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Cronache

Appalti per i servizi ambulanze truccati, tredici indagati

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La Procura di Pavia ha notificato 13 avvisi di chiusura della indagini ad ex dirigenti dell’Asst di Pavia e amministratori della First Aid, una cooperativa con sede legale a Pesaro, per un’inchiesta che nel marzo del 2021 aveva portato all’arresto di quattro persone, nonche’ all’esecuzione di perquisizioni e sequestri di documentazione e apparati informatici non solo in Lombardia, ma anche in Marche, Lazio e Sicilia, per presunti appalti truccati nell’assegnazione dei servizi di trasporti sanitari. A darne notizia e’ oggi una nota diffusa dalla Procura di Pavia e firmata dal procuratore Fabio Napoleone e dal sostituto Roberto Valli. L’ipotesi di reato e’ associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi delitti: turbativa d’asta, frodi nelle pubbliche forniture, caporalato e reati fiscali. Il valore complessivo degli appalti truccati ammonterebbe, secondo quanto e’ emerso dall’indagine, a circa 11 milioni di euro. Nell’ambito della stessa inchiesta, nell’ottobre del 2021 il il Tribunale di Pavia, su richiesta della Procura, aveva disposto il sequestro preventivo “dell’intero compendio aziendale della cooperativa – si legge nel comunicato della Procura -, il cui patrimonio e’ di circa 5 milioni di euro, oltreche’ il sequestro per equivalente di circa 200mila euro in capo ai caporali”.

Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Pavia e Vigevano (Pavia) hanno permesso di “individuare diverse gare d’appalto per l’affidamento di servizi di trasporto in ambulanza, in diverse parti del territorio nazionale, tra cui Pavia, Roma, Milano, Perugia, Ancona, Pescara, Napoli e Vimercate, turbate mediante impiego di mezzi fraudolenti, in relazione alle quali sono state altresi’ accertate molteplici frodi nell’esecuzione del servizio pubblico”. “Le indagini – sottolinea ancora la Procura di Pavia – hanno permesso di evidenziare come la cooperativa indagata, oggi sotto sequestro e guidata da un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, abbia potuto far fronte a un considerevole ribasso rispetto alle tariffe indicate dalle stazioni appaltanti attraverso un’illecita manipolazione dei costi del lavoro; la cooperativa remunerava i propri dipendenti con stipendi molto inferiori ai minimi salariali costringendo, di fatto, i propri lavoratori a prestare anche attivita’ come volontari, traendone un enorme vantaggio concorrenziale”. In tal modo il servizio veniva realizzato “nel pieno della pandemia, in condizioni igienicamente precarie e pregiudizievoli per la salute degli ammalati, in spregio alle piu’ elementari norme sanitarie imposte dalla normativa anti Covid-19”. Gli amministratori della First Aid sono indagati anche “per aver utilizzato in compensazione crediti di imposta, derivanti da sedicenti attivita’ di ricerca e sviluppo mai effettuate, per oltre 490mila euro, ottenendo un ingente risparmio di imposta; per non aver versato correttamente contributi assistenziali e previdenziali per i propri dipendenti per oltre 3,5 milioni di euro (costituiti da imposte e relative sanzioni)”.

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Maltempo sul centronord, allerta gialla in 15 Regioni

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Ancora maltempo sull’Italia: la perturbazione che ha già raggiunto le regioni settentrionali nella giornata di lunedì determinerà nelle prossime ore ancora piogge e temporali, soprattutto sulle regioni del centro nord e sulla Campania. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una allerta meteo che prevede dalla mattina di martedì il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse su Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Campania. Fenomeni che localmente saranno accompagnati da fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. Alla luce dei fenomeni già in atto o previsti, il dipartimento ha valutato una allerta arancione su parte della Lombardia e un’allerta gialla in 15 regioni: Lazio, Umbria, Molise, Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia e su settori di Sicilia, Liguria, Campania, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Piemonte e Lombardia.

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De Magistris: «Manfredi sta con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna Santa Chiara e il popolo palestinese»

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Annunciato per il 21 giugno il flash mob “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” sul lungomare di Napoli. Venerdì 9 maggio la conferenza stampa al caffè Arabo di piazza Bellini

È uno sfogo durissimo quello che Luigi de Magistris affida ai social per commentare la presa di posizione della giunta comunale di Napoli sul caso Taverna Santa Chiara e sulla vicenda israelo-palestinese. L’ex sindaco di Napoli non usa mezzi termini: «È vergognoso che Manfredi con la sua giunta si schieri con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna a Santa Chiara, con l’umanità, per la pace e contro il genocidio dello Stato d’Israele nei confronti della Palestina».

