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Agnelli e Calciopoli, ora la Juventus va “al Tar per riavere gli scudetti” revocati

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La Juventus non si arrende e, mentre con Andrea Pirlo punta al decimo scudetto consecutivo, lavora per riavere quelli persi per Calciopoli. “Siamo in attesa della fissazione dei ricorsi al Tar che da ultimo abbiamo proposto avverso la decisione degli organi della giustizia sportiva e del Coni”, dice il presidente Andrea Agnelli rispondendo a un azionista in occasione dell’Assemblea che ha approvato il bilancio con 89,7 milioni di perdite. “Nel corso degli anni abbiamo esperito tutte le azioni a tutela della Societa’ per ottenere quanto dovuto – aggiunge – Ogni tentativo di ottenere la riassegnazione degli scudetti sara’ effettuato dalla Societa’”. Due anni dopo il verdetto della Cassazione, che ha assegnato all’Inter il diritto di fregiarsi del tricolore di quell’infausta stagione, la partita e’ dunque ancora aperta per il club bianconero, che ha svolto l’assemblea in maniera virtuale a causa dell’emergenza Coronavirus, che si sta facendo sentire anche sul mondo del calcio. Non a caso il primo pensiero di Agnelli e’ “alle persone colpite dal virus e al personale sanitario, che plaude al protocollo della ripresa: “Il calcio ha dato prova di grande unita’, sia a livello europeo che italiano. Se questa stessa convergenza verra’ riprodotta nei prossimi mesi, sono sicuro che ne usciremo rafforzati e con uno spettacolo ancora piu’ appetibile per i tifosi”. Certo i conti del calcio con il Covid sono da ‘profondo rosso’. “Dopo vent’anni di continua crescita del sistema, per la prima volta il fatturato e’ in forte diminuzione. Stime portano a ipotizzare che, a livello europeo, 360 club delle prime divisioni avranno bisogno di aumenti di capitale per un totale di circa 6 miliardi”. La Juventus ci ha gia’ pensato lo scorso gennaio, quando l’epidemia sembrava riguardare soltanto la Cina, con l’iniezione di 300 milioni di euro che hanno consentito al club di conservare la propria solidita’. L’obiettivo e’ quello di continuare a crescere, e vincere, e per questo motivo e’ stata varata anche una nuova organizzazione con due macro-strutture: l’Area Football e l’Area Business. Il coordinamento di ciascuna area, a diretto riporto del presidente Andrea Agnelli, e affidato a Fabio Paratici, per l’Area Football, e Stefano Bertola, per l’Area Business, mentre Federico Cherubini assume la carica di Football Director a diretto riporto di Fabio Paratici, che mantiene la responsabilita’ diretta della Prima Squadra. “E’ previsto l’arrivo di altri dirigenti apicali, ma non nell’area sportiva”, sottolinea Agnelli, che taglia corto sulle voci dei contratti in scadenza dei manager dell’area sportiva. E si toglie qualche sassolino sull’addio di Sarri e la scelta di Pirlo. “Solitamente nello spogliatoio si crea un’alchimia che porta a superare ostacoli insormontabili, con Sarri non e’ successo, ma ho un ottimo ricordo della persona e ho voluto che portasse lui la coppa dello scudetto al museo perche’ verra’ ricordato come uno degli allenatori vincenti della Juventus”. Quando al nuoto tecnico, la sensazione del presidente e’ che “tutti aspettino le nostre sconfitte”, ma l’obiettivo resta sempre lo stesso: “vincere”, anche se il percorso “non sara’ facile”.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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