Sulla sua fortunata ascesa in Poste è infatti ancora in corso l’istruttoria della Corte dei Conti della regione Sicilia. A cui la Guardia di Finanza ha consegnato da tempo un’informativa per segnalare talune anomalie, non avendo per esempio trovato atti da lui firmati che ne attestassero per un bel periodo di tempo, l’effettiva attività lavorativa. E ne giustificassero i compensi da super manager rispetto a quelli accordati ad altri suoi colleghi. Il procuratore capo della suprema magistratura contabile, Gianluca Albo ha disposto un supplemento di indagine. Poi verificherà se ci siano gli estremi per contestare il danno erariale. Su questa vicenda sono stati versati fiumi di inchiostro. Specie da quando erano stati rivelati i contenuti di una intercettazione tra il faccendiere Raffaele Pizza e un collaboratore dell’allora ministro che parlavano dell’incarico fatto avere al fratello. In cui il primo sosteneva di averne facilitato l’ assunzione inizialmente a Postecom, grazie ai suoi rapporti con l’ex amministratore di Poste Massimo Sarmi. Pizza, che ovviamente non sapeva di essere ascoltato, aveva pure confidato che Alfano jr non era stato particolarmente soddisfatto per l’emolumento da ‘soli’ 160 mila euro.
Fatto sta che pochi mesi dopo, nell’ambito di un’operazione riorganizzazione interna a Poste, dove al vertice era arrivato nel frattempo Francesco Caio, il suo contratto era stato ceduto a Poste e Tributi: per lui era scattato un aumento che aveva portato il suo cartellino a 180 mila euro. Che poi erano diventati 200 mila quando gli erano state spalancate le porte dell’azienda madre, oggi guidata da Matteo Del Fante. Che pochi giorni fa ha indicato proprio Alfano Junior alla guida di una struttura costituita all’interno di una delle funzioni più delicate di Poste, ossia quella preposta alla tutela aziendale: si occuperà di Protezione civile, assorbendo quota parte di attività e risorse precedentemente allocate nell’ ambito dell’ area della sicurezza. Per svolgere questo nuovo incarico il fratello dell’ ex ministro si è dovuto trasferire dalla Sicilia a Roma.
Senza che gli siano state riconosciute ulteriori indennità, fanno sapere dall’ azienda.