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Abusi su pazienti: confermati gli arresti domiciliari per il ginecologo Giovanni Miniello

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 Resta detenuto agli arresti domiciliari il ginecologo barese Giovanni Miniello, arrestato il 30 novembre scorso per violenza sessuale aggravata nei confronti di due pazienti. Il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dalla difesa di Miniello, rappresentata dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto (Studio FPS), confermando gli arresti domiciliari. I giudici, presidente Giulia Romanazzi con il collegio composto da Giuseppe Montemurro e Arcangela Stefania Romanelli, hanno rigettato l’istanza di riesame riservandosi 45 giorni per depositare le motivazioni. Nell’inchiesta coordinata dal procuratore Roberto Rossi con l’aggiunto Giuseppe Maralfa e le sostitute Larissa Catella e Grazia Errede, il professionista e’ accusato di aver proposto ad alcune pazienti rapporti sessuali con lui come cura per il papilloma virus e come prevenzione per il tumore dell’utero e di aver poi abusato di loro durante le visite ginecologiche.

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Ancora sangue sul lavoro: tre operai morti a Brendola, Frattamaggiore e Paliano

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Un operaio esperto, un capoturno con oltre 30 anni di esperienza alle spalle risucchiato da un macchinario in movimento, un muratore precipitato da un’impalcatura di un edificio in ristrutturazione, un dipendente di una ditta di manutenzioni folgorato da una scarica elettrica. Alla scia di sangue delle vittime sul lavoro si aggiungono altri tre morti in Veneto, Campania e Lazio: secondo i dati dell’Inail sugli infortuni, nel primo trimestre del 2025 sono stati denunciati all’Inps 205 morti, con un aumento dell’8,37% rispetto all’anno precedente. Il primo incidente è accaduto alle 7.00 alla ‘Aristoncavi’ di via Einaudi a Brendola (Vicenza), azienda leader in alcuni segmenti di mercato nel settore dei cavi per applicazioni speciali.

A perdere la vita un 58enne residente a Vicenza, Raffaele Galano, originario della Campania ma da anni residente in città. Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio avrebbe perso l’equilibrio, forse a causa di un malore, e sarebbe caduto vicino al macchinario. Un braccio sarebbe però finito dentro e a quel punto l’operaio sarebbe stato afferrato dall’ingranaggio del macchinario, che non gli ha dato scampo. A soccorrere il 58enne e a dare l’allarme sono stati i colleghi, che fin da subito si sono resi conto di quanto accaduto attivando tutte le procedure di emergenza e liberando la vittima dalla presa del macchinario. Sul posto sono intervenuti i sanitari del Suem 118 con il supporto dei vigili del fuoco di Arzignano maa nonostante i tentativi di rianimazione, il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso di Galano.

Su quanto accaduto l’azienda ha diffuso una nota: “Aristoncavi è profondamente costernata per quanto accaduto questa mattina e desidera esprimere la propria vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia del collaboratore che lavorava in azienda da oltre trent’anni”. Le dinamiche dell’incidente sono ancora al vaglio delle autorità competenti, e l’azienda ha grantito “la massima collaborazione affinché si possa fare piena chiarezza nel più breve tempo possibile”. L’incidente ha coinvolto “un’azienda che ha nel proprio dna la sicurezza sul lavoro, in cui l’attenzione e i controlli sono ai massimi livelli – sottolinea la Uil Veneto – e da quel che sappiamo, la vittima era un lavoratore esperto.

Tutte circostanze che ci fanno capire come, innanzitutto, non esistono isole felici: i rischi sono ovunque. E poi che gli sforzi per arrivare a ‘zero morti sul lavoro’ devono essere ancora più pressanti”. Nell’altro tragico episodio, a Frattamaggiore in provincia di Napoli, un operaio edile è morto in seguito a una caduta mentre era impegnato nella ristrutturazione della facciata di un edificio, all’interno di un cortile privato. L’uomo è stato subito soccorso ma è morto in ospedale. “Siamo di fronte ad un altro omicidio sul lavoro – dicono Giovanni Sgambati e Andrea Lanzetta, rispettivamente segretari genereali di Uil e Feneal di Napoli e Campania – un’escalation di morte e di ingiustizia. Serve riconoscere l’omicidio colposo e istituire una procura speciale per gli incidenti e le morti sul lavoro”.

La terza vittima è invece un 47enne dipendente di una ditta di manutenzioni che è stato ucciso da una scarica elettrica: l’uomo stava lavorando in un impianto fotovoltaico di Paliano, in provincia di Frosinone, per sostituire alcuni pannelli quando è stato colpito dalla scossa elettrica. Inutili i soccorsi: l’uomo è deceduto sul colpo. Sul posto, oltre ai carabinieri, sono al lavoro i tenici della Asl per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e verificare se siano stare rispettate tutte le norme di prevenzione sugli infortuni.

