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Cronache

Angela Celentano, ancora calda la pista turca: il Gip respinge l’archiviazione

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A più di 26 anni dalla scomparsa di Angela Celentano sul Monte Faito, la Gip Federica Colucci si è rifiutata di chiudere l’ultimo filone di indagine che era ancora in piedi e per il quale la Procura aveva chiesto l’archiviazione: la pista turca. Scomparsa dal 10 agosto 1996 mentre era in gita con la famiglia, ci sono state mille piste, altrettanti avvistamenti e purtroppo anche disillusioni. Di Angela Celentano nonostante i migliori investigatori non si è riusciti a scoprire nulla.

Buyukada, isole del Principe

Adesso Federica Colucci non vuole chiudere l’ultima porta che vedrebbe Angela Celentano su un’isoletta turca che si chiama Buyukada, a poca distanza da Istanbul: a rilanciare la notizia è il Corriere della Sera, che racconta l’intera vicenda. Una donna, Vincenza Trentinella, avrebbe raccontato di aver raccolto le confidenze di un prelato, don Augusto, che le aveva sentite da una donna in confessione. Il prete non si era sentito di tenere per sè una notizia così grande.Angela sarebbe stata rapita e vivrebbe su questo isolotto con un uomo che non è suo padre, La signora Trentinella ha messo a verbale di aver incontrato l’uomo in uno studio veterinario inTurchia dove si era finta una cliente che voleva portare via un gattino dalla Turchia e l’uomo, cuna cicatrice sul collo le avrebbe dato anche un numero di telefono su un biglietto scritto a penna con il suo nome: Fahfi Bey.

Ma quando con una rogatoria internazionale gli investigatori turchi vanno a sentirlo trovano un altro, senza cicatrice, e che si chiama Fahri Dal, effettivamente veterinario. Sulla rogatoria viene scritto però che hanno ascoltato Fahfi Bey…Però esiste un nuovo numero di telefono intestato proprio a quest’ultimo: per questo la pista non è stata abbandonata.

 

 

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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