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Cronache

Altri due morti e un ferito sul lavoro, una strage continua

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Ancora una volta una giornata di lavoro si e’ trasformata in tragedia. Il bollettino, ormai quasi quotidiano, degli infortuni si allunga con due nuove vittime: un operaio di 51 anni nella provincia di Arezzo e di un boscaiolo in Alto Adige. Un altro operaio, di 40 anni, sempre in Toscana ma in provincia di Grosseto e’ rimasto ferito ma non e’ in pericolo di vita. E’ ancora viva la rabbia per la morte dello studente di 18 anni, Lorenzo Parelli, avvenuta pochi giorni fa in una fabbrica della provincia di Udine: il ragazzo e’ rimasto schiacciato da una trave d’acciaio nell’ultimo giorno di un programma di alternanza scuola-lavoro. Proprio in questi giorni gli studenti di diverse scuole e citta’ hanno protestato davanti al Miur e agli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali esponendo lo striscione: “Non si puo’ morire di scuola-lavoro” e annunciando che scenderanno in piazza in tutta Italia il 28 gennaio. L’operaio di 51 anni, residente in Casentino, e’ morto dopo essere rimasto incastrato in una tramoggia. L’infortunio mortale e’ avvenuto in un impianto di produzione di materiale per edilizia, dove si lavorano calcestruzzi, a Bibbiena (Arezzo). Sono arrivati sul luogo della tragedia personale del 118, vigili del fuoco e carabinieri ma per l’uomo ormai non c’era piu’ nulla da fare. Il boscaiolo sarebbe stato invece travolto da un tronco d’albero mentre lavorava nei boschi di Tires, in Alto Adige. L’allarme e’ stato lanciato alle 14: sono intervenuti carabinieri, il soccorso alpino e l’elisoccorso Pelikan 1, decollato da Bolzano ma il medico d’urgenza ha solo potuto costatare la morte dell’uomo. Ad Ansedonia, in provincia di Grosseto, l’operaio di 40 anni e’ caduto da un’impalcatura di circa due metri. L’uomo e’ stato trasportato con un elicottero all’ospedale Misericordia di Grosseto ma non e’ in pericolo di vita. Sulla morte dell’operaio che lavorava nell’azienda di calcestruzzo di Bibbiena e’ intervenuta l’Ugl. “Un ennesimo dramma sul lavoro che non puo’ essere tollerato o derubricato a mera fatalita’. Siamo in presenza – hanno sottolineato il segretario generale del sindacato Paolo Capone e il segretario generale della Toscana Giuseppe Dominici – di una vera e propria strage che non e’ degna di un Paese civile”. A ricordare le triste statistiche e’ stata Giulia Bartoli, segretaria generale della Fillea Cgil Toscana: nel 2021, tra gennaio e novembre, gli incidenti sul lavoro sono cresciuti del 22% rispetto allo stesso periodo del 2020 (2369 contro 1940). “La politica deve porsi il problema ” ha detto. Mentre la segretaria generale della Filca Cisl Toscana ha chiesto di aprire “urgentemente un tavolo con la Regione e le parti sociali di settore sulla sicurezza sul lavoro, perche’ fermare la strage sul lavoro si puo’ e si deve”.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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