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Cronache

Arianna: altro intoppo per risarcimento a ‘bimba di legno’

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Ancora un intoppo nella vicenda di Arianna Manzo, la 15enne del Salernitano vittima di un caso di malasanita’ quando aveva appena tre mesi: l’Azienda Sanitaria di Salerno, attraverso il suo legale, ha fatto sapere alla famiglia che aderira’ alla proposta di transazione solo a condizione che le vengano rimborsate le spese legali e dei consulenti di cui si e’ avvalsa nel corso del grado di appello del giudizio civile. Una proposta subito definita “irricevibile” da Eugenio Manzo e Matilde Memoli, genitori della ragazzina sorda, ipovedente e tetraplegica tristemente nota ormai come “la bimba di legno”. Alla fine dello scorso dicembre, anche grazie all’intervento del presidente della Regione Campania, ricorda il legale della famiglia Manzo, l’avvocato Mario Cicchetti: “avevamo raggiunto l’accordo anche sul quantum dovuto alla piccola e avevo inviato alle altre parti l’atto rappresentandogli che la famiglia Manzo poneva una sola condizione per addivenire alla sottoscrizione dell’accordo: non pagare, neanche un euro, a chi si era reso responsabile o corresponsabile dell’aver causato questo dramma”. Ieri, l’Asl di Salerno, parte processuale nel giudizio di appello e quindi parte necessaria della transazione, fa ancora sapere il professionista, “ha condizionato la sua adesione alla proposta transattiva al pagamento da parte del Cardarelli e della famiglia Manzo delle spese di lite, cioe’ quelle attinenti le spese legali e di consulenti. Allo stato, quindi, l’azienda sanitaria pur di vedersi riconosciute tali spese, rischia concretamente di far saltare la transazione che era prossima alla sua definizione dopo mesi di duro lavoro”. “Considerato che la famiglia Manzo non intende pagare alcunche’ a chi si e’ resa responsabile o ha collaborato, seppur minimamente, – spiega Cicchetti – nella causazione delle gravissime patologie che affliggono la piccola Arianna e che ha per sempre segnato il destino suo e dell’intera sua famiglia, non rimane al Cardarelli di sopportarne le spese. O, cosa ancora piu’ giusta in questa situazione, all’azienda di Salerno rinunciarvi in via definitiva”. Per l’avvocato della famiglia Manzo, “l’atteggiamento dell’Azienda di Salerno non puo’ che essere stigmatizzato perche’ antepone un suo esclusivo interesse a quello della minore che attende di vedersi riconosciuto il giusto risarcimento ormai da quasi diciotto anni”.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Cronache

Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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