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Cronache

Amianto, dalla Corte di Appello di Salerno sì a prepensionamento dei lavoratori Nexans

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Amianto nelle fabbriche: vittoria contro l’Inps per 15 lavoratori dello stabilimento Nexans Italia di Battipaglia (Salerno), assistiti e difesi da Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Amianto. La Cassazione annulla la decisione della Corte di appello di Salerno e dice sì al prepensionamento e al risarcimento danni da esposizione ad amianto. Nel corso del I e del II grado di giudizio, era stato accertato che questi operai erano stati esposti a concentrazioni di 100 ff/ll (fibre/litro), nella media delle otto ore lavorative giornaliere, e per oltre dieci anni, e molti dei loro colleghi erano già deceduti per le malattie asbesto correlate, tra cui mesotelioma, tumore del polmone ed altre malattie causate dall’amianto. La sentenza del Tribunale di Salerno, avallata dalla Corte di Appello, che aveva sostenuto che le maggiorazioni contributive dovute a chi è stato esposto ad amianto, dovevano essere calcolate con un coefficiente utile solo per un piccolo aumento di pensione, ma non per il prepensionamento, era stata un duro colpo per i lavoratori, molti dei quali ancora in attività. Il verdetto è stato duramente contestato da Bonanni che ha impugnato la decisione innanzi alla Suprema Corte la quale ha accolto il ricorso ribadendo che i benefici contributivi Inps sono un risarcimento anche per coloro che ancora non si sono ammalati, e che comunque, hanno diritto al prepensionamento, perchè le fibre di amianto causano danno alla salute anche prima della diagnosi di una delle malattie che, purtroppo, successivamente, provocano quasi sempre il decesso della vittima. L’Ona ritenendo l’epilogo legale “una importante vittoria”, continua il suo impegno per la bonifica dei siti con richiesta al Governo di utilizzo dei fondi del Pnrr, ed è in attesa di un impegno concreto delle istituzioni nazionali. Inoltre, è sempre attivo il servizio di assistenza tecnica, medica e legale. Per richiedere una consulenza gratuita i lavoratori e i cittadini possono utilizzare lo sportello on-line https://onanotiziarioamianto.it/sportello-amianto-ona-nei-territor i/ o contattare il numero verde 800 034 294.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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