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Morti sul lavoro, sono 205 nel primo trimestre

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Nel primo trimestre del 2025 i morti sul lavoro, sia durante il tragitto, in itinere, sia sul posto di lavoro, sono stati 205, ovvero più di 2 morti al giorno con un aumento dell’8,37% sul 2024. Ad aumentare sono state le vittime durante il tragitto mentre quelle sul posto di lavoro sono state 146, quattro in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. Il dato più inquietante è il più che raddoppiato numero di studenti morti a scuola o per l’alternanza scuola lavoro. Qui si è passati dai 2 morti del 2024 ai 5 morti del primo trimestre del 2025. Dei 5 incidenti mortali, uno è avvenuto durante il tragitto per recarsi sul posto di lavoro. Gli altri 4 sono avvenuti durante l’attività scolastica o sul posto di lavoro.

Durante l’Alternanza Scuola Lavoro (Pcto: percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) si sono verificati 600 infortuni nel periodo in esame. Mentre le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di marzo 2025 sono state 25.797, in aumento dell’1,9% rispetto alle 25.322 del 2024. Da settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, tutela che è stata confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025. Tornando ai lavoratori adulti, le denunce di infortuni in itinere con esito mortale presentate nel 2025 sono state 59, venti in più rispetto alle 39 registrate nel 2024 (+51,3%).

Quanto alle denunce di infortunio in occasione di lavoro nel complesso presentate all’Inail nel primo trimestre del 2025, spiega l’Inail, sono state 96.944, in diminuzione del 2,6% rispetto alle 99.578 dei primi tre mesi del 2024. Gli infortuni in itinere, ovvero nel percorso casa lavoro denunciati nel primo trimestre sono stati 20.102, in calo dello 0,6% rispetto ai 20.230 del 2024. Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per gli incrementi la Sanità e assistenza sociale (+5,5%), il Trasporto e magazzinaggio (+1,1%) e il Commercio (+0,3%) e per i decrementi il comparto manifatturiero (-7,4%), il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (-5,3%) e le Costruzioni (-1,3%).

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Check-point e 4mila agenti, la sicurezza per il conclave

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L’area di San Pietro sorvegliata speciale con un doppio step di controlli, sistemi antidrone e misure modulabili in base all’evolversi della situazione. E’ pronto il piano di sicurezza in vista del conclave e dell’elezione del nuovo Papa. Saranno oltre quattromila le donne e gli uomini delle forze dell’ordine che verranno impiegate per la cerimonia di intronizzazione del nuovo pontefice quando confluiranno nell’area del Vaticano migliaia di fedeli. Il dispositivo per la ‘fase2’ scatterà da mercoledì mattina alle 7 per l’avvio del conclave. Ci sarà una perimetrazione di via Conciliazione, di via di porta Angelica e piazza del Sant’Ufficio con un doppio step di controlli ai più esterni varchi di prefiltraggio e poi ai ‘check point’ permanenti attivi lungo le due ali del colonnato della piazza.

Massima attenzione non solo all’area del Vaticano ma anche alle altre tre basiliche giubilari e, in particolare, a Santa Maria Maggiore dov’è cresciuto notevolmente il flusso di visitatori e fedeli per rendere omaggio alla tomba di papa Francesco. Per mettere a punto le misure di sicurezza stamattina il questore di Roma, Roberto Massucci, ha riunito il Tavolo tecnico e nel pomeriggio si è svolta una nuova riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Lamberto Giannini. “Non abbiamo certezza delle date ma siamo attrezzati come se ci dovesse essere fin dal primo giorno la fumata bianca” ha assicurato Giannini al termine della riunione.

“Replicheremo i servizi messi in campo per il funerale quando verranno le personalità estere per salutare il nuovo pontefice. Certamente l’attenzione è massima” ha aggiunto. Sotto la lente anche il momento della fumata bianca quando migliaia di fedeli raggiungeranno in pochi minuti San Pietro per vedere il nuovo Papa. In campo ci saranno per l’occasione tra i 500 e i mille volontari. “La sinergia è importante. Accanto ai dispositivi di sicurezza si aggiunge l’accoglienza dei fedeli da parte del sistema di Protezione civile, così come è stato fatto per le esequie di papa Francesco” ha spiegato il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano, che domani mattina ha convocato un Comitato operativo in via di Vitorchiano. Intanto nei giorni scorsi uno dei cardinali chiamati a scegliere il nuovo pontefice ha avuto una piccola disavventura, che si è conclusa fortunatamente con un lieto fine. Giunto a Roma per i funerali di Bergoglio, Jean-Marc Aveline è stato vittima di un furto. Ma la borsa rubata, che conteneva i suoi effetti personali, è stata ritrovata a pochi giorni dall’inizio del Conclave. Quanto successo è stato raccontato durante la messa celebrata ieri dallo stesso arcivescovo di Marsiglia nella parrocchia della Madonna dei Monti. Il ritrovamento è avvenuto proprio nel rione al centro della Capitale, a poca distanza dalla chiesa.

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