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“Aprite i porti”, “I porti sono chiusi”: vivremo un’altra settimana di sceneggiate sull’emergenza migranti (che non c’è)

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Io non credo sia un caso che a bordo della nave della Ong Mediterranea Saving Humans, la Mare Ionio, ci sia Giorgio Ruta inviato del quotidiano la Repubblica. E non credo sia un caso che i quotidiani del gruppo Gedi,  primo gruppo editoriale che fa capo a De Benedetti, oggi titolino “quasi all’unisono), salvo qualche poco apprezzabile variazione,  “Aprite i porti!”. E non credo sia un caso che a bordo della nave Mare Ionio, tra tanti bravi cooperatori, operatori, volontari ci sia Luca Casarini. Che oggi è riemerso nel ruolo di capo missione della nave della ong Mediterranea in versione salvatore dei migranti, ieri era storico leader degli antagonisti no global che andava in giro per l’Italia a capeggiare rivolte anti imperialiste tra scontri di piazza e salotti televisivi.

Ora ci aspetta una settimana di sceneggiate di quart’ordine che vedranno protagonisti da un lato Casarini (cui andrà la simpatia e il megafono del gruppo Gedi), dall’altro avremo l’inflessibile, immarcescibile ministro dell’Interno che oramai s’è convinto anch’egli che l’Italia è un Paese invaso dai migranti e che quello dei migranti è l’unico vero problema che abbiamo e che dobbiamo risolvere “chiudendo” i porti. E allora ci sarà il derby d’Italia tra chi scriverà e dirà “Aprite i porti” e chi come Salvini sosterrà “I porti sono chiusi”. Gli italiani, invece, saranno chiamati a schierarsi per l’una o l’altra parte. Così, grazie a questa nuova arma di distrazione di massa non ci occuperemo di far partire il reddito di cittadinanza, ci dimenticheremo di quota 100, non ci capiremo una mazza della flat tax, del rifinanziamento o dell’abbandona del progetto F35, abbandoneremo la presa sulla partenza della stagione turistica, della cura dell’assetto idrogeologico del Paese etc etc etc. La speranza è che almeno questa volta il Movimento Cinquestelle invece di fare l’avvocato di Salvini o di assistere alle liti da pollaio tra Salvini e De Benedetti (aspettiamo ovviamente il pistolotto di Saviano contro il ministro della Mala Vita), decida finalmente di esprimere una posizione netta, seria. Prima si salvano vite umane, si mettono in sicurezza esseri umani una volta salvati, poi si fa politica estera nei consessi internazionali. E la politica estera è prerogativa di Enzo Moavero Milanesi. Perchè è lui il ministro che riporta al premier Giuseppe Conte e assieme a lui decide la direzione della politica estera. I porti italiani non sono chiusi, il codice della navigazione non si abroga momentaneamente con una direttiva di Salvini, il ministro Danilo Toninelli non è un dipendente del Viminale ma il responsabile del dicastero che si occupa anche dei Porti. È il momento che il M5S decida di assumere la leadership di un Governo sempre più a trazione leghista, non solo per la questione migranti ma su molti dossier importanti. Chi ha votato il M5S non lo ha fatto per aspettare ogni giorno di capire quale battaglia vuole intraprendere Salvini: oggi migranti, domani l’autonomia delle regioni del Nord, poi la sponsorizzazione della Tav e poi altro ancora. Ci sono milioni di persone che vogliono capire come funzionerà e vogliono che funzioni davvero il Reddito di cittadinanza, vorrebbero vedere ripartire i cantieri fermi per creare occupazione, investire risorse al Sud per infrastrutture etc etc etc. Insomma se il M5S c’è, batta un colpo prima che vi prenda un colpo serio in termini di consenso.

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Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa giovedì 8 maggio

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa al Palazzo del Quirinale per giovedì 8 maggio 2025 alle ore 17. Lo comunica la Presidenza della Repubblica.”L’ordine del giorno prevede le “valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull’adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l’industria della difesa italiana”. Inoltre, il Consiglio esaminerà “l’evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente ed alle iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo”.

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Interrogazione parlamentare di Fratoianni: carabiniere denuncia chi canta Bella ciao

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“Chissà se il maresciallo dei carabinieri che ha denunciato, a Mottola in provincia di Taranto, 10 cittadini accusati di aver voluto cantare ‘Bella Ciao’ e ‘Fischia il Vento’ durante le celebrazioni del 25 aprile, sa che per liberare l’Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3mila uomini. E chissà se ha compreso le parole utilizzate dall’attuale comandante generale che solo pochi mesi fa ricordando il sacrificio di Salvo D’Acquisto lo ha definito ‘un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni’. Evidentemente non lo sa o meglio non intende riconoscerlo”.

Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in una nota. “Non comprendiamo ad esempio – prosegue il leader di SI – perché i suoi superiori non siano ancora intervenuti per sospenderlo dal servizio. La denuncia di cui si è fatto promotore è assolutamente inaccettabile e in contrasto con i valori costituzionali”. “È per questo che in attesa di conoscere i provvedimenti che intende assumere il Comando Generale, presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno – conclude Fratoianni – su questa vicenda surreale e nello stesso tempo gravissima”.

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Lotito: mi hanno clonato cellulare, conversazione registrata

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“Un episodio gravissimo si è verificato nelle ultime ore: il mio numero di cellulare probabilmente è stato clonato e una conversazione telefonica è stata registrata in modo fraudolento. Si tratta di un atto vile e intollerabile, che condanno con la massima fermezza, poiché rappresenta una palese violazione della mia privacy e dei principi di legalità”. A dichiararlo in una nota è il senatore di FI, Claudio Lotito. Il senatore Lotito nel pomeriggio si è recato presso la Questura di Roma per sporgere denuncia sull’accaduto, offrendo piena collaborazione alle forze dell’ordine.

“Ho piena fiducia nel lavoro degli inquirenti – prosegue il senatore – e confido che le autorità sapranno individuare al più presto i responsabili di questo gravissimo attacco alle comunicazioni personali, assicurandoli alla giustizia. Ho consegnato tutta la documentazione alle autorità competenti della vicenda in questione al fine di favorire un rapido chiarimenti dei fatti”. “È stata inoltre richiesta l’immediata rimozione del video e la sua cancellazione, circolato sui social, che mostra visibilmente il numero telefonico del senatore”, conclude la nota. (

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