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Cronache

Accordo scritto e tutele, lo smart supera l’emergenza

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A meno di un mese dalla fine dell’emergenza e dello smart working “semplificato” con la possibilita’ dell’azienda di imporlo al lavoratore arrivano le regole sul lavoro agile non emergenziale nel settore privato. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato oggi con le parti sociali (26 organizzazioni di lavoratori e datori di lavoro) un protocollo che definisce le linee guida per l’utilizzo dello smart working ricordando che la contrattazione collettiva e’ la “fonte privilegiata di regolamentazione dello svolgimento della prestazione di lavoro in modalita’ agile”. E la firma e’ arrivata nel giorno della spiegazione da parte di Cgil e Uil delle ragioni per lo sciopero generale sulla manovra proclamato per il 16 dicembre. “Di fronte alle sfide importanti che abbiamo davanti – ha detto Orlando – e’ davvero importante creare il massimo della coesione, dell’unita’ della convergenza degli interessi in vista di un equilibrio che corrisponde all’interesse di carattere generale. Questo lavoro e’ andato nella giusta direzione, io credo che sia la direzione che dobbiamo continuare a seguire”. L’adesione al lavoro agile, a differenza di quanto accaduto nel periodo dell’emergenza sanitaria ” avviene su base volontaria ed e’ subordinata alla sottoscrizione di un accordo individuale” e il lavoratore che si rifiuta non puo’ essere licenziato per questo ne’ subire sanzioni disciplinari. Nell’accordo vanno indicati la durata (puo’ essere a termine o a tempo indeterminato); l’alternanza tra i periodi di lavoro in ufficio e fuori dai locali aziendali; i luoghi eventualmente esclusi per lo svolgimento della prestazione lavorativa esterna; le forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro; gli strumenti di lavoro; i tempi di riposo del lavoratore e le misure necessarie ad assicurare la disconnessione; le modalita’ di controllo della prestazione; l’attivita’ formativa e e le forme di esercizio dei diritti sindacali. Il protocollo chiarisce che il lavoro agile “si caratterizza per l’assenza di un preciso orario di lavoro e per l’autonomia nello svolgimento della prestazione nell’ambito degli obiettivi prefissati” e che nelle giornate in modalita’ agile non si possono fare straordinari . La prestazione puo’ essere articolata in fasce orarie, individuando, in ogni caso la fascia di disconnessione nella quale il lavoratore non eroga la prestazione lavorativa. Il lavoratore agile ha diritto allo stesso trattamento economico (ma andra’ chiarito attraverso la contrattazione cosa succede nel caso non ci siano buoni pasto ma la mensa) e ai permessi orari come ad esempio quelli prevosti dalla legge 104. Durante le ferie il lavoratore smart puo’ disattivare i propri dispositivi di connessione e, in caso di ricezione di comunicazioni aziendali, non e’ comunque obbligato a prenderle in carico prima della prevista ripresa dell’attivita’ lavorativa. Il lavoratore e’ libero di scegliere il luogo dove effettuare la prestazione in modalita’ agile ma ci devono essere le condizioni di “sicurezza e riservatezza”. Il datore di lavoro di norma fornisce la strumentazione tecnologica necessaria ma e’ possibile concordare che siano usati strumenti di proprieta’ del lavoratore. In questo caso si possono concordare “forme di indennizzo”. Le parti sociali infine concordano sulla necessita’ di agevolare il lavoro agile “anche tramite un incentivo pubblico alle aziende che regolamentino il lavoro agile con accordo collettivo di secondo livello favorendo un’ottica di sostenibilita’ ambientale e sociale e su misure di semplificazione del regime delle comunicazioni obbligatorie. Restano salvi gli accordi nazionali, territoriali e aziendali firmati prima della sottoscrizione del protocollo che sono gia’ piu’ di 200.

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Ferito da un colpo di pistola, 14enne in ospedale all’Aquila

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Un ragazzo di 14 anni è finito in ospedale, all’Aquila, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola. Il giovane ha una ferita da arma da fuoco alla gamba ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico; le sue condizioni non destano preoccupazione. Poco chiara al momento la dinamica dei fatti, che sono avvenuti attorno alle 18 in località Cese di Preturo. Il ragazzo, ricostruiscono i media locali, avrebbe raccontato che, mentre era con degli amici, da un’automobile, sembra un’Audi nera, che li ha affiancati, sarebbe partito un colpo di pistola. E’ stato lo stesso 14enne, una volta tornato a casa, a raccontare quanto accaduto alla madre, che poi lo ha accompagnato in ospedale. Sull’episodio e sulla versione fornita dal ragazzo sono in corso indagini da parte della polizia.

