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Cronache

Al via la maturità, torna il tema dopo stop per il Covid

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Dopo due anni nei quali i maturandi sono stati alle prese con un solo maxiorale, a causa della pandemia, tornano gli scritti all’esame di Stato 2022. Gli studenti quest’anno chiedevano un esame ‘light’ ma la scelta del ministero dell’Istruzione – giustificata dalla continuita’ didattica che e’ stata praticamente piena – ha voluto cominciare a riallineare la prova a quanto prevedono le norme ufficiali. E dunque per gli oltre 500 mila candidati si partira’ domattina alle 8.30 con una prima prova scritta, Italiano, predisposta su base nazionale. Saranno proposte sette tracce di tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualita’. Il 23 giugno si svolgera’ poi la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguardera’ una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Quest’anno la prova sara’ predisposta dai singoli istituti, che potranno cosi’ tenere conto di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l’anno scolastico. E’ previsto, infine, il colloquio, che si aprira’ con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione: un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto. Quest’anno le commissioni saranno 13.703, per un totale di 27.319 classi coinvolte. Il 96,2% dei candidati e’ stato ammesso agli esami, dunque non ce l’ha fatta 1 su 26 anche se i numeri sono molto diversi da regione a regione: i migliori sono gli studenti veneti, con il 97,2%, e’ andata peggio di tutti invece ai ragazzi sardi: solo il 91,7% e’ stato ammesso alle prove che inizieranno domani. Una volta ammessi, almeno negli ultimi anni, la percentuale di studenti fermati ad un passo dal traguardo e’ stata a dir poco simbolica: lo 0,2% nel 2021, lo 0,5% nel 2020 (quando pero’ furono tutti ammessi alla prova finale), lo 0,3% nel 2019, lo 0,4% nel 2018 e lo 0,5% del 2017. La valutazione finale resta in centesimi. Al credito scolastico e’ stato attribuito fino a un massimo di 50 punti. Per quanto riguarda le prove scritte, a quella di Italiano saranno attribuiti fino a 15 punti, alla seconda prova fino a 10, al colloquio fino a 25. Si potra’ ottenere la lode. “L’esame di Stato e’ un importante momento di passaggio, va vissuto con entusiasmo. Siamo al vostro fianco. Abbiate fiducia nelle vostre capacita’”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi rivolto agli studenti. Il ministro ha ricordato che oltre 50 anni fa, quando sostenne lui l’esame, scelse un tema di storia e si diplomo’ con 56/60. I ragazzi intanto, tra ripassi forsennati, riti portafortuna, fioretti, pellegrinaggi religiosi, bracciali e anelli che ‘portano bene’, danze e gesti propiziatori, sperano di riuscire a dormire qualche ora nella famigerata “notte prima degli esami”. La maggior parte e’ convinto che l’argomento della prima prova scritta riguardera’ tematiche di forte attualita’: per il 48% – stando ad un sondaggio – la guerra e’ la traccia piu’ gettonata; il 14% spera invece di poter sviluppare un testo sulle storie di successo dell’eccellenza italiana nello sport – con le vittorie degli Azzurri alle Olimpiadi e agli Europei – e nella musica con il trionfo dei Maneskin in tutto il mondo, simbolo di giovani che ce l’hanno fatta, con impegno e sacrificio; il 12% scommette su una traccia dedicata alla crisi energetica in corso, il 10% sull’ambiente. Quanto all’analisi del testo o alla selezione di un brano di poesia, la maggior parte ritiene che verra’ loro proposto un brano di Verga e Pirandello o versi di Pascoli e Ungaretti. Intanto sempre domani tornano in piazza i sindacati della scuola, molto critici nei confronti del decreto legge in discussione alle Camere che riguarda, tra l’altro, il reclutamento dei docenti. L’appuntamento e’ per domani pomeriggio, per un presidio a Roma.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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