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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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Jannik Sinner pronto al grande ritorno: il debutto al Foro Italico e la nascita della sua Fondazione

Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Il conto alla rovescia è iniziato: Jannik Sinner si prepara a vivere una trasferta romana che si annuncia epocale. Con la sospensione di tre mesi dall’agonismo ormai agli sgoccioli, il numero uno del tennis mondiale è pronto a rimettersi in gioco, con l’esordio previsto lunedì al Foro Italico.

L’albergo di lusso scelto da Sinner dispone di un campo da tennis che gli ha permesso di non interrompere mai la preparazione. Insieme ai coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’azzurro ha affinato ogni dettaglio, per arrivare pronto al debutto nella cornice più importante d’Italia. Lunedì sarà una giornata intensa: primo allenamento, conferenza stampa e partecipazione alla cerimonia per celebrare la vittoria in Coppa Davis 2024 insieme ai compagni di squadra.

«Tutto diventa piccolo con Jannik e i ragazzi del tennis italiano», ha commentato entusiasta il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, sottolineando come la presenza di Sinner abbia reso necessaria un’espansione dell’area degli Internazionali d’Italia.

Le sfide del ritorno sulla terra rossa

Mai un giocatore era stato così atteso al Foro, nemmeno un’icona come Roger Federer. Nonostante l’entusiasmo, Sinner mantiene i piedi per terra:
«Non mi aspetto un rientro facile. I primi game saranno complicati. Ma spero di ritrovare presto il ritmo partita», ha dichiarato.
Ad aiutarlo a rientrare in clima agonistico è stato Jack Draper, amico e sparring partner in questi mesi di allenamento in Francia. Anche l’ex campione americano Andy Roddick si dice fiducioso:
«Molti dimenticano che Jannik l’anno scorso è stato a un set dal battere Alcaraz al Roland Garros».

La nascita della Fondazione Jannik Sinner

Mentre si avvicina il grande momento romano, Sinner ha realizzato un sogno personale: la creazione della Fondazione Jannik Sinner, destinata a sostenere ragazzi e giovani atleti attraverso progetti educativi e sportivi.
«Lo sport mi ha insegnato disciplina, resilienza e coraggio. Voglio condividere queste lezioni», ha spiegato.
La Fondazione, no profit, vanta un board di grande prestigio: tra gli altri, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, e Luca Maestri, vicepresidente e CFO di Apple. La direzione operativa è affidata a Christina Tauber.

Sinner non si limita a vincere sul campo: sta costruendo un’eredità capace di ispirare dentro e fuori dallo sport.


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Foto di Jannik Sinner durante un allenamento o una immagine ufficiale di presentazione della Fondazione, meglio se con una racchetta in mano e un sorriso fiducioso.


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