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Blackout ferma anche il tennis a Madrid ma Arnaldi passa

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Anche il torneo di tennis di Madrid si è dovuto arrendere al black out che ha colpito poco dopo le 12.30 di oggi ma l’intera penisola iberica e parte del Sud della Francia. Dopo sole tre partite giocate, il programma è stato sospeso in attesa di un ritorno dell’energia elettrica, lasciando giocatori e pubblico in un limbo fatto di attesa e incertezza, un po’ come in una stazione o in un aeroporto per uno sciopero improvviso. Intorno alle 16.30, gli organizzatori hanno infine deciso di cancellare tutti gli incontri ancora da disputare, nel pomeriggio e in serata, per motivi tecnici e di sicurezza, scombinando i programmi di tante stelle della racchetta già stressate, anche se lautamente ricompensate, dai ritmi infernali del circuito.

Una delle poche eccezioni ha riguardato Matteo Arnaldi. L’azzurro stava portando a casa il secondo set contro il bosniaco Damir Dzumhur quando si sono spenti i tabelloni e tutte le apparecchiature a servizio del match. I due giocatori sono rimasti interdetti e la partita è stata sospesa ma quello che sembrava un inconveniente localizzato alla Caja Magica, sede del torneo, si è rivelato un problema di ben altra dimensione. L’azzurro ha però potuto in qualche modo finire opera, battendo il rivale per 6-3, 6-4 per accedere agli ottavi di finale, ma della sua vittoria non resterà traccia se non nella memoria dei due protagonisti e dello scarso pubblico presente, perchè tutto era andato in tilt. Nel primo set, Arnaldi e Dzumhur hanno faticato mezz’ora per completare i primi sei game, poi l’italiano ha fatto il break per chiudere 6-4.

Nel secondo, Arnaldi non si è fatto distrarre dall’interruzione, guadagnando la sua prima volta agli ottavo in un Masters 1000 e anche qualche ora di riposo in più rispetto al prossimo avversario, che sarà uno tra lo statunitense Tiafoe e il francese Muller. Non è andata altrettanto bene al bulgaro Grigor Dimitrov, che stava avendo la meglio sul britannico Jacob Fearnley: lo stop energetico ha lasciato una telecamera pericolosamente sospesa sul centro del campo, obbligando a sospendere definitivamente l’incontro. Dopo qualche ora di attesa, i giocatori che dovevano scendere in campo hanno avuto la notifica della cancellazione del programma e tra loro ci sono Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che domani, si presume, dovranno affrontare rispettivamente il britannico Jack Draper e il greco Stefanos Tsitsipas. Nel torneo Wta 1000 hanno potuto completare la partita la statunitense Coco Gauff, che ha battuto la svizzera Belinda Bencic, e la sua prossima avversaria, la russa Mirra Andreeva, che ha eliminato l’ucraina Yuliia Starodubtseva. Tutto rinviato invece per la n.1 e la n.2 al mondo, la bielorussa Aryna Sabalenka e la polacca Iga Swiatek, che è la campionessa uscente. (ANSA). 2025-04-28T18:10:00+02:00 RI ANSA per CAMERA04 NS055 NS055

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Prete indagato a Bari, su auto tracce di sangue: è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso

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Le tracce presenti sull’auto di don Nicola D’Onghia, il 54enne sacerdote indagato a Bari per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa, erano di sangue. Lo dimostrano i primi risultati degli accertamenti svolti sulla Fiat Bravo del prete nei giorni successivi all’incidente. Ora, per gli inquirenti, resta intanto da capire se quel sangue sia quello della 32enne, rugbista e soccorritrice del 118, ma soprattutto se il possibile impatto tra la auto del sacerdote e Chiarappa abbia causato la morte della giovane o se questa, invece, sia avvenuta prima.

Secondo quanto ricostruito finora, la sera del 2 aprile Chiarappa era in sella alla sua moto Suzuki sulla provinciale 172 che collega i comuni di Turi e Putignano quando, per cause ancora da chiarire, avrebbe perso il controllo del mezzo e sarebbe finita fuori strada, colpendo anche un muretto a secco. Compito della pm Ileana Ramundo, che coordina le indagini dei carabinieri, è ora quello di capire – anche grazie ai risultati dell’autopsia, il cui deposito è previsto tra oltre un mese – cosa effettivamente abbia causato la morte della 32enne, se lo schianto contro il muretto o il successivo impatto con l’auto.

Il parroco, agli inquirenti, ha raccontato come quella sera, mentre percorreva quella strada, ha avvertito un rumore provenire dal pianale della propria auto (“come se avessi colpito una pietra”) ma di non essersi accorto né della moto né della ragazza, anche a causa del buio. Poco dopo aver sentito il rumore, intorno alle 20.30, si è quindi fermato in una stazione di servizio per controllare eventuali danni all’auto, prima di rimettersi in macchina e tornare verso casa. Il parroco ha detto di aver appreso dell’incidente dalla stampa il giorno dopo e per questo, dopo aver consultato i propri legali (è assistito dagli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota), ha deciso di raccontare il tutto ai carabinieri.

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