizzando sedie come armi e gettando anche maionese su un gruppo di amici. La situazione è sfociata in una tragedia quando Giovanbattista Cutolo tentò di intervenire per difendere un amico sotto attacco, e il minorenne estrasse una pistola, sparando più volte e uccidendo Cutolo.

L’indagine su questo evento coinvolge due Procure: quella per i minori, con una richiesta di processo per il 17enne che ha sparato, e la Procura ordinaria, che sta indagando sui due complici di Mucci nella rissa che ha portato all’omicidio. Anthony Mucci, originario dei Quartieri Spagnoli, era stato inizialmente libero durante le indagini sul delitto di Piazza Municipio e aveva lasciato la sua zona di origine.

L’avvocato napoletano Leopoldo Perone difende Mucci, che è stato arrestato in Spagna per una rapina presumibilmente consumata nel paese iberico. Le bande criminali originarie di Montecalvario, spesso coinvolte in rapine di orologi e gioielli, sono state segnalate in diverse località europee.

Intanto, si sta preparando per la prima udienza del processo contro il 17enne accusato dell’omicidio di Giovanbattista Cutolo. Il minorenne ha ammesso la colpa, affermando di non aver avuto l’intenzione di uccidere. Difeso dall’avvocato Davide Piccirillo, è atteso in aula a metà marzo, quando la Procura per i minori ha richiesto un processo immediato. Si prevede anche una richiesta di rito abbreviato da parte del difensore. Nel frattempo, la Procura ordinaria deve ancora decidere sulla posizione dei due aggressori che hanno scatenato l’aggressione contro la comitiva rivale, di cui uno è attualmente detenuto in Spagna.

Tutte le persone a vario titolo citate in questo articolo, siano esse indagate o imputate o semplicemente sospettate, sono da considerare innocenti fino al terzo grado di giudizio.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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Cronache

Muore a tre mesi da tesi, 2mila firme per laurea in sua memoria

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Ha raggiunto oltre 2mila firme in pochi giorni la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org per chiedere la laurea alla memoria a Vincenzo Pio Ferrara, studente prematuramente scomparso iscritto al terzo anno del corso di laurea in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Il giovane Vincenzo Pio – si legge nella petizione lanciata da Teresa Bianco – studente lavoratore aveva solo 25 anni quando la sua vita si è fermata”. A fine maggio 2023, nel corso di uno screening di sorveglianza, gli è stata diagnosticata una leucocitosi mieloide.

“Ha affrontato la malattia – continua il testo della petizione – con grande coraggio convinto: ha continuato a studiare e durante i lunghi ricoveri ha messo la sua esperienza e competenza a servizio degli altri degenti che l’hanno accompagnato durante questo doloroso percorso. Ha, infatti, con tutte le difficoltà del caso sostenuto durante quest’ultimo anno altri tre esami. Ha lottato fino alla fine contro un male, ma alla fine non ce l’ha fatta. È morto così, a tre esami dalla laurea magistrale dopo aver intrapreso un difficile percorso, senza riuscire a concluderlo”. Tra i moltissimi i commenti di sostegno tra i firmatari della petizione, quello di sua sorella Annarita: “Tra un ciclo di chemioterapia e un altro, non si è mai dato per vinto perché lui voleva laurearsi con ogni fibra del suo cuore. Vincenzo merita questa laurea non soltanto banalmente per commemorare il suo ricordo, ma perché questa laurea era già sua, perché questa laurea sarebbe stata solo il coronamento di una carriera di studio fatta di perseveranza, vocazione, dedizione e sacrifici”.

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Cronache

Convalidato sequestro di 64,7 milioni a GS del gruppo Carrefour

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E’ stato convalidato il sequestro preventivo d’urgenza, eseguito lo scorso 15 aprile dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, di 64,7 milioni di euro a carico della GS spa del gruppo dei supermercati Carrefour Italia nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano su una presunta frode fiscale. Lo ha deciso, nei giorni scorsi, il gip Luca Milano che ha fissato per il prossimo 17 maggio l’udienza per discutere sulla misura del divieto per un anno di pubblicizzare beni e servizi chiesta dal pm Paolo Storari nei confronti della società della grande distribuzione.

L’inchiesta è una di quelle coordinate dalla Procura di Milano sui cosiddetti “serbatoi di manodopera”: un presunto sistema, come è emerso anche nei casi Dhl, Gls, Uber, Brt, Geodis ed Esselunga, attraverso il quale grandi aziende si garantiscono “tariffe altamente competitive” sul mercato “appaltando manodopera” in modo irregolare per servizi di logistica e “movimentazione merci”. In particolare, ricostruendo “la ‘filiera della manodopera’, è stato rilevato che i rapporti di lavoro” con GS “sono stati ‘schermati’ da società ‘filtro’ che, a loro volta, si sono avvalse di diverse cooperative (i cosiddetti ‘serbatoi’), le quali avrebbero sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale” ai lavoratori.

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