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Allegri punge l’Inter: Noi Sinner, loro Djokovic

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Dopo “guardie e ladri” e “lepri e cacciatori”, ora il duello a distanza tra Juventus e Inter comincia a prendere anche connotati tennistici con i due fenomeni del momento. “Come età posso dire che noi siamo più giovani come Sinner e loro come Djokovic – la battuta di Massimiliano Allegri sulle due contendenti allo scudetto a poche ore dall’impresa dell’altoatesino sul serbo alle semifinali all’Australian Open – ma non so se dirlo perché altrimenti la prendono male e sono permalosi…”.

Il derby d’Italia si accende sempre di più a una settimana di distanza dalla sfida di San Siro, anche se per il tecnico bianconero non ci sono solo Juve e Inter in lotta: “Il Milan può essere la terza incomoda, ha tutte le carte in regola per rientrare in corsa – spiega l’allenatore toscano – anche se in ogni caso abbiamo di fronte la favorita, che è sempre l’Inter: per noi è un motivo d’orgoglio essere lì anche se non dobbiamo accontentarci, il calcio è bastardo perché un giorno sei bravo e l’altro no ma bisogna mantenere sempre l’equilibrio”.

Prima del big-match di San Siro, la Juve si troverà ad affrontare un Empoli rinvigorito dalla cura dell’ex Toro Davide Nicola: “Sappiamo che si tratta di una gara da vincere, ma i toscani hanno appena cambiato in panchina e hanno ottenuto una bella vittoria per 3-0 contro il Monza” i pericoli sottolineati dall’allenatore alla vigilia dell’anticipo del sabato all’Allianz Stadium. Tra i bianconeri mancherà Rabiot e pure Chiesa non riuscirà a recuperare: “È stato fermo praticamente tutta la settimana, ora il nostro obiettivo è cercare di portarlo nelle migliori condizioni per la gara contro l’Inter perché adesso che siamo nella seconda parte di stagione c’è bisogno di tutti” annuncia Allegri. Il posto del centrocampista verrà preso da Miretti.

“Credo proprio che giocherà lui, è un 2003 con una cinquantina di presenze nella Juve e non è da tutti averle già a quell’età” il commento sul canterano che andrà ad affiancare Locatelli e McKennie. In difesa, invece, il tecnico ammette di avere qualche dubbio e di fare anche qualche calcolo in vista dell’Inter: “Non ho ancora deciso se far giocare Danilo, è diffidato” dice in conferenza stampa, lasciando così aperto il ballottaggio con Rugani per non rischiare un’ammonizione che costringerebbe il capitano a saltare il derby d’Italia. È ancora troppo prematuro invece pensare a Djalò: “Ha fatto qualche spezzone di allenamenti con la squadra, piano piano lo inseriremo – le parole riservato al nuovo acquisto, dal Lille – e sono state fatte valutazioni fisiche e atletiche dal momento che rientra da un crociato: è una risorsa molto importante per noi”. E se il centrale è sbarcato da qualche giorno alla Continassa, chi potrebbe salutare a breve è Kean: “Momentaneamente è un giocatore della Juve e vedremo cosa succederà fino alla fine del mercato visto che mancano pochi giorni” la risposta di Allegri sul futuro dell’attaccante. L’operazione con l’Atletico Madrid resta in piedi nonostante qualche rallentamento, le ultimissime ore di trattative con il gong fissato alle 20 di giovedì primo febbraio saranno decisive per il destino del classe 2000.

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Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

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Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

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Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

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Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

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Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

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La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

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