Il sostegno alla ristoratrice Nives Monda

De Magistris, che oggi ha fatto visita alla titolare della Taverna Santa Chiara, Nives Monda (nella foto con de Magistris), coinvolta nei giorni scorsi in una polemica internazionale per aver allontanato due turisti israeliani dal proprio ristorante, ribadisce la sua posizione: «Io mi schiero come sempre dalla parte della giustizia, della Palestina e degli oppressi». Un appoggio diretto e simbolico, accompagnato dalla partecipazione a un’iniziativa pubblica.

Il flash mob per Gaza: “Tutti giù per terra”

L’ex sindaco ha infatti annunciato un flash mob dal titolo “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” che si terrà il prossimo 21 giugno sul lungomare di Napoli. L’iniziativa è organizzata dall’associazione LIFE FOR GAZA, con il supporto del comitato dei garanti a cui aderisce lo stesso De Magistris.

Tutti i dettagli della mobilitazione verranno resi noti in una conferenza stampa prevista per venerdì 9 maggio alle ore 11 al Caffè Arabo di piazza Bellini. Tra gli invitati, anche Nives Monda, ormai diventata simbolo del fronte pro-palestinese a Napoli.

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Cronache

Inchiesta Doppia Curva, altri 7 arresti: ombre su Inter, Milan e il ruolo di Zanetti. Rapporti tra curva e dirigenza sotto i riflettori

L’inchiesta Doppia Curva porta a nuovi arresti tra gli ultrà di Inter e Milan. Emergono rapporti tra Bellocco, Beretta, Scarfone e il vicepresidente Zanetti.

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La nuova tranche dell’inchiesta Doppia Curva ha portato oggi all’arresto di sette persone legate alle tifoserie organizzate di Inter e Milan, rivelando una rete di intrecci tra criminalità organizzata, imprenditoria e ambienti dirigenziali calcistici.

Il ruolo di Antonio Bellocco e la rete di contatti

Nel provvedimento cautelare si legge dell’esistenza di un rapporto diretto tra Antonio Bellocco, figura di spicco della curva Nord e affiliato alla ’ndrangheta, e la società Inter. Bellocco, ucciso nel settembre scorso da Andrea Beretta, ex capo ultrà interista oggi collaboratore di giustizia, avrebbe avuto “concrete entrature” nella multinazionale QFort, attiva nella produzione di infissi e dichiarata estranea all’inchiesta.

Il legame passava attraverso Davide Scarfone, oggi in carcere, amministratore unico della QFort Como srl e rappresentante di altre due società del gruppo. Scarfone era vicino sia a Bellocco che a figure centrali della curva Sud del Milan, come Luca Lucci e Marianna Tedesco, già coinvolti nel maxi blitz del settembre 2023.

L’evento QFort e la presenza di Zanetti

Secondo le intercettazioni, Bellocco si era attivato per ottenere la partecipazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti a un evento organizzato da QFort l’11 novembre 2023, rilevante per gli affari di Scarfone. Il 17 novembre Zanetti partecipò effettivamente all’iniziativa, su quella che viene descritta dal gip come “espressa volontà di Bellocco”, per rafforzare il prestigio di Scarfone.

Durante l’evento, Zanetti avrebbe elogiato pubblicamente l’imprenditore, che a sua volta si sarebbe vantato del riconoscimento ricevuto. Beretta, interrogato, ha ammesso di aver contattato Zanetti direttamente: “C’era proprio un rapporto di amicizia con Javier”.

Minacce e usura: gli affari sporchi del clan

Scarfone, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe anche minacciato un imprenditore comasco, costretto a subire tassi usurari fino al 400% per prestiti ricevuti dal clan Bellocco. Un quadro che, per la magistratura, dimostra la pervasività dei legami tra criminalità e mondo ultras, con gravi implicazioni per le società calcistiche coinvolte.

La sanzione della Figc a Zanetti

La Figc ha recentemente multato Javier Zanetti per 14.500 euro, dopo aver analizzato gli atti dell’inchiesta. Una sanzione che certifica l’interesse della giustizia sportiva per i rapporti intercorsi tra la dirigenza nerazzurra e ambienti ultrà poi finiti in carcere